Superbollo: il Governo pensa all’addio alla tassa automobilistica
È in vigore da dieci anni, era stato introdotto nel 2011
Il superbollo sembra avere i giorni contati. È stato introdotto nel 2011 e, da allora, c’è stato un crollo delle immatricolazioni delle vetture oltre i 185 kW, senza portare vantaggi importanti per le casse dello Stato. Fa parte di quei micro tributi che valgono lo 0,01% delle entrate tributarie per lo Stato ed il Governo sta pensando all’abolizione.
Per ora è un’ipotesi
Le Commissioni Finanze di Camera e Senato, infatti, stanno lavorando alla riforma fiscale, nella quale c’è la revisione dei micro tributi, che “presentano costi gestionali elevati e contribuiscono alla complessità del sistema”. Per questo, si parla di abolirli. Ma, è solamente un’ipotesi, visto che il disegno di legge dovrà poi essere approvato dal Governo.
Come funziona il superbollo
Come dicevamo, il superbollo è stato introdotto dieci anni fa ed inizialmente era destinato a chi aveva un’auto di potenza superiore ai 225 kW (306 CV), con un aumento del bollo pari a 10 euro per ogni kW sopra la soglia.
Qualche anno più tardi, la tassa è diventata ancora più pesante, visto che la soglia è stata abbassata a 185 kW (252 CV) e si è passati da 10 a 20 euro da versare per ogni kW oltre la soglia, pur con l’introduzione dell’anzianità della vettura. Viene ridotta ogni 5 anni dall’immatricolazione e poi scompare dopo 20 anni.
Le auto con targa estera
Ovviamente, la tassa era relativa solamente alle auto con targa italiana ed il superbollo ha portato allo sviluppo del fenomeno delle auto con targa estera, oltre ovviamente alla riduzione sensibile delle immatricolazioni delle vetture da oltre 252 CV, così come un crollo di passaggi di proprietà. Causando un danno al settore automotive.
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