Peugeot 9X8: la prima in pista consente di fare il pieno d’esperienza

Attenzione già puntata all'appuntamento di Fuji dell'11 settembre

Peugeot 9X8: la prima in pista consente di fare il pieno d’esperienza

Nel corso dello scorso week-end la Peugeot 9X8 ha portato a termine il debutto in gara alla 6 ore di Monza, con le due hypercar ibride che sono scese in pista nel Tempo della Velocità concretizzando così la lunga attesa per il gran ritorno della Casa del Leone nelle competizioni endurance.

La Peugeot 9X8, aerodinamico e innovativo “mostro da corsa” senza ala posteriore che diventa anche laboratorio di sperimentazione a beneficio della produzione di serie del Leone, ha potuto mettersi alla prova della gara testando la competitività e l’affidabilità del powertrain ibrido che spinge l’hypercar del Leone. Sotto il cofano dell’auto da corsa c’è un gruppo propulsore che eroga 680 CV grazie al benzina V6 biturbo da 2.6 litri e al quale si aggiungono i 272 CV assicurati sull’asse anteriore dal motore elettrico. Alla 6 ore di Monza, così come previsto dal regolamento FIA, l’unità elettrica è entrata in funzione con una velocità compresa tra i 150 e i 210 km/h.

Con tutte le incognite derivanti dall’esordio in una nuova competizione, con un’auto al debutto in gara e con tanti competitors che vantano molta più esperienza nella categoria, qualche contrattempo per l’esordio della Peugeot 9X8 era in programma. Tuttavia, nonostante il risultato non particolarmente brillanti per le hypercar #93 e #94 che domenica hanno corso sul circuito brianzolo, la prima esperienza in gara nel WEC per Peugeot Sport è servita a fare esperienza utile per crescere, lavorare e migliorare su diversi aspetti in vista del prossimo appuntamento in calendario: la 6 ore di Fuji, in programma l’11 settembre 2022.

Una consapevolezza della difficoltà della gara che è accompagnata però dalla fiducia per le performance messe in pista dalla Peugeot 9X8, come ha affermato Olivier Jansonnie, Direttore tecnico del programma Endurance di Peugeot Sport, subito dopo la 6 ore di Monza: “Siamo venuti qui per imparare, abbiamo imparato molto. Abbiamo riscontrato un sacco di problemi specifici della corsa, che non si possono simulare nei test, ma siamo stati rassicurati dal potenziale della nostra auto, che ha mostrato un buon livello di prestazioni”.

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