Audi e la 24 Ore di Le Mans: un racconto in 13 tappe vincenti [FOTO]

Riunite le vetture che hanno trionfato alla maratona francese

La casa di Ingolstadt ha riunito le LMP1 vincenti in 13 delle ultime 15 gare disputate sul Circuit de la Sarthe

Audi e la 24 Ore di Le Mans – Tredici regine per diversi cavalieri. Tanti cuori che hanno palpitato, gioito, assaporato l’adrenalina offerta dalla tensione, dalla spinta dei propulsori, dalla velocità, dal rischio. Queste sovrane di metallo e passione sono le ultime 13 trionfatrici nelle ultime 15 edizioni della 24 Ore di Le Mans, le vetture che hanno reso Audi protagonista quasi assoluta del periodo più recente, e che per la prima volta sono state riunite insieme, in attesa che si riaccendano i motori della 83/a maratona de la Sarthe.

L’ultima R18 e-tron quattro si potrebbe definire il risultato evoluto di un lungo percorso. Un cammino intrapreso nel lontano 2000, quando la prima R8 del Team Audi Sport Team Joest, condotta dall’italiano Emanuele Pirro, da Frank Biela e dal “re” della maratona transalpina Tom Kristensen, si impose nella classica francese. Continuò a mietere successi grazie ad affinamenti e regolazioni anche nelle due successive edizioni, sempre guidata dallo stesso equipaggio. Fu solo l’inizio di una staffetta che continua ancora.
La R8 Sport era dotata di un potente V8 sovralimentato da 3.6 litri, in grado di erogare inizialmente circa 620 cavalli. Potenza che poi sarebbe stata ridimensionata a poco più di 550 cavalli dalle successive normative dell’ACO.
A troncare la serie positiva dell’Audi R8 fu solo la britannica Bentley Speed 8 che si impose nel 2003 con il danese Kristensen alla guida, affiancato dall’esperto Dindo Capello, e Guy Smith. Poi la marcia della barchetta di Ingolstadt riprese spedita, trionfando con altri equipaggi sino a quando passò il testimone alla più recente R10 TDI, nel 2006.

La rivoluzione del progetto Audi non fu solo concettuale ma invasiva. La propulsione diesel divenne protagonista proprio quell’anno e, grazie ai benefici della introdotta tecnologia common-rail applicata a un poderoso cuore V12 da 5.5 litri da circa 700 cavalli, e una coppia oltre i 1.100 Nm. Il nuovo sport prototipo degli Anelli si impone nelle successive tre stagioni, prima del trionfo a firma francese dell’equipaggio Peugeot Sport Total su 908 Hdi FAP, nel 2009.

La vettura transalpina si impose quell’anno davanti alla Audi R15 TDI, vettura che prese il posto della R10 TDI. Questa era spinta sempre da un’unità TDI ma V10. La cilindrata era la medesima, e anche la potenza e la coppia era quasi di pari livello. Con le norme riviste, il marchio tedesco intervenne anche su questa LMP1, riplasmandone forme e dettagli, oltre a intervenire sul propulsore. Il risultato fu un nuovo successo nella maratona del 2010, ottenuto dai tedeschi Mike Rockenfeller e Timo Bernhard assieme al francese Romain Dumas.

Si tratta del capitolo che precede l’ultima fase di questa narrazione, quella che conduce sino ad oggi. Con l’introduzione della R18, l’ultima generazione dello sport prototipo Audi, il costruttore tedesco mostra un’ulteriore passo dell’innovazione automobilistica applicata alle corse. La R18 TDI portata al successo nel 2011 può sembrare una fase di passaggio, ma si tratta di un ulteriore passo in avanti che rispose al nuovo regolamento tecnico varato in quella stagione. La vettura, spinta da un più compatto V6 da 3.7 litri, conferma la più recente tradizione vittoriosa degli Anelli alla classica de la Sarthe, prima che faccciano il loro debutto le ultime versioni della R18 e-tron quattro. Si tratta di progetti che vedono protagonista la propulsