Viaggi in Europa: dove serve il Green Pass negli altri paesi europei

Da una settimana è entrato in vigore il Green Pass italiano per poter accedere a numerose attività e, dal 1° settembre, sarà necessario anche per i mezzi (treni, aerei e bus) a lunga percorrenza. Ogni paese europeo ha, però, delle norme diverse ed è quindi meglio conoscere quando serve il certificato se si va all’estero.

La Francia e dove c’è l’obbligo

Il paese con regole più stringenti è la Francia, dove il Green Pass vale solamente una settimana dopo aver ricevuto la seconda dose (anche per gli stranieri). Serve per quasi tutte le attività: dai ristoranti (anche all’aperto) ai musei, dai cinema ai parchi divertimento, passando per i viaggi a lunga percorrenza e sui voli interni.

Anche in altri stati è obbligatorio. In Grecia serve per mangiare al chiuso, anche se i ristoranti sono divisi in due categorie: alcuni accettano anche i tamponi, altri solamente vaccinati o guariti. Il Green Pass è necessario per andare al ristorante o al pub anche in Irlanda e nelle repubbliche baltiche (solo al chiuso).

In Austria serve per andare ristoranti, musei, hotel, impianti sportivi e centri benessere, un po’ come in Portogallo, anche se nei ristoranti serve solo nel weekend. La Danimarca ha un pass distinto da quello europeo e si chiama Coronapas e serve per poter entrare in ristoranti, bar e per andare nelle palestre.

In Germania e Spagna

Germania e Spagna, invece, non hanno introdotto specifici obblighi nazionali, ma sono le autorità cittadine o regionali a rendere fondamentale il Green Pass. In territorio tedesco, ad esempio, serve a Berlino per cenare al chiuso o andare in palestra, mentre in altri stati è tutto libero. Non serve il certificato in territorio spagnolo, anche se alcune comunità l’avevano reso obbligatorio. Però i tribunali locali hanno bocciato o invalidato la proposta e, quindi, non ci sono obblighi. Il Green Pass è attivo anche fuori dall’Ue, come in Svizzera, Norvegia, Islanda e Vaticano.