Genova, il Presidente Mattarella a un mese dal crollo: “Non attende auguri, ma la concretezza delle scelte”

Ok “salvo intese” al decreto “urgenze”, manca il commissario

Il presidente della Repubblica, a un mese di distanza dal cedimento del ponte Morandi, ricorda la città e auspica “rapidità e trasparenza” negli interventi
Genova, il Presidente Mattarella a un mese dal crollo: “Non attende auguri, ma la concretezza delle scelte”

Il numero delle vittime, 43, resta indelebile. Sono le persone scomparse assieme a una parte del ponte di Genova. Lo chiamavano “Ponte di Brooklyn”, accostandolo al ben più noto e iconico ponteggio della città di New York e, infatti, era anche questo un simbolo per Genova. Ma purtroppo adesso ha tutta un’altra connotazione. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda le vittime e non dimentica l’intera città ligure a distanza di un mese dal crollo. Valutando gli sfollati, l’incombente stagione fredda e le problematiche alla circolazione e alla stessa economia cittadina, è necessario fare presto e bene.

Il messaggio del Presidente della Repubblica

Come riportato dai colleghi de Il Secolo XIX e La Stampa, il capo dello Stato ha richiamato l’attenzione nazionale sulla città ferita e sul compito delle istituzioni, rispetto a quanto accaduto.
“Ricostruire è un dovere. Ritrovare la normalità, una speranza che va resa concreta. Bisogna farlo in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza” ha evidenziato il presidente della Repubblica. Certo “solidarietà e forza d’animo” sono state notate nell’arco di questi trenta giorni, ma allo stesso tempo rimarca il presidente Mattarella, si tratta di una “tragedia inaccettabile”. La città stessa e i soccorritori hanno, nonostante tutto, fornito un segnale di compostezza e carattere anche di fronte alle difficoltà. Da qui l’invito a “un impegno collettivo, nazionale e locale, pubblico e privato”. Un richiamo generale dunque, in modo che la città di Genova recuperi la sua “normalità” attraverso azioni svolte “in tempi rapidi, con assoluta trasparenza, con il massimo di competenza.”

Il decreto “urgenze”

Una prima risposta, sebbene permangano ancora degli interrogativi, è giunta già nella giornata precedente quando il Consiglio dei Ministri ha approvato “salvo intese” il decreto denominato “urgenze” riferito non solo a Genova, ma anche all’isola di Ischia e al Centro Italia, segnate ancora dalle gravi scosse sismiche, oltre al decreto “concretezza”. In merito all’approvazione però, secondo diverse indiscrezioni, pare che non siano mancate divergenze all’interno delle stesse parti di Governo.
Il premier Giuseppe Conte ha sottolineato gli aspetti nevralgici del decreto: “un contributo di sostegno” e interventi focalizzati in materia fiscale, logistica e collegati strettamente alla viabilità locale nel caso di Genova, viste le problematiche successive al crollo del ponte e alle particolari ripercussioni sulla circolazione nel porto e nella zona retroporto.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha messo poi in rilievo l’istituzione di un’Agenzia per la sicurezza di strade, autostrade e ferrovie, assieme all’obbligo di applicare “sensori” per il controllo costante delle infrastrutture, anche tramite satelliti, oltre all’assunzione di 250 ingegneri preposti per il monitoraggio.

Ancora qualche incognita

Sembra che permanga comunque qualche dubbio. Il premier ha segnalato la nomina di “un commissario straordinario ad hoc” che consenta di ripristinare l’area colpita a Genova, ma al momento questo nome non è noto. Secondo quanto riportato su La Stampa, potrebbe trattarsi della signora Titti Postiglione, che ha già ricoperto in precedenza l’incarico di dirigente della Protezione civile. Comunque, per ora, è doveroso il condizionale. Stesso discorso per la società che dovrebbe occuparsi concretamente del nuovo ponte. Un’altra questione al centro del dibattito.

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