Fusione FCA-Renault, il governo francese tiene aperta la porta del dialogo
Ma FCA vorrebbe un passo indietro della politica
La trattativa per la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e Renault non è arenata del tutto, almeno per quel che riguarda il governo francese.
L’esecutivo di Parigi lancia infatti segnali di apertura affinché possa riprendere il dialogo tra le parti, dopo il ritiro ufficiale della proposta del Gruppo italo-americano. In particolare a nutrire la speranza di un riavvicinamento è il ministro dei Trasporti francese, Elisabeth Borne, che in un’intervista a BFM TV ha affermato: “Credo che il caso non sia chiuso”, rispondendo alla domanda se i colloqui tra le due aziende fossero da ritenersi ormai tramontati del tutto.
Segnali concilianti dalla Francia
Le parole del ministro Borne si aggiungono alle dichiarazioni concilianti dei giorni scorsi del ministro dell’Economia transalpino Bruno Le Maire che. nonostante la brusca rottura del dialogo con FCA ed il ribadire la priorità di Renault di dover consolidare il rapporto con Nissan all’interno dell’Alleanza prima di affrontare altre operazioni, continua a definire il progetto di fusione FCA-Renault “una bella opportunità”, ma da portare avanti senza fretta.
Rimane il nodo Nissan
Tuttavia prima di poter tornare a sedersi al tavolo delle trattativa con FCA c’è da risolvere il nodo Nissan, con la Casa giapponese che ha avanzato le sue richieste a Renault, tra cui la riduzione della partecipazione pubblica nella Losanga, per dare il proprio benestare alla fusione FCA-Renault, che alle condizioni societarie attuali non è ben vista da Nissan, nonostante le rassicurazioni fornite fin qui dai francesi.
FCA vuole un passo indietro della politica
In questo quadro così complesso, per il momento Fiat Chrysler Automobiles non ha fatto alcuna mossa dopo il ritiro della proposta. Del resto il gruppo presieduto da John Elkann, che resta convinto della bontà dell’operazione di fusione con Renault, è consapevole che le condizioni per riprendere un dialogo al momento non ci sono, dato che sostanzialmente, al di là delle parole del governo francese, le carte in tavola relative ai rapporti di governance tra Renault e Nissan non sono cambiate rispetto al momento in cui è stato deciso lo stop ai colloqui. Da ambienti vicini a FCA, il Gruppo guidato da Elkann sarebbe pronto a riprendere il dialogo a condizione che la politica resti fuori da un’operazione da portare avanti esclusivamente con logiche industriali.
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