Rifkin: nel 2030 finirà l’era delle auto a combustione interna

Previsto anche un boom di auto elettriche e a idrogeno tra il 2014 e il 2015

Le auto con motore a combustione interna avrebbero le ore contate. Lo afferma l'economista americano Jeremy Rifkin, che prevede anche un boom dei veicoli ad energia alternativa entro pochissimi anni
Rifkin: nel 2030 finirà l’era delle auto a combustione interna

Una previsione forse azzardata. Sicuramente ottimista, almeno per quanto riguarda la salute del nostro pianeta. «Nel 2030 non ci sarà più una produzione di vetture con motore a combustione interna, mentre le auto del futuro, che saranno a idrogeno o elettriche, vivranno un boom tra il 2014 e il 2015.» Sono le parole, riportate dall’ANSA, di Jeremy Rifkin, esimio economista esperto in energie rinnovabili. Un’affermazione che potrebbe sembrare eccessivamente ottimista e improntata all’ambientalismo. Noi non possiamo fare altro che augurarci che abbia ragione, anche se il 2030 sembra una data fin troppo vicina perché possa avvenire un cambio così radicale come la scomparsa dei motori a combustione.

«Per superare la crisi serve una nuova rivoluzione e un nuovo piano economico planetario – ha continuato l’economista americano – Quando nel 2008 ha raggiunto i 147 dollari a barile è stato l’inizio della fine. In quel momento l’intera economia globale si è fermata, perchè la gente ha smesso di comprare. Il prezzo del petrolio ha inciso su tutti gli altri prezzi. La crisi dei subprime e il collasso dei mercati finanziari del 2008 erano solo scosse di assestamento. I governi di tutto il mondo stanno affrontando quelle scosse imponendo l’austerity. Ma il terremoto vero è quello energetico

Una posizione senza dubbio degna di nota e che finisce per mettere sotto una nuova luce le richieste che gli ambientalisti stanno avanzando da ormai moltissimi anni. Il continuo innalzamento del prezzo del carburante, tra l’altro, aiuta in un certo modo a vedere la situazione sotto questa luce. Basterà, però, questo innalzamento continuo a promuovere un’industria che, ricordiamolo, per funzionare e avere successo commerciale necessita di un’infrastruttura estesa e ben radicata?

Fonte: ANSA

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2 commenti

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  • Remo ha detto:

    il 2030 è troppo tardi, se non si arriva entra 5 anni a una produzione di massa di auto ad idrogeno qua non si potrà più muovere nessuno con gli attuali pressi del petroio. Il vero problema è che negli ultimi trent’anni l’industia automabilistica non ha fatto ricerca sull’idrogeno o tra ci troviamo a scontare questa miopia, hanno pensato di diminuire i consumi e le emissioni dei veicoli a motore a scoppio pensado che il famoso “picco del petrolio” forse ancora lontano decenni, e invece è già un’amara realtà.
    Secondo me ora lo scoglio più grosso non è la produzione dell’auto quanto quella dell’idrogeno: bisogna trovare un metodo economico per scindere l’acqua attraverso l’energie rinnovabili, se non per spirito ecologistico, per affrancarci dagli arabi.

  • roc ha detto:

    A mio parere finche ci saranno i combustibili fossili,carbone,gas,e petrolio verranno sfruttati anche per una questione economica e di buisness,e questa è una cosa negativa perche il denaro prevale sempre su tutto,anche a costo di rimetterci la nostra salute,se veramente si è intenzionati a cambiare le cose e dare una svolta,tanto per cominciare dovrebbero interrompere la produzione di motori a scoppio e promuovere l’ibrido ed elettrico che da anni viene sviluppato,ma non viene preso in considerazione da molti. la nostra salute non ha prezzo.

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