Nissan Leaf MY 2013, prova su strada

Stile più europeo e autonomia in sensibile miglioramento

Nissan Leaf MY 2013 - La seconda generazione dell'elettrica giapponese ha voluto avvicinarsi di più ai gusti europei, portando ancora più avanti la sua evoluzione dal punto di vista tecnologico. Ci sarà riuscita?

Le auto elettriche sono una sfida. Lo sono per le case, che ancora devono trovare il modello commerciale adatto per farle diventare un fenomeno di massa, senza dimenticare le mancanze tecnologiche che ancora le affliggono. Lo sono, però, anche per il pubblico, ancora piuttosto scettico nei confronti di un sistema che garantisce risparmi sul lungo periodo, ma che si scontra con una drammatica mancanza di infrastrutture. Se, però, c’è mai stata qualche auto davvero in grado di lasciare il segno, questa allora è la Nissan Leaf. Potremmo quasi paragonarla a ciò che fu la Toyota Prius per le ibride a fine anni ’90. Una pioniera, sotto molti aspetti, che forse per la prima volta riesce a proporsi come auto effettivamente utilizzabile dal cliente medio, al di là delle infrastrutture a disposizione. Con la nuova generazione, lanciata lo scorso anno, la piccola elettrica giapponese ha forse raggiunto quel livello di popolarità che la prima variante non era riuscita a toccare. Sarà però arrivato veramente il momento delle auto elettriche?

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

Design piacevole e caratteristico, con allestimenti al livello della normale produzione del marchio

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La parola d’ordine per questa nuova Leaf è “Europa”. Nel senso che rispetto alla prima generazione, che tradiva ancora pesantemente le sue origini nipponiche, questa seconda si raffina e si avvicina molto di più a ciò che può piacere ai nostri palati. Certo, non aspettatevi di poter distinguere le due vetture direttamente ad occhio, anzi. Le differenze sono davvero sottili e concentrate in particolar modo nella zona del frontale. Le nuove forme della calandra e altri piccoli dettagli consento di migliorare il coefficiente aerodinamico da 0.29 a 0.28. potrà sembrare una differenza minima, ma solamente questo piccolo dettagli promette di aver aumentato l’autonomia massima dichiarata di ben 20 km. In generale lo stile è adattato per asosmigliare sempre di più alla produzione recente della casa giapponese. La parentela più forte è ovviamente quella con la Juke, per quanto è riconoscibile qualche accenno di Micra. In generale abbiamo a che fare con una vettura abbastanza compatta e, nonostante tutto, anche molto spaziosa per la sua categoria. Non ci stiamo riferendo solamente al bagagliaio, che comunque è aumentato di 40 litri, ma anche alla sensazione di spazio generale.

Questo discorso ci introduce alla descrizione dell’abitacolo. Qui le differenze rispetto alla prima generazione diventano forse molto più evidenti. Le colorazioni molto accese e chiare, caratteristiche del gusto asiatico, sono ora sostituite da altre tendenti ai colori scuri e più riposanti per gli occhi. Una mossa, come detto, per attirare di più la clientela europea, che forse non era riuscita ad avvicinarsi a sufficienza al vecchio modello. Ci sediamo al posto del guidatore e subito notiamo come i sedili siano molto comodi, anche per le medie di segmento. Chi vi scrive, comunque, non è propriamente un’alice e ci permettiamo di dire che forse i guidatori più massicci non si sentiranno precisamente in poltrona. Stiamo, però, cercando il classico pelo nell’uovo, perché in generale l’impressione di comfort della vettura è molto profonda. Le forme estremamente arrotondate del cruscotto continuano il design già visto all’esterno e, allo stesso tempo, consentono di poter vivere con tranquillità l’intera cabina. La seduta è abbastanza alta, anche a causa della presenza delle batterie, ma questo non è certo un male. Anzi, date le dimensioni dell’auto, consente di avere una visibilità inaspettata. L’abitacolo segue la stessa filosofia della generazione precedente, ovvero puntando su forme arrotondate e quasi “fantascientifiche”, quasi a voler ribadire l’aspetto avveniristico dell’auto. Nonostante questo, però, lo stile Nissan si sente e la parentela molto stretta con le altre vetture della casa giapponese è piuttosto evidente. Il tutto, però, è stato omologato maggiormente ai gusti europei e in questo senso si legge la scelta di optare per colorazioni più scure e morbide, piuttosto che quelle chiare della generazione precedente, maggiormente apprezzate sul mercato asiatico. Noi abbiamo provato una versione abbastanza entry level, ma grazie all’allestimento Tekna top di gamma è possibile raggiungere livelli di raffinatezza notevoli per un veicolo di questo genere, arrivando addirittura ad avere le sellerie in pelle.

