Saab, i fondi cinesi non sono ancora arrivati
Inutile. Non c’è pace per la Saab, che ogni volta che compie un passo in avanti, poi finisce per farne inevitabilmente uno indietro. La casa svedese era riuscita ad ottenere dalla corte un certo grado di protezione nei confronti dei suoi creditori, in attesa che i fondi ottenuti divenissero effettivamente disponibili nelle casse societarie. Purtroppo, però, i 70 milioni di euro che la cinese Pang Da e Youngman avrebbero dovuto versare già dallo scorso luglio, non sono ancora arrivati.
«I soldi non sono ancora arrivati – ha dichiarato il portavoce Eric Geers – Inizialmente pensavamo che ci sarebbero volute un paio di settimane. Il procedimento è in sviluppo e vi daremo ulteriori informazioni appena avremo i soldi.» La sensazione, soprattutto stando alle parole di Geers, è che la situazione si stia facendo sempre più dura, ma che esista un moderato ottimismo che i finanziamenti prima o poi arriveranno veramente, risollevando una volta per tutte gli animi dell’azienda scandinava (per non parlare dei suoi bilanci). Ci si chiede, però, per quanto tempo Saab potrà sopravvivere senza i fondi cinesi.
Giusto la scorsa settimana Victor Muller, proprietario del marchio, ha firmato un accordo preliminare per vendere la firma sportiva Spyker all’americana North Street Capital per la cifra di 32 milioni di dollari, così da ottenere ulteriori fondi per far sopravvivere Saab. Occorre, però, che il debito sia saldato in toto per rilanciare veramente la casa e questo potrà avvenire solamente con i soli della Pang Da (che tra l’altro potrebbero ancora non essere sufficienti, ma sarebbero almeno un inizio consistente).
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