Subaru Outback Adventure Lineartronic, prova su strada

Una comoda station meglio di un cingolato

La certezza della trazione integrale Subaru è qui abbinata ad un’auto tra le più versatili e pratiche che si possano scegliere. Tanto spazio all’interno, con una dotazione tecnologica all’altezza, ma senza rinunciare alla filosofia votata alla sostanza ed alla semplicità della casa delle Pleiadi, unite ad un ottimo propulsore a gasolio, abbastanza parco, ma soprattutto sempre all’altezza grazie anche ad uno dei pochi cambi CVT in grado di convincere.

Subaru Outback Adventure Lineartronic: consultando i listini, e potete farlo voi stessi dalle pagine di Motorionline, scoprirete che le vetture a trazione anteriore sono di gran lunga le più diffuse, come era facile intuire, ma al secondo posto non troverete le posteriori, oramai relegate ad un ruolo marginale, o specifico come nel caso delle vetture sportive, che sono surclassate da quelle a trazione integrale. La moltiplicazione di SUV nelle varie declinazioni, anche se sempre più spesso vengono proposti con due sole ruote motrici, è una delle motivazioni di questa situazione, anche se il merito è condiviso però con la buona diffusione di versioni 4×4 delle berline e delle station wagon, destinate ad un pubblico di automobilisti che non vuole avere limiti nella mobilità, in ogni condizione. Non basta l’etichetta 4WD a mettervi in sicurezza, e nemmeno le gomme invernali sono sufficiente garanzia per poter affrontare una ripida strada ghiacciata con la certezza di poterlo fare in tranquillità. Spesso infatti la trazione sulle 4 ruote serve per ottimizzare la tenuta di strada in velocità, ma non sono presenti tutti gli elementi necessari a contrastare la perdita di aderenza di una singola ruota ad andature ridotte. Parliamo di differenziali, meccanici o elettronici che siano, e della ripartizione della coppia motrice tra i due assali. Diverse opzioni si ripercuotono ovviamente sul comportamento della vettura. Se un’auto scarica normalmente fino al 100% della coppia su un solo assale, con la possibilità di spostarne una parte sull’altro solo all’occorrenza, ci saranno consistenti vantaggi in termini di consumi, ma la trazione non sarà la stessa di una AWD “vera”, con trazione integrale permanente su tutte le ruote. Una scelta che in realtà è sempre meno diffusa, soprattutto per contenere i consumi, ma in cui Subaru continua a credere, con ottimi risultati. Con la Outback i vantaggi di un sistema di trazione che consente di andare ovunque senza il minimo pensiero circa le capacità di potersela cavare, si combina con una vettura davvero completa, comoda e fruibile, alta da terra e con una gommatura tale da poter salire su un marciapiede senza il pensiero di rovinare i cerchi, e molto comoda nell’utilizzo quotidiano. Comodità incrementata notevolmente dall’abbinata cambio – motore. Il 2 litri boxer è tondo e regolare nell’erogazione, il CVT Lineartronic è uno dei pochi di questa tipologia in grado di conciliare il suo straordinario comfort alle andature tranquille, dove l’assenza di cambiate fa la differenza, con le prestazioni a gas spalancato, grazie ad una gestione elettronica innovativa.

Design e Interni: [xrr rating=4/5]

Pochi aggiornamenti per un modello che ha saputo conquistare la sua schiera di fan
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Il concetto non è più una novità, prendi una SW, alzala di qualche centimetro da terra e rendila più aggressiva nel look. Lei fu la prima ad introdurre il genere delle SW alte, nel 1995, ora tante altre case hanno un loro modello in questo segmento. Deriva dalla Legacy, è 5 Cm più alta e muscolosa grazie ai fascioni paracolpi in plastica nera nella parte inferiore della carrozzeria ed altri dettagli dedicati. Una vettura dalle dimensioni piuttosto generose, con una lunghezza di 479 cm, ben 7 più di una Audi A4 Allroad, ma 15 in meno di una A6. Anche se la misura del passo non è da record, con i suoi 274 Cm, all’interno c’è tantissimo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. L’allestimento Adventure della Outback è contraddistinto da alcuni dettagli specifici, come le minigonne dal diverso disegno o la griglia anteriore ed i cerchioni bruniti. I gruppi ottici hanno un fondo nero e sono state aggiunte delle protezioni e delle barre sul tetto maggiorate. Invariato il muso, che è la parte più personale dell’Outback, con la tipica bocca Subaru sul cofano, destinata a portare aria fresca all’intercooler posto orizzontalmente sopra al motore, dai fari con un moderno taglio allungato e dalla grossa calandra. Non mancano dettagli sportivi, come le nervature sul cofano, i larghi passaruota e la parte inferiore del paraurti con grossi fendinebbia affondati in un fascione in plastica nera, interrotto centralmente da un elemento grigio chiaro, tipico di questi allestimenti votati all’offroad. Nel complesso un’auto che non fa girare la testa, dall’aspetto forse un po’ “massiccio”, ma certamente curata e piacevole. Si fanno notare i pneumatici “barra” 60, una rarità ormai, ma un gran vantaggio nella guida su strade tortuose o nei parcheggi cittadini più “aggressivi”.