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Alla sensazione “fantascientifica” contribuisce in grandissima parte il quadro comandi, completamente digitale. Questo diventa fondamentale con un’auto elettrica, in quanto ci da una previsione sull’autonomia rimasta alla nostra auto. Il sistema multimediale della Leaf è forse uno dei “piatti forti” dell’abitacolo. Oltre alle normali funzioni di qualsiasi sistema di controllo, dalla musica al climatizzatore (da tenere d’occhio, in quanto influisce sull’autonomia), la Leaf può essere controllata attraverso lo speciale sistema telematico Carwings, che consente di verificare lo stato del veicolo direttamente attraverso lo smartphone, controllandone persino la carica della batteria. Notevole il sistema di navigazione GPS, al quale è stata aggiunta la possibilità di calcolare un percorso anche in base all’autonomia rimasta e al numero di colonnine di ricarica disponibili nella zona di destinazione. Anche la ricarica può essere monitorata tramite smartphone, ricevendo delle notifiche in caso di interruzione della stessa.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4/5]

Autonomia migliorata, ma è ancora un’elettrica solo da città

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Per una volta affrontiamo il discorso del motore prima del comportamento su strada, in quanto riteniamo sia necessario avere ben chiaro di che cosa stiamo parlando vista la natura molto particolare di questa vettura. Dentro alla Leaf troviamo un’unità elettrica in grado di sviluppare una potenza massima di ben 109 CV, unita ad una coppia di punta di 254 Nm. Quest’ultima è immediatamente disponibile grazie alle caratteristiche intrinseche dei motori elettrici e ciò consente di godere di un’accelerazione degna di nota. I dati ufficiali parlano di uno scatto da 0 a 100 km/h nel giro di 11,5 secondi. Soffre un po’ di più la velocità di punta, che si assesta sui 144 km/h, che comunque risulta sufficiente per poter arrivare ai limiti di velocità imposti dal codice della strada italiano per i percorsi autostradali. Tenendo conto che la Leaf continua ad essere una vettura prevalentemente cittadina, raramente avremo bisogno di toccare certe velocità, esattamente come può accadere con altre più celebrate city car.

Parlando delle prestazioni, dobbiamo toccare una delle note dolenti delle auto elettriche, ovvero l’autonomia. La Nissan Leaf, rispetto alla generazione che l’ha preceduta, è riuscita ad abbassare sensibilmente il coefficiente aerodinamico, passando da 0.29 a 0.28. Unita alla nuova pompa di calore, che ha abbassato del 70% le sue doti di assorbimento, ha portato l’autonomia ufficiale dai passati 175 km ad un picco di 199 km, aumentando così di potenziali 24 km la “vita” massima di un viaggio in Leaf. Si tratta senza alcun dubbio di una delle autonomie più alte del segmento (ovviamente non teniamo conto dei risultati “monstre” di auto come la Tesla Roadster, ufficialmente parte del novero delle supercar), per quanto nel momento in cui si sale davvero al volante, ovviamente, i fattori che influenzano l’effettiva percorrenza diventano innumerevoli. Per molti versi sono gli stessi che hanno impatto sui motori a combustione, partendo dallo stile di guida più o meno aggressivo fino ad arrivare all’utilizzo del condizionatore d’aria. Su autonomie comunque ridotte come quelle delle vetture elettriche diventa difficile fare delle vere e proprie previsioni di percorrenza. In generale possiamo affermare che guidando la Leaf come guideremmo una qualsiasi vettura da strada normale, la nostra autonomia si può comodamente aggirare intorno ai 150 km per ogni ricarica completa. In questo senso, comunque, è notevole la nuova funzione di guida, selezionabile attraverso lo stesso joystick che ci permette di passare dalla modalità parcheggio a quella di guida (ovviamente un’auto elettrica può essere solamente automatica). Oltre alle due basilari, infatti, è disponibile anche la funzione “B”, ovvero Brake. Si tratta dell’omologa modalità per la guida ecologica dei motori a combustione, anche se ovviamente basata su diverse tecnologie. Questa riduce la potenza e massimizza tutte le funzioni di recupero dell’energia, specie quella in frenata. Così facendo l’autonomia aumenta in maniera sensibile, anche se a livello di prestazioni e piacere di guida la differenza diventa piuttosto grande.

Comportamento su strada: [xrr rating=4/5]

Un passo avanti deciso

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Potremmo partire parlando delle prestazioni effettive ricordando come da una vettura elettrica non ci si possa aspettare la luna. Eppure dobbiamo riconoscere che a bordo di questa Leaf ci si può comunque divertire parecchio. Il merito è soprattutto della natura stessa del propulsore elettrico, che garantisce il massimo della coppia già disponibile al momento dell’accensione. Questo consente degli scatti davvero impressionanti, che hanno lasciato stupite molte delle persone che ci guardavano partire. Aumentando di velocità questo effetto finisce per diminuire parecchio, ma al semaforo possiamo far rimanere con un palmo di naso anche guidatori a bordo di vetture ben più blasonate (e inquinanti). Certo, svanito lo slancio iniziale, rimaniamo sempre a bordo di una vettura con un passo omologabile a quello di qualsiasi city car, per cui molto tranquillo e lineare. Non si tratta però di un male, anzi. In curva, tra l’altro, abbiamo potuto notare i miglioramenti più grandi rispetto alla versione precedente. Il suo comportamento è senza dubbio più preciso e rigido, grazie soprattutto al volante che ha acquisito una precisione che non gli sospettavamo minimamente. Il suo comportamento, inoltre, è influenzato molto dalla migliorata linearità del comportamento del motore, che ha quasi annullato tutte quelle strane “risposte” in fase di frenata che nei modelli meno raffinati a volte rischiano di rovinare parte dell’esperienza di guida. Si tratta di un fattore che probabilmente salterà all’occhio solo dei guidatori più smaliziati, ma in generale possiamo affermare che anche gli utilizzatori quotidiani potranno apprezzare il comportamento più fluido e piacevole della Leaf, che riesce spesso a restituire una sensazione di leggerezza e comodità usualmente riservata a vetture dotate di tecnologie di segmento ben superiore. La già citata modalità “Brake”, come detto, toglie qualcosa a questa sensazione, ma se si ha voglia di gestire il tutto, magari limitandosi ad usarla in discesa, si può ottenere un compromesso tra piacere di guida e recupero dell’energia frenante (e conseguente aumento dell’autonomia) davvero notevole.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Si abbattono i costi della benzina, ma il listino è ancora impegnativo

