Land Rover/Jaguar: la produzione di modelli sbarcherà in Cina, parola di CEO

Carl-Peter Forster, CEO di Jaguar, Tata e Land Rover, ha dichiarato che quest’ultimo brand sarà il primo ad uscire dalla linea di produzione cinese, sino a giungere alla realizzazione di 40.000 unità annualmente, quando anche il marchio del giaguaro giungerà sulla catena di montaggio orientale. Il manager ha sottolineato che per il gruppo automobilistico è necessario spostare su quel fronte la produzione di almeno due modelli, ma che c’è ancora il bisogno di un partner commerciale.

L’espansione verso levante prosegue, ma, ci tiene a ribadirlo Forster, non si tratta di uno sdoganamento del prodotto britannico: il fulcro di tutta l’attività rimarrà nel Regno Unito. La crescita del volume, tuttavia, necessita di uno snellimento dei volumi dalla Gran Bretagna, verso altri fronti: la scelta cade proprio sulla Cina, laddove le prospettive di ricezione paiono molto più concrete.

Questo sebbene nel 2009 circa 2.500 operai abbiano perso il proprio posto si lavoro nelle fabbriche del gruppo, in Inghilterra: secondo Forster, la chiusura di due stabilimenti, quello di Castle Bromwich e di Solihull, è stata decretata dalla ricerca di maggiore inefficienza: forse in una politica di produzione snella, quanto sarà giusta questa spietata e tiranna ottica di produzione maggiormente efficace?

Tuttavia, il segno positivo sul mercato cinese per Jaguar e Land Rover pesa come macigno sulle scelte dei manager del gruppo: l’appetito del mercato giallo aumenta: è sempre più vorace. Lo sarà ancora quando la produzione si sposterà in quei luoghi?

Vi fa paura, l’emigrazione della produttività?