Produttore cinese di batterie Eve Energy investirà 1,4 miliardi di euro in una fabbrica in UK

Si tratta di EVE Energy che creerà 6.000 posti di lavoro a Coventry

Produttore cinese di batterie Eve Energy investirà 1,4 miliardi di euro in una fabbrica in UK

Eve Energy, famoso produttore cinese di batterie per auto elettriche, ha annunciato che costruirà una nuova fabbrica di batterie nel Regno Unito nei pressi della città di Coventry. Per questa gigafactory la società cinese investirà oltre 1,4 miliardi di euro e creerà oltre 6.000 posti di lavoro. EVE, fondata nel 2001 e autodefinitasi come il più grande produttore mondiale di batterie cilindriche per veicoli elettrici, fornisce unità alle case automobilistiche, tra cui BMW, e conta quasi 30.000 dipendenti.

Il produttore di batterie Eve Enery costruirà una nuova fabbrica a Coventry

I negoziati sul progetto West Midlands Gigafactory, annunciato per la prima volta nel 2021, sembrano essere in una fase “avanzata”, con il Sunday Times che riporta la possibilità di firmare un accordo “entro poche settimane”. A quanto pare, il piano prevede che lo stabilimento di Coventry produca fino a 20 GWh di batterie all’anno.

La scelta di questa zona del Regno Unito non è casuale. Infatti queste terre ospitano numerosi stabilimenti automobilistici, compresi quelli gestiti da Jaguar Land Rover, Aston Martin Lagonda e BMW. Il piano della gigafactory di Coventry da parte del produttore EVE Energy potrebbe attrarre finanziamenti privati ​​totali fino a 2 miliardi di sterline, ma qualsiasi investimento sarà probabilmente subordinato a centinaia di milioni di sterline di sussidi britannici.

A proposito di questa notizia, un portavoce del governo inglese ha dichiarato: “Siamo impegnati nel fare in modo che il Regno Unito rimanga uno dei principali luoghi al mondo per la produzione automobilistica durante la transizione verso i veicoli elettrici, garantendo nel contempo che i fondi pubblici siano utilizzati in modo responsabile e che si ottenga il massimo valore possibile. Non ci pronunciamo sulle speculazioni o sugli affari commerciali delle aziende private”.

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