Nuovo Dacia Duster GPL: un cuore Euro 6d-Temp, il carattere nel complesso non cambia [TEST DRIVE]

Versione con motore 1.6 SCe da 115 cavalli

La casa romena, legata a Renault, introduce una variante GPL con un propulsore ribattezzato Eco-G. Versione che torna dopo sei mesi, completando la nuova gamma di Duster e la proposta GPL del marchio. La prima motorizzazione di questo tipo secondo gli standard Euro 6d-Temp

Una linfa diversa può alimentare i suoi battiti, ma non cambia la natura del Dacia Duster. Il veicolo resta tale, versatile fuori e dentro, nonché stiloso. Il GPL rappresenta solo un’alternativa in più, studiata tenendo in considerazione uno dei mantra fondanti della politica di questo marchio: l’economia dei costi.

Riconoscibile seppur diverso

L’estetica generale del nuovo Duster è già nota. Si tratta in sintesi di una evoluzione nella tradizione, lasciando dei chiari segni distintivi e confermando un look piuttosto elaborato, grazie all’amalgama di forme concave e convesse, nonostante una completa ridefinizione di ogni elemento. La lunghezza valica i 4 metri e 30 centimetri, per una larghezza poco superiore al metro e 80 e un’altezza che sfiora il metro e 70 cm.
Un progresso sia all’esterno, osservando in particolare le nuovi luci diurne LED, le fiancate più filanti e una zona posteriore ridisegnata; sia all’interno riplasmato integralmente con l’inserimento di tocchi tecnologici, come uno schermo centrale Media Nav e pochi comandi facilmente raggiungibili, racchiusi in un ambiente in cui prevalgono le componenti plastiche. La versatilità è collegata non solo alla tipologia di mezzo, ma allo stesso spazio di bordo. Basta considerare i 27,2 litri forniti dai diversi vani dislocati nell’auto e una capacità di carico del bagagliaio variabile tra i 478 e i 1.623 litri, abbattendo le seduta della seconda fila.
La versione GPL, poi, prevede un semplice comando. In sintesi un pulsante collocato alla sinistra del volante, tramite cui selezionare l’alimentazione a benzina o propendere per quella alternativa. Una soluzione composta da componenti specifiche come una elettrovalvola per la regolazione del GPL, una rampa degli iniettori calettata e filtri dedicati. La loro manutenzione, ad intervalli similari a quelli richiesti da un motore a benzina, varia dai 40.000 km di un filtro GPL agli 80.000 per uno a stato liquido. Poi grazie ai 33,6 litri contenuti nel serbatoio dedicato al GPL a livelli di esercizio tra i 10 e i 12 bar, secondo quanto segnalato dalla casa, si possono percorre ulteriori 436 km e complessivamente ben 1.269, sommando l’autonomia legata ai 50 litri di benzina. Nell’occasione, pur non disponendo di valori specifici e confrontandoci con condizioni di traffico e stradali mutevoli, i riferimenti offerti degli indicatori del carburante sono sembrati proporzionali ai chilometri del percorso affrontato da Napoli verso la provincia di Isernia (poco più di 142 km). Partendo con entrambi i serbatoi pieni. Ma servono altre valutazioni per avere un’idea più completa. L’impressione resta buona.

Un carattere moderato

Il lavoro compito dai tecnici di Landi Renzo, il cui impianto è poi montato in fabbrica direttamente sui veicoli prodotti, risulta pregevole. Il passaggio tra le due alimentazioni è quasi impercettibile, soprattutto agli alti regimi e a velocità più sostenute. La fluidità di ritmo non ne risente particolarmente, a vantaggio del comfort di bordo. Rispetto alla benzina, l’erogazione leggermente più pastosa del GPL è appena avvertibile, ma nel complesso pur con un decremento di potenza massima, variando dai 115 cavalli dell’unità 1.6 SCe S&S ai 109 espressi a 5.500 giri/minuto, usando unicamente il carburante alternativo, sostanzialmente il rendimento risulta il medesimo. Anche la stessa coppia dai 156 Nm a 4.000 giri/minuto, espressi usando il primo tipo di carburante, decresce a 144 Nm propendendo per la seconda soluzione più economica. Il costo di un pieno di GPL, considerando i dati più recenti, può ammontare a circa 24 Euro.
Come il resto dei veicoli a meccanica alta, chi più chi meno, il rollio emerge in curva a velocità più sostenute e il mezzo proprio per le sue caratteristiche non esterna una vivacità elettrizzante, soprattutto se sollecitato. La stessa ripresa, benché adeguata, non risulta troppo briosa. Anche il pedale della frizione, pur non stressando al continuo utilizzo, sembra assecondare il ritmo di un automobilista che bada all’economia generale d’impiego, piuttosto che il divertimento. La meccanica, comunque, appare robusta. I sistemi elettronici di assistenza come il Blind Spot Warning (l’indicatore dell’angolo cieco) o il visore posteriore Multiview Camera, sempre utili e preziosi. Regolari gli innesti stessi della trasmissione manuale cinque rapporti, la sola disponibile. Così come non è disponibile una versione GPL 4×4. Buona anche l’impugnatura dello sterzo, consentendo un’azione regolare in ogni situazione. Un discreto equilibrio, pensando anche al costo stesso della vettura.

Gamma e prezzi

La versione GPL del Dacia Duster è accessibile a 13.350,00 Euro, considerando un aumento di prezzo pari a 500,00 Euro rispetto a uno stesso esemplare alimentato solo a benzina. La gamma comprende le versioni Essential, Comfort e Prestige.

In sintesi

Un veicolo pensato per un automobilista “razionale”, che cerca una vettura essenziale e concreta, senza pretendere di più. Una vettura accessibile a un prezzo concorrenziale.

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2 commenti

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  • Massimo ha detto:

    Peccato che quasi tutte le Duster Gpl 2018 con il 1.6 hanno un grave problema di accelerazione spontanea che in Dacia dicono sia normale.Il motore accelera da solo e non scende di giri.

  • Lorenzo ha detto:

    da possessore di duster gpl sono deluso…. deluso dell’aumentare spontaneo del numero di giri e dal cambio che a volte sembra rompersi da quanto è duro negli innesti… spero Dacia risolva al più presto

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