Lancia Flavia, prime impressioni di guida
Quasi 5 metri di auto a cielo aperto

Quando ho saputo che noi di Motorionline avremmo provato la Lancia Flavia ho immediatamente pensato al parallelo con la Lancia 2000 Coupè HF che ho di recente acquistato dal nonno. Conosciuta anche come Flavia, tecnicamente porta un nome diverso ma è in effetti la terza evoluzione dello storico modello da cui prende il nome la cabrio che ci accingiamo a testare.
La prima è stata forse l’ultima Lancia vecchio corso, innovativa e lussuosa. Montava infatti il primo motore italiano dotato di iniezione elettronica, un 4 cilindri boxer da 126 cv, 4 freni a disco, cerchi in lega, cambio ZF a 5 marce ed era lussuosa e confortevole come poche vetture all’epoca. Ne furono prodotti pochi esemplari proprio perché tutte queste caratteristiche si tradussero in un prezzo proibitivo, più vicino a Ferrari e Maserati piuttosto che ad Alfa Romeo e BMW che ne erano le naturali concorrenti.
La Lancia Flavia si presenta molto lunga, 494 cm, e con la coda molto alta. Il passo è di ben 276 cm, a tutto vantaggio di dimensioni interne molto ampie, soprattutto per i passeggeri posteriori. Segnaliamo solo una piccola pecca a riguardo: l’accesso ai sedili posteriori è piuttosto scomodo perché il sedile non scorre automaticamente in avanti, ma si può rimediare utilizzando i comandi elettrici prima di ribaltare lo schienale del sedile anteriore.
L’abitacolo è ricco di dotazioni di ogni genere, dai sedili in pelle, in una o due tinte accostate, clima automatico, touchscreen da 8,4” abbinato ad un impianto di infotainment dotato di UConnect Bluetooth per collegare il cellulare, di un navigatore e di un hard disk da 40 GB. 6 altoparlanti completano l’impianto Hifi della Boston Acoustics.
Ma veniamo alla parte più importante, la caratteristica principale di quest’auto, la capote. L’apertura avviene solo a vettura ferma ed impiega circa 20 secondi. Aperta la Lancia Flavia dà il meglio di se. Le cabriolet 4 posti non hanno mai avuto grandissimo successo nel vecchio continente, ma hanno il loro fascino. L’utilizzo è ovviamente diverso dalle sorelle 2 posti. Non si tratta, almeno in questo caso, di auto sportive, ma di gran turismo, con cui andare a passeggio in comodità anche per lunghi tragitti. A vettura chiusa il bagagliaio ha una capacità di tutto rispetto. Una paratia ne delimita la porzione che resta disponibile a capote abbassata.
Negli scorsi mesi abbiamo provato la Voyager trovandola una monovolume dalle dimensioni fuori dal normale ma comunque ricca di doti che la rendono appetibile anche in Europa. Anche nel caso della Flavia l’operazione di cambio marca e logo partendo dalla Chrysler 200 sembra aver prodotto un buon risultato. È tutt’altro che una brutta auto, soprattutto a capotta aperta, dalle dimensioni abbastanza inusuali per il nostro mercato (vi ricordiamo che tutte le concorrenti sono 30-40 cm più corte). Ciò che però non ci è ha convinto del tutto sono il motore ed cambio, decisamente più idonei al mercato ed alle strade degli USA. Non troppo reattivo il cambio, e molto tranquillo il benzina 2.4 aspirato, che non sembra neanche particolarmente parco: 9,4 litri/100km il dichiarato nel ciclo combinato. Per tornare al confronto con l’antenata, lo 0-100 viene coperto in 10,8 secondi, 4 decimi in più della Lancia 2000 Coupè HF del 1971. Anche le velocità massime sono simili, 187 km/h contro i 195 della Lancia Flavia Cabrio. Tolto questo le concorrenti hanno certamente prezzi più elevati e anche di molto. Ricordiamo infatti che la Lancia Flavia costa a listino 37.900 euro tutto incluso, come optional troviamo praticamente solo la vernice metallizzata abbinata alla capote nera, per mille euro tondi.
Presto potrete leggere la prova completa di questa cabrio italo-americana tutta comfort.
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