Marchionne: Fiat in Italia con i guadagni dell’estero
L'ad del Lingotto risponde alle critiche piovute sul Gruppo
Continua la polemica scatenata dalla decisione del Gruppo Fiat di modificare il suo progetto Fabbrica Italia. Questa volta, però, dopo le polemiche e le accuse di personaggi influenti dell’industria italiana come Diego Della Valle, è il turno di Sergio Marchionne, ad del Lingotto, di prendere la parola. In una lunga intervista al quotidiano La Repubblica, il più rappresentante dirigente di Fiat ha cercato di spiegare le sue ragioni e di difendere le scelte fatte dalla casa torinese, che come sappiamo è accusata da molti di voler spostare completamente all’estero la produzione, con ovvie ripercussioni negative sull’economia e sull’occupazione del nostro Paese.
«Sta succedendo proprio quello che avevamo anticipato alla Consob un anno fa – ha dichiarato Marchionne – Attorno al progetto Fabbrica Italia è stata “montata una panna” del tutto impropria. Il nome di Fiat è stato usato solamente per ragioni politiche, sia a destra che a sinistra. Noi siamo comunque l’unica realtà industriale che può dare un senso allo sviluppo del Paese. Capisco tutto, ma non ci sto che noi si sia usati come parafulmine, preferisco dire la verità.»
«La Fiat sta accumulando perdite per 700 milioni di euro in Europa – ha continuato – ma sta resistendo grazie ai guadagni fatti all’estero, come negli USA e nei paesi emergenti. Se vogliamo confrontarci, dobbiamo partire da questo punto. Non ho parlato di esuberi e non ho proposto chiusure di stabilimenti, e nemmeno ho mai detto di voler andare via. Ci vuole una responsabilità molto elevata per fare queste scelte oggi.»
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