Kia Sportage MY 2016: uno stile per affrontare ogni percorso [PRIMO CONTATTO]

Aspetto più grintoso e una spiccata versatilità

Kia Sportage MY 2016 – La quarta generazione del SUV presenta un design più sportivo e ruggente, spinto da unità motrici dal temperamento elastico

La raffinata alchimia che esiste tra la definizione di uno stile e la sua funzione, è collegata all’evoluzione di un determinato prodotto. Una progressione di idee visibile già dai dettagli. Il nuovo Kia Sportage è pensato per confermare e possibilmente valicare i traguardi della terza generazione, offrendo uno stile più muscolare e qualità costruttive dall’impiego versatile.

La lunghezza del nuovo SUV della casa di Seul aumenta di 40 millimetri (4480 mm) rispetto alla terza generazione e cresce leggermente anche il passo di 30 mm (2.670 mm), offrendo maggior spazio interno a favore del comfort. L’altezza di 1.630 mm e la larghezza di 1855 mm restano immutate, ricordando molto il precedente Sportage. Lo stile, però, ora è più sportivo, tagliente, impattante.
La collaborazione tra il Centro Stile europeo del marchio Kia a Francoforte, e quelli della casa sudcoreana presenti a Namyang in Corea e Irvine in California, ha portato alla definizione di un frontale muscoloso ma più schiacciato, grazie a una griglia sempre a “naso di tigre”, ma più allargata e piatta, affiancata da gruppi ottici allungati e sviluppati sulla line di cintura del muscoloso cofano. L’effetto visivo è di un’auto massiccia e allargata, nonostante le misure indicate restino immutate. Una visione grintosa, ulteriormente amplificata dalle classiche protezioni presenti su un crossover e i peculiari fari LED che ricordano dei cubetti di ghiaccio sulla più ricercata versione GT Line.
A esaltare il corpo vettura contribuiscono anche dettagli stilistici che incorniciano le superfici vetrate e i muscolosi passaruota, mentre la linea del tetto leggermente spiovente è arricchito da uno spoiler svettante sul lunotto, che rafforza l’idea di sportività conferita al nuovo Sportage, assieme ai voluminosi cerchi in lega da 16, 17 o 19 pollici. Questi ultimi di serie sul già citato allestimento GT Line. La nuova impostazione vanta poi anche un miglioramento dal punto di vista aerodinamico, vista la diminuzione del coefficiente di resistenza all’avanzamento (Cx) da 0,35 a 0,33. Infine la zona posteriore, contraddistinta da linee orizzontali, seguendo un motivo luminoso ispirato al concept Provo e composto da una linea continua tra i gruppi ottici dal disegno distintivo e dinamico. Quindi, sui modelli GT Line, protezioni di materiale metallico e doppi scarichi.

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Gli interni del nuovo Sportage beneficiano del leggero aumento delle dimensioni e anche dell’attenzione riposta dai tecnici sulla qualità della vita di bordo. Il comfort beneficia di materiali morbidi al tatto e di buoni livelli di insonorizzazione, anche a ritmi più marcati.
L’altezza sopra la testa cresciuta di 5 e 16 millimetri (997 e 993 mm) nella zona anteriore e posteriore, oltre a un ampliamento dello spazio per le gambe di 19 mm (fino a 1.129 mm) davanti e 7 mm (970 mm ) dietro, amplificano la sensazione di comodità. Benefici offerti anche dai sedili riscaldabili anteriori, presenti nella possibile dotazione. Quello anteriore vanta anche dieci tipi di regolazione, mentre quello del passeggero otto. Invece nella zona posteriore, dove le sedute sono rialzate di 30 mm e il pavimento abbassato di 40 mm, gli schienali possono essere gestiti in ben 17 posizioni. Fattore che permette di aumentare ulteriormente il bagagliaio da 503 litri, già generoso di base, espandibile sino a 1.492 litri (con TMK).
La visibilità dal posto guida è buona, grazie a diversi accorgimenti come montanti poco invasivi, una disposizione ottimale degli specchi retrovisori esterni e un tetto panoramico che permette alla luce di entrare nell’abitacolo, agevolando la visibilità anche interna all’abitacolo. Inoltre l’impostazione “driver oriented” della zona guida, permette di raggiungere i comandi con una certa tranquillità. Inoltre la disposizione di questi è stata razionalizzata a zone, impostate anche con una certa attenzione stilistica permessa dalle superfici morbide già citate e materiali metallici impostati per vie orizzontali sulla plancia. Un “dual zone design”, come è segnalato dal costruttore, composto da una “display zone” presente più in alto, che annovera la strumentazione e lo schermi touch screen del nuovo sistema infotainement Kia HMI, cioè “Human-Machine Interface”, da 7 o 8 pollici; mentre subito sotto è visibile la “control zone” riservata ai comandi interni, leggermente orientata verso il guidatore. Il colore dominante della console sul tunnel è il nero, esaltata da modanature in “piano black” sulla più ricca GT Line. Versione che comprende anche una più sportiva pedaliera in alluminio.
Infine, il volante dal design sportivo consente una buona presa, anche se a nostro avviso trasmette una sensazione di marcata leggerezza alle basse velocità, collegata all’azione del servosterzo elettrico R-MDPS. Una risposta che diventa man mano graduale e reattiva rispetto all’aumento della velocità, a tutto beneficio del ritmo di marcia. Scorrevole ed efficace anche l’impiego della trasmissione automatica sei rapporti, altrettanto progressiva nella scansione delle marce.

