John Elkann: “In futuro l’auto sarà elettrica”
Anche per il presidente di Stellantis le auto elettriche sono il futuro
John Elkann sembra essere sicuro. Il futuro del settore automobilistico sarà elettrico. Il Presidente del gruppo Stellantis lo ha confermato in una lettera indirizzata agli azionisti di Exor, holding controllata dalla Famiglia Agnelli che detiene il 14,4 per cento delle azioni di Stellantis. Insomma anche l’esponente della Famiglia Agnelli ha ribadito quanto già anticipato dal CEO di Stellantis Carlos Tavares.
Anche John Elkann è sicuro che il futuro dell’auto sarà solo elettrico
Secondo John Elkann che ormai il destino del settore sia questo lo indicano anche i principali mercati azionari dove nel 2021 ci sono stati ben 11 collocamenti in Borsa di costruttori di auto elettriche. Il presidente di Stellantis ha messo in evidenza come questi 11 produttori di auto elettriche che insieme rappresentano l’1 per cento del mercato abbiano in Borsa un valore di 1,5 miliardi di euro mentre il resto delle case automobilistiche insieme, che rappresentano il 99 per cento delle vendite valgono 1 miliardo di euro.
“I mercati ci stanno chiaramente indicando in quale direzione sta andando il futuro” ha dichiarato John Elkann. Il numero uno di Stellantis a poi elogiato le Famiglie Agnelli e Peugeot definendoli come famiglie fondatrici di Stellantis. L’imprenditore ha anche evidenziato che il 2021 è stato un anno record per la Ferrari con il portafogli ordini più grande di tutta la sua storia, con richieste in crescita in tutti i mercati.
Il numero uno di Stellantis parla anche dell’energia nucleare
John Elkann ha poi parlato anche di energia nucleare dicendosi favorevole al suo impiego insieme a quello delle fonti di energia rinnovabile come l’energia solare ed eolica. Secondo il presidente di Stellantis ormai le centrali nucleari sono assolutamente sicure e carbon free e dunque il loro utilizzo avrebbe senso, specie in una situazione come quella attuale dove i costi dell’energia elettrica sono saliti alle stelle anche a causa del conflitto in Ucraina.
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