Suzuki Vitara MY 2015, primo contatto [FOTO e TEST VIDEO]
Fresca, moderna e incollata alla strada
Suzuki Vitara – Migliorare un classico non è mai stato semplice. Suzuki lo sa bene e ha infatti una lunga tradizione in questo senso. Soprattutto con la Vitara, che quando venne lanciata per la prima volta nel 1988 si segnalò immediatamente per le sue forme giovani e accattivanti, associate ad un’affidabilità che nel corso degli anni é divenuta un marchio di fabbrica per la casa nipponica. Dopo aver passato ben tre generazioni, però, rinnovare la quarta rischiava di essere un compito particolarmente delicato. La scelta di Suzuki é stata quella di modernizzare il suo SUV compatto senza però stravolgerlo, mantenendosi fedele ai suoi dettami stilistici e tecnici. Il risultato é una vettura che alla fine dei conti può benissimo rivaleggiare con i principali avversari di segmento, quali la Nissan Juke e la nuova Fiat 500X. Volendo potremmo tirare dentro anche la Jeep Renegade, che però tende a rivolgersi ad un segmento sensibilmente più alto rispetto alla Vitara e alle auto sopra citate.
Siamo volati in Portogallo, alla presentazione europea della vettura, per toccare con mano per la prima volta ciò che avevamo già visto al Salone di Parigi dello scorso settembre. Partiamo naturalmente dall’aspetto estetico: la nuova Vitara presenta senza dubbio delle forme estremamente piacevoli da vedere, con un equilibrio e delle proporzioni perfettamente integrate nei suoi 4,18 metri (che la rendono leggermente più compatta sia della Renegade che della 500X, senza contare i 4,30 metri della precedente Grand Vitara). Il suo aspetto é stato modernizzato, ma al tempo stesso i designer hanno voluto mantenere alcuni dei tratti caratteristici dell’originale, a partire ad esempio del particolare cofano esteso con le due prese d’aria laterali. La sua fisionomia, a nostro giudizio, viene particolarmente esaltata dalle colorazioni bicolori, che pur alzando il prezzo finale, valgono assolutamente la spesa (per quanto anche le varianti monocromatiche abbiano il loro “perché”). Una scelta, tra l’altro, che tenderà ad affascinare soprattutto il pubblico più giovane.
Lo sforzo maggiore, comunque, é stato senza alcun dubbio fatto sugli interni. Suzuki ha voluto puntare su un abitacolo che potesse restituire una giusta sensazione di qualità, senza per questo sfociare in un segmento premium che, soprattutto a livello di prezzo, avrebbe potuto rappresentare una pericolosa arma a doppio taglio. Il risultato é stato senza alcun dubbio degno di nota. Soprattutto scegliendo gli inserti bicolore a contrasto, le plastiche e le rifiniture del veicolo acquisiscono uno stile decisamente inaspettato. Certo, non vi dovete aspettare nulla di particolarmente elaborato, ma il lavoro fatto dead designer giapponesi ha senza dubbio colto nel segno. Per ciò che viene chiesto per quest’auto abbiamo senz’altro a che fare con un ambiente molto gradevole, che anche nell’allestimento di base presenta una dose di tecnologia e aiuti sufficiente a rendere piacevole e comodo qualsiasi viaggio. Quest’ultima dote, ovvero la comodità, viene tra l’altro esaltata dalla buona posizione del sedile di guida, né troppo altro né troppo basso, e dalla possibilità di regolare il volante sia in altezza che in profondità. Insomma, trovare la propria posizione ideale su questa Vitara é estremamente semplice. Anche i passeggeri della fila posteriore, grazie alla forma squadrata della vettura, possono godere di una discreta dose di spazio, mentre il bagagliaio, forte dei suoi 375 litri di capienza, promette di essere in grado di affrontare qualsiasi carico senza particolari sofferenze. Per quanto riguarda la tecnologia presente a bordo, invece, abbiamo a che fare con un sistema di Infotainment diviso in due display. Il primo é quello principale, un touchscreen con diagonale da 7 pollici, quindi omologabile ad un tablet di piccole dimensioni. Il sistema di controllo é piuttosto intuitivo e facile da usare, anche se bisogna ricordarsi che il navigatore GPS non é incluso e va richiesto come optional. Fortunatamente, però, Suzuki ha deciso di integrare la tecnologia Mirror Link, che consente di replicare lo schermo del proprio smartphone sul display più grande. Il secondo display é il classico piazzato al centro del quadro comandi, che riesce a fornire tutte le informazioni più importanti necessarie alla guida, dalla velocità alle indicazioni del navigatore (quando integrato).
Parliamo però ora dei motori e della guida: sono solo due le meccaniche a disposizione, una diesel e una benzina. Entrambe presentano una cubatura da 1.600 cc è una potenza massima da 120 CV, ma come al solito é facile prevedere come, soprattutto in Italia, sarà la variante a gasolio la più richiesta. Prima di parlare della loro resa, però, é fondamentale affrontare il discorso trazione. La Vitara, infatti, come qualsiasi purista potrebbe confermarvi, andrebbe guidata con l’integrale. Nemmeno Suzuki, però, può sottrarsi alle leggi del mercato e oggi il pubblico ha alzato di molto la richiesta di vetture con l’aspetto e la comodità di un SUV, senza però i consumi di un moderno fuoristrada. Inoltre queste vetture vengono usate spesso e volentieri anche in città, dove l’integrale oggettivamente risulta inutile. Per questo motivo l’inserimento di una trazione anteriore diventa una caratteristica praticamente imprescindibile per qualsiasi costruttore. Sotto diversi aspetti, però, é sempre la trazione integrale a risultare la più interessante, anche rispetto alle medie del segmento. Con la sua Allgrip, infatti, Suzuki é riuscita a raffinare ulteriormente la verve “fuori stradista” delle sue vetture e se su gamme come la piccola Swift questo cambiamento non si segnala particolarmente, sulla Vitara trova invece il suo ambiente naturale. Semplificando molto (ci perdoneranno i lettori più esperti) le trazioni integrali di questi SUV a metà tra la città e l’off-road, in un’ottica di facilità di guida e abbassamento dei consumi, tendono a lavorare soprattutto su due ruote motrici finché non avvertono una perdita di grip. A quel punto entrano in gioco le posteriori. In diverse situazioni di scarsa aderenza, però, questo momento potrebbe già essere troppo tardi. Il sistema Allgrip, invece, si basa sullo stile di guida per prevedere letteralmente situazioni di potenziale scarso grip. Parliamo di una differenza di azione di pochissimi centesimi di secondo, che però alla guida fanno la differenza. La Vitara Allgrip trasmette una sicurezza è una stabilità di guida che a volte non abbiamo provato su auto anche di segmento superiore. Lo stesso volante, progressivo ma senza essere un “mostro” di precisione, riesce a trasmettere un buon feedback, che però la maggior parte delle volte é un’ulteriore conferma della stabilità della vettura. Se a tutto questo aggiungiamo un abitacolo ben isolato acusticamente, allora comprendiamo come la Vitara sia davvero una buona auto da guidare, con tutte le caratteristiche al posto giusto. Chiudiamo parlando del cambio, dove troviamo una scelta un po’ particolare: il motore a benzina è per ora l’unico a poter godere sia dell’automatico a sei rapporti che del manuale, però a cinque marce. Il manuale a sei marce è disponibile solo sul diesel, il quale però al momento non dispone dell’automatico (un doppia frizione dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno).
Come da tradizione Suzuki, anche la Vitara punta ad offrire pochi allestimenti, ma particolarmente ricchi. Non esiste un vero e proprio modello di base, ma si parte dalla V-Cool (che già da solo presenta l’infotainment da 7 pollici senza navigatore, la videocamera per la retromarcia, il sistema anti-tamponamento, l’entrata keyless e il cruise control che diventa adattivo sulla Allgrip) per poi arrivare al ricchissimo allestimento V-Top, che aggiunge navigatore GPS, interni in pelle e microfibra e molti altri extra. Il tutto ad un prezzo di partenza di 19.900 €, il che la rende particolarmente attraente per il suo rapporto qualità/prezzo.
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