Ponte Morandi crollo: il via al processo il prossimo 15 ottobre
Prima udienza preliminare del giudice Faggioni
Sono passati tre anni da quel drammatico 14 agosto 2018, quando il Ponte Morandi crollò e provocò la morte di 43 persone. Sabato scorso ci sono state delle commemorazioni delle vittime, alla presenza anche del premier Mario Draghi, mentre il prossimo 15 ottobre prenderà il via il processo, con la prima udienza preliminare.
Sono 59 gli indagati
La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 59 indagati, oltre alle società Autostrade per l’Italia e Spea, rispetto alle 69 persone iscritte sul registro degli indagati, al termine delle indagini dello scorso aprile. Le istanze sono state decise dai titolari dell’inchiesta, i pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, insieme all’ormai ex procuratore capo Francesco Cozzi ed all’aggiunto Paolo D’Ovidio.
Sono numerose le accuse nei loro confronti: omicidio colposo plurimo, crollo colposo, omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Infatti, secondo gli inquirenti, erano a condizione delle condizioni del Ponte Morandi e non hanno eseguito i necessari lavori e controlli.
Le parti offese
Sono 357 le parti offese, cioè i parenti delle vittime, i feriti e le associazioni Assoutenti, Adoc, Adiconsum e Codacons. Molte di loro, però, non si costituiranno parti civili, in quanto sono state già risarcite da Autostrade. Comunque, toccherà al giudice Paola Faggioni decidere sull’ammissibilità di associazioni e persone come parti civili.
Anche la stessa Regione è pronta ad entrare nel processo: “Sicuramente tuteleremo gli interessi di Regione Liguria nel modo più efficace ed efficiente – le parole del governatore ligure Giovanni Toti – credo che la costituzione di parte civile sia uno di questi modi, ma non sono un avvocato”.
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