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Dal punto di vista dei costi è davvero difficile giudicare la Leaf. Partiamo prima di tutto dai vantaggi: i consumi, naturalmente, sono da valutare in base al costo della corrente, che come sappiamo è fluttuante come quello di benzina e gasolio. Secondo quanto afferma la stessa Nissan, però, la Leaf ha la capacità di percorrere fino a 15.000 km spendendo meno di 500 € di corrente, una spesa che rappresenta un abbattimento davvero significativo rispetto a quanto si spenderebbe sulla stessa distanza per i normali combustibili fossili. Occorre considerare, ovviamente, che la Leaf consente di risparmiare anche sull’entrata nelle zone a traffico limitato come l’Area C di Milano e può circolare anche durante le domeniche di blocco totale del traffico. Insomma, i vantaggi sono moltissimi.

Piccolo discorso a parte per quanto riguarda il rifornimento di corrente. Una delle critiche maggiormente rivolte alle auto elettriche si basa sulla domanda: “Ma quando ricarico che faccio? Sto mezz’ora dal distributore?”. Ovviamente no. Uno dei compiti più difficili da portare a termine quando si introduce una nuova tecnologia è ovviamente non solo quello di venderla, ma anche di mostrare le nuove abitudini da tenere a coloro che la acquistano. Se le auto elettriche un giorno si diffonderanno, anche il concetto di fermarsi due minuti per fare il pieno scomparirà. Esattamente come non siamo più abituati a portare con noi i gettoni per telefonare. La ricarica si effettuerà durante la notte, vicino alle colonnine o nel garage di casa. Quest’ultima soluzione potrebbe essere quella più fattibile al giorno d’oggi, a patto di possedere già un box. In quel caso è d’obbligo contare anche circa 500 € di spese per adattare e collegare il sistema elettrico, operazione che potrebbe anche dover passare attraverso a varie autorizzazioni condominiali.

L’unico problema, però, è il prezzo di partenza, che ancora risulta impegnativo, soprattutto a causa della scarsa domanda per questo genere di auto. Per amor di onestà, occorre dire che il prezzo non è responsabilità solo della casa di costruzione, in quanto tutti i fattori che intervengono a rendere l’auto elettrica ancora un mercato di nicchia contribuiscono a creare questa situazione. Le cose comunque iniziano già a migliorare: il listino ufficiale fa partire la Leaf da 24.790 €, che grazie agli incentivi annuali del governo può essere abbattuto anche fino ad altri 5.000 €. Il prezzo può anche essere ridotto ulteriormente nel caso si scegliesse di noleggiare la batteria invece che comprarla. Ciò, però, significherà comunque pagare una quota mensile compresa tra i 79 e i 142 € al mese, a seconda della percorrenza.

In conclusione

Insomma, se il mercato forse non è ancora riuscito a lanciare definitivamente le vetture elettriche, la Nissan Leaf è comunque una delle più riuscite. Soprattutto dopo questo restyling ha acquisito un look e uno stile molto più vicino ai gusti europei e questo non può fare che bene. Grazie alle caratteristiche del motore elettrico può anche essere divertente da guidare e, soprattutto, consentirà di abbattere i consumi e le spese di benzina e gasolio. Deve ancora affrontare tutte le limitazioni tipiche delle auto elettriche, ma la strada tracciata è senza dubbio giusta. Se la si compra, si deve essere coscienti delle difficoltà alle quali si può andare incontro, ma i vantaggi di un simile mezzo sono innegabili e molto più concreti oggi rispetto al passato.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Buono scatto e divertente alla guida. Il design è migliorato molto e si impone decisamente come city car a emissioni zero, con notevoli risparmi dal punto di vista dell'alimentazione. Incentivi e soluzioni varie consentono di abbassare in maniera sensibile il prezzo......che comunque rimane abbastanza impegnativo. Paga ancora colpe non sue, prima fra tutte la mancanza di infrastrutture per le quali ci si può rivolgere solamente ad enti e amministrazioni.

Nissan Leaf MY 2013: la Pagella di Motorionline

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