Interni: Pochi fronzoli e plastiche rigide, ma ottima qualità e dotazione
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L’approccio è un marchio di fabbrica e la Outback non fa eccezione: molta sostanza e si rinuncia a qualche fronzolo da auto premium, come le morbide plastiche a cui ormai ci stiamo abituando anche su vetture di fascia media. Le Subaru non si piegano alle mode e all’interno plancia e cruscotto sono in robusta e rigida plastica, che però è di buona qualità ed ottimamente assemblata. L’idea è che non tema il tempo e l’uso, probabilmente resterà identica anche tra molti anni e chilometri percorsi. Nel caso della Outback alle plastiche “freddine” sono abbinate finiture più raffinate, in alluminio scuro satinato, che troviamo sia sulla console che sul tunnel centrale. Il bel volante a tre razze è ricco di comandi, sulla sinistra quelli di radio e sistema infotainment, sulla destra il cruise control. Trovano posto anche i paddle per il cambio, e un blocco di tre tasti che però, strano ma vero, a veicolo in movimento servono solamente per visualizzare o nascondere la durata del viaggio. Nell’utilizzo quotidiano tanti dettagli fanno si che si finisca per apprezzare sempre di più la Subaru Outback. Come, ad esempio, l’ottimo climatizzatore che evita di “sparare” aria fredda fintanto che la temperatura del motore non sia adeguata. Le ventole restano infatti al minimo, se si utilizza l’impostazione automatica, partendo solo appena sia possibile scaldare l’abitacolo. Sempre presente davanti agli occhi del guidatore, nella parte alta della strumentazione l’indicazione del consumo istantaneo, con il confronto rispetto al valore medio. Lo troviamo un utile accorgimento per adeguare la condotta di guida ed ottimizzare l’efficienza del propulsore. Anche il navigatore si fa apprezzare con una cosa che dovrebbe essere copiata da molti altri. Ci riferiamo alla preimpostazione della città di destinazione in base alla città in cui si è in quel momento. Il sistema di infotainment si completa con il lettore Divx, con la possibilità di guardare un file video sullo schermo, a vettura ferma e freno a mano tirato. La cura per il dettaglio è confermata anche dall’ottima riapertura delle serrature con il sistema keyless: basta avvicinare la mano alla maniglia e si aprono le porte, sempre al primo colpo. Sul fronte abitabilità la Outback è promossa a pieni voti, soprattutto per il generoso spazio riservato ai passeggeri posteriori, che viaggiano in prima classe anche grazie alla possibilità di modificare l’inclinazione dello schienale nelle due porzioni di cui si compone (un terzo a sinistra e i restanti due terzi di destra). Molto comodo il doppio sistema di sblocco per ribaltare o inclinare i sedili della panca posteriore: con un tasto sulla seduta ed un altro all’interno del baule, la cui capacità è di tutto rispetto, con quasi 530 litri, che possono salire fino ad oltre 1.700.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4.5/5]

Comfort al top, trazione da fuoristrada aggressivo
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Ci sono auto che quando arrivano in redazione passano inosservate, ma che spiace molto restituire. Si tratta delle migliori, perché delle emozioni iniziali di una sportiva nell’utilizzo quotidiano te ne fai ben poco, mentre della razionalità e dei comfort di macchine come la Outback è difficile farne a meno, dopo avervi fatto l’abitudine. L’acustica a bordo è di quelle che rendono i lunghi viaggi un piacere anziché una fatica. Merito di accorgimenti che rendono l’insonorizzazione davvero ottima. Il più evidente, anche se in realtà invisibile, è la membrana fonoassorbente annegata nei vetri. L’uso di ricche imbottiture completa l’opera. Del cambio avremo modo di raccontarvene nel paragrafo dedicato al motore ed alle prestazioni, ma merita un plauso per le doti di comfort di cui è capace. Tutto rende la Outback una ottima compagna di viaggio, in città, quanto lungo un’autostrada o su una tortuosa strada di montagna. In questo caso la trazione integrale la rende inarrivabile. 45:55 la distribuzione di base della coppia sui due assali, ma il sofisticato differenziale centrale con una frizione a controllo elettronico ne gestisce al meglio il funzionamento. I risultati sono sorprendenti. Nemmeno il ghiaccio è riuscito a mettere in crisi la motricità della Outback, anche a controllo di stabilità VDC spento. Le Pirelli Sottozero hanno fatto la loro parte, ma il risultato è soprattutto merito dell’”hardware” di livello, poche altre auto sono in grado di tanto. La generosa altezza da terra invoglia ad utilizzarla come fosse un SUV, e senza pentirsene. Le gomme non sono le solite ribassate, ma generose 225/60 R17, che non temono un marciapiede e lo sterrato fortemente dissestato, per chi voglia esagerare, i limiti della guida in offroad sono tutt’altro che banali. Su strada tutto questo non si ripercuote in un rollio eccessivo. La Outback è si più votata al comfort che alla guida sportiva, ma quando la si spinge al limite non per nulla malvagia come si potrebbe pensare. La nuova barra antirollio ed il motore boxer che avvicina il baricentro al suolo, la rendono molto più precisa e piacevole delle aspettative. Salendo i tornanti stretti di un passo alpino, magari utilizzando il CVT in manuale, ci si riesce anche a levare qualche bella soddisfazione. Una nota positiva per la telecamera della retromarcia, davvero ben posizionata, consente di far manovra in modo molto semplice.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4/5]

