Guerra Ucraina: sanzioni alla Russia, il mercato auto cinese può avvantaggiarsi

Mentre le case europee e americane stanno bloccando gli affari

Guerra Ucraina: sanzioni alla Russia, il mercato auto cinese può avvantaggiarsi

L’invasione in Ucraina ed il drammatico conflitto di questi giorni ha portato quasi tutto l’Occidente a formulare una serie di sanzioni, principalmente economiche, nei confronti della Russia. L’effetto, per più di una casa automobilistica, è stata la sospensione della produzione o della consegna dei veicoli in territorio russo.

La Cina può approfittarne

A differenza dell’Europa e degli Stati Uniti, non c’è stata alcuna sanzione da parte della Cina alla Russia, visto che i due paesi sono alleati, seppur i ministri cinesi abbiano fatto alcune dichiarazioni contro la guerra e sulla volontà di aiutare il ritorno della pace. Al momento, però, la situazione è quella descritta e si riflette anche sul mercato auto.

Le case automobilistiche del paese asiatico, infatti, stanno lavorando regolarmente con la Russia e questo potrebbe creare un vantaggio importante, nel corso dei prossimi mesi o anni. Con un aumento sostanziale delle vendite nel territorio russo, in un mercato dove le vetture cinesi stavano già crescendo notevolmente.

”Possono guadagnare quote”

La conferma è arrivata da Eunice Lee, un analista senior legato al mercato auto asiatico: “Nel caso in cui le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea nei confronti della Russia rimangano per un periodo di tempo prolungato e alle case automobilistiche statunitensi ed europee venga effettivamente vietato di fare affari in Russia – le sue parole ad Auto News – c’è il potenziale per le case automobilistiche cinesi di guadagnare quote nel mercato russo”.

Avvantaggiandole così, come è già capitato negli ultimi anni per la pandemia. Iniziata dalla Cina, ma anche conclusa prima nel paese asiatico e con effetti minori sull’economia, potendo garantire una ripresa molto più rapida, mentre in Europa e negli Stati Uniti molti settori stanno ancora pagando ora chiusure e restrizioni.

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