Gruppo FCA: problemi americani, forte ribasso a Piazza Affari

Calo del -6%, qual è la causa?

Il calo delle borse mondiali e alcuni problemi in Russia e in America hanno portato ad un brutto abbassamento del titolo di FCA a Piazza Affari. Soprattutto in America ci sarebbero degli ostacoli che potrebbero essere piuttosto seri, secondo quanto riportato da Automotive News
Gruppo FCA: problemi americani, forte ribasso a Piazza Affari

Non una bella giornata per la finanza mondiale. Le borse europee sono in netto calo e Tokyo invece è soggetta ad un vero e proprio crollo. L’unica a sorridere è la Cina, che finalmente ricomincia a respirare dopo diverso tempo. In mezzo a tutto questo troviamo il Gruppo FCA, che ha sicuramente passato giornate migliori a Piazza Affari. Nel momento in cui scriviamo (ma la situazione è in continua evoluzione) il titolo del Lingotto è in calo del 6%, dopo aver registrato in mattinata un calo teorico dell’8%.

Una delle motivazioni è sicuramente il drastico calo delle vendite generali (non solo FCA, ovviamente) sul mercato russo. Si parla di cifre importanti, anche se per ora ancora incerte. La stampa russa parla di un ribasso addirittura del 36% nelle vendite, mentre gli analisti di settore sono persino più pessimisti, arrivando a prevedere un calo del 47%. Il dibattito, però, è davvero molto acceso e non c’è una vera chiarezza sulle motivazioni che avrebbero portato alla situazione attuale. C’è chi dice che il ritardo dell’Alfa Romeo Giulia non avrebbe per nulla aiutato e su questo punto di vista si può essere d’accordo. Anche il fatto che la più recente novità del gruppo, ovvero la Chrysler Pacifica ibrida, dovrebbe farsi attendere potrebbe essere un altro fattore.

Come però riporta l’autorevole Automotive News, potrebbe esserci anche un altro motivo. Due concessionari di Chicago appartenenti al gruppo Napleton, infatti, avrebbero presentato alle autorità una denuncia, secondo la quale il gruppo italiano avrebbe offerto del denaro ai concessionari per “comprare” delle auto rimaste invendute e gonfiare in questo modo i dati di vendita negli Stati Uniti. In cambio i concessionari avrebbero ugualmente ricevuto i bonus previsti per il superamento delle soglie mensili. Si tratta di un’accusa molto pesante, ma che al momento potrebbe sia ingigantirsi che risolversi in una bolla di sapone. Mike Palese, portavoce di FCA US, ha dichiarato che la casa “non ha ancora ricevuto la documentazione della denuncia legale e per questo motivo non commenterà fino a che non avrà la giusta opportunità di valutare le accuse”.

Foto: Flickr

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1 commento

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  • lucfont80 ha detto:

    Un ennesimo attaco dagli stati uniti. Cercono sicuramente di riempire le casse. Non si fermano più!

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