Ottimo il boxer 2 litri a gasolio, sorprendente il CVT Lineartronic
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Del propulsore abbiamo già avuto modo di parlarne, avendolo apprezzato nella recente prova su strada della XV. Capace di 150 cavalli, ma soprattutto di 350 Nm ad appena 1.600 giri, ha tra i suoi pregi una erogazione lineare e corposa fin dai bassi regimi, oltre a doti il cui merito risiede proprio nell’architettura a cilindri contrapposti, che lo rende silenzioso ed equilibrato senza la necessità di contralberi o altri accorgimenti, oltre che piatto e posizionabile molto più in basso di qualsiasi altro propulsore, a tutto vantaggio del baricentro dell’auto. Meno di 10 secondi per passare da 0-100, ed una velocità di 195 Km/h sono valori molto vicini a quelli della versione dotata del più potente 2.5 litri a benzina, a testimonianza delle capacità dell’accoppiata cambio-motore. Proprio la trasmissione è la più grande e positiva sorpresa della prova della Outback. Sinceramente ostinarsi nella scelta del CVT ci pareva potesse essere un grosso errore. L’ottimo comfort di cui sono capaci vetture dotate di questo tipo di cambi, non vale lo scotto dei difetti, primo tra tutti l’effetto “imballaggio” durante le accelerazioni. Subaru ha invece saputo farci ricredere. Si tratta infatti di un Cvt rivisitato, moderno e funzionale. Abbinato al convertitore di coppia, cosa solitamente assente in un variazione continua, mantiene le doti inarrivabili a livello di comfort, ma risolvendone i lati negativi. Il primo, ben noto a chiunque ne abbia mai usato uno, è proprio quella sgradevole situazione che si verifica affondando il piede sull’acceleratore, per una ripresa o per affrontare una salita. I CVT solitamente scelgono rapporti corti, mantenendo il regime elevato e costante, con il risultato di imballare il motore, come fa un guidatore scellerato che sfrizioni in malo modo. Per ovviare a questo inconveniente la Outback quando si accelera in modo deciso, con una sorta di kick down, si imposta autonomamente in manuale, inserendo uno dei 7 rapporti simulati, tra gli infiniti a disposizione, per poi tornare, sempre da solo, alla variazione continua una volta che si alza il piede dall’acceleratore. L’impressione è che, grazie alle meraviglie dell’elettronica, il Lineartronic potrebbe avere ancora lunga vita e che magari alcuni concorrenti possano carpirne i segreti per i loro CVT. Grazie ai paddle al volante, alla necessità, si può scendere di marcia per avere più freno motore, ma quando si vuole esagerare è d’obbligo spostare il selezionatore in manuale, per godersi a pieno le doti dinamiche della Outback. L’unico piccolo limite in questo caso sono i paddle al volante nei tornanti, che possono essere difficili da trovare, in assenza della possibilità di cambiare marcia in altro modo.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Consumi discreti, prezzo scalare, in funzione dell’allestimento
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La trazione permanente “vera” ha tanti vantaggi ed un solo difetto: i consumi. In città con la Outback è difficile fare 10 con un litro, anche a fronte di una stazza non indifferente, con i suoi oltre 16 quintali, a cui vanno aggiunte le persone ed il carico a bordo. In media abbiamo rilevato un consumo intorno a 13 Km/l, medesimo dato anche in autostrada a 130 Km/h. Il listino, nell’allestimento Adventure dell’esemplare in prova, è di 42.990 euro, ma include una lista molto generosa di accessori, dai sedili in pelle ai fari allo Xeno, dal navigatore al sistema Keyless, oltre ai sedili riscaldabili e con regolazione elettrica, tetto panoramico apribile e molto altro. Allo stesso prezzo è in vendita la Outback Exlusive, ma scegliendo un allestimento meno ricco si possono risparmiare parecchi soldi, visto che al versione Comfort, peraltro comunque ben accessoriata, parte da ben 7 mila euro in meno. La Trend si posiziona a metà strada con i suoi 38.990.

In conclusione
Un’auto tuttofare unica nel suo genere. Le altre “SW alte” devono invidiarle capacità a loro ignote, con doti da vera fuoristrada, oltre che un comfort elevatissimo nella guida su asfalto. Merito di una insonorizzazione davvero ottima e di un cambio CVT sorprendente. I consumi non sono proprio il suo forte, ma si mantengono a livelli comunque accettabili.

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Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Versatile come poche altre, comfort al top, CVT sorprendenteConsumi non irrisori, meriterebbe plastiche più morbide negli interni

Subaru Outback Adventure Lineartronic: la Pagella di Motorionline

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