Transizione automotive e interessi nazionali, il ministro Pichetto: “È anche una battaglia tra Stati”
"Opportunità che va governata concentrandosi sull'obiettivo e non sullo strumento"
Gli interessi industriali ed economici dei Paesi dell’Unione Europa sono inevitabilmente intrecciati con il percorso di transizione energetica intrapreso dal Vecchio Continente e che riguarda da molto vicino anche il settore dell’auto.
Di questo ne è convinto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto che, in un breve intervento sul sito di ForumAutomotive, ribadisce che per raggiungere le emissioni zero bisogna concentrarsi sull’obiettivo e non sullo strumento, prospettiva sul quale il governo italiano fa leva per aprire la strada ai biocarburanti dopo il 2035, così come fatto dai tedeschi con gli e-fuel.
Battaglia tra Stati, ognuno col suo interesse nazionale
Posizioni differenti e contrastanti fra i vari Paesi membri dell’Ue che alimentano le discussioni a Bruxelles, portando spesso a degli scontri. “Questa cosa (la transizione ecologica, ndr) – sottolinea il ministro Pichetto – a livello europeo è anche una battaglia tra Stati nella quale porti anche l’interesse nazionale. Il ‘grande cambiamento’ è un’opportunità e non va visto come un luogo di difesa del passato. Ma questa opportunità va anche governata”.
Battere le strade delle alternative all’elettrico
“L’esempio – prosegue Pichetto – è proprio dato dal settore automotive che per l’Italia significa un milione e 800mila occupati tra diretti e indiretti. Riteniamo che ci siano dei percorsi dati dalla scienza, dalla tecnologia e dalla ragionevolezza che ci possono permettere di abbandonare il fossile su cui siamo tutti d’accordo, cioè il gasolio e la benzina per capirci, ma non andare automaticamente all’elettrico, Ci saranno dei carburanti sintetici e dei biocarburanti che ci permetteranno l’emissione zero. Il punto su cui concentrarsi è l’obiettivo non lo strumento”.
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