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Il propulsore Euro 6 da 2.0 litri diesel CRDi di 185 cavalli, presente sulla versione GT Line in prova, risulta sempre reattivo senza apparire vulcanico. La progressione è fluida, assecondando un dinamismo che poggia su una meccanica dall’elevata efficacia, frutti degli affinamenti alla parte sospensiva che include inediti supporti elastici e l’irrobustimento degli snodi e dei cuscinetti ruota. Sulle versioni a trazione anteriore, poi, nella zona posteriore sono presenti sospensioni indipendenti a doppio braccio inferiore. Su quelle a trazione integrale è prevista una struttura che amplifica la rigidezza. Nel complesso gli ammortizzatori vantano una corsa superiore rispetto alla precedente generazione, minimizzando gli effetti delle sconnessioni. A ciò bisogna sommare anche una rigidità torsionale cresciuta del 33%, a beneficio della progressione su ogni percorso.
Preziosa per per la sicurezza complessiva anche l’assistenza dei vari dispositivi disponibili. In questo caso si parla di una tecnologia indirizzata verso la “Driver Assistance”. Assieme ai diversi sistemi che supportano la guida quotidiana, debuttano due nuove tecnologie: L’Autonomous Emergency Braking City/Interurban che interviene in caso di potenziale impatto e il Pedestrian detection, che rileva la possibile e improvvisa presenza di pedoni sul percorso urbano.
Nella gamma diesel, oltre al potente 2.0 litri già citato (che da come segnalato dalla casa ha fatto registrare un consumo combinato di 5,9 l/ 100 km e 6,3 l con trasmissione automatica), è presente un altro 2.0 CRDi da 136 cavalli (5,2 l/100 km o 5,9 l con automatico) e un più compatto 1.7 CRDi per la versione due ruote motrici con solo cambio manuale da 115 cavalli (4,7 l/100 km o 4,6 l in modalità Eco). Mentre sul fronte benzina sono proposti due tipi di 1.600 cc. Il primo è un GDI da 132 cavalli, proposto solo su modello a trazione anteriore e trasmissione manuale sei rapporti, che segnala un consumo combinato secondo quanto riferito di 6,7 l/100 km. Il secondo indirizzato a una versione GT Line è un turbo-compresso T-GDi con cambio DCT e trazione integrale, il cui valore ammonta a 7,5 l/100 km.

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La gamma del nuovo Kia Sportage, i cui prezzi partono da 21.000 Euro, comprende nel raggruppamento a trazione anteriore le versioni Active, Cool e Class; mentre quella AWD è costituita dalle più accessoriate Rebel e GT Line. La corposa fase di lancio, anticipata dal Fastrack che la casa descrive come una specie di “corsia preferenziale” per i primi interessati al modello, prevede, con la Sportage Week, la possibilità di conoscere il nuovo SUV dal 15 al 21 febbraio.
In sintesi: la quarta generazione del crossover di Seul propone contenuti assemblati con cura e una meccanica ben calibrata, avvolti da un corpo più energico e aerodinamico.

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