DDL Concorrenza: stralciato l’articolo 10, quello riguardante i taxi
La rabbia delle associazioni consumatori: "Una vergogna"
Nelle ultime settimane ci sono state varie proteste e scioperi da parte dei tassisti in Italia, contro la liberalizzazione prevista dal DDL Concorrenza. Il Governo dimissionario di Draghi ha deciso di stralciare l’articolo 10 dal disegno di legge, quello appunto riguardante i taxi, per permettere al provvedimento di proseguire l’iter parlamentare.
L’articolo 10 del DDL
Alcune forze politiche, soprattutto Lega e Fratelli d’Italia, avevano duramente contestato questo articolo, sostenendo la causa dei tassisti, così come numerosi sindacati di categoria. L’articolo 10 prevedeva un “adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web” ed una “promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze”. Con l’obiettivo di modernizzare il servizio dei taxi.
Di fronte alle proteste e, soprattutto, al no di alcune forze politiche dell’attuale Governo, seppur dimissionario, è stato deciso di stralciare questo articolo. Il DDL Concorrenza deve essere approvato prima della pausa estiva per consentire entro la fine dell’anno l’approvazione dei decreti delegati, fondamentali per il PNRR.
La delusione dei consumatori
Se i tassisti ed alcune forze politiche esultano, c’è la protesta di numerose associazioni di consumatori. “Ancora una volta lo Stato italiano sembra voler cedere alle violenze e alle pressioni della lobby corporativa dei tassisti – le parole di Furio Truzzi, presidente di Assoutenti – dimostrando una debolezza verso le auto bianche che non ha eguali nel mondo”. Ancor più pesanti le parole di Massimiliano Dona, dell’Unione Consumatori: “È una vergogna. La lobby dei tassisti vince sull’interesse generale del Paese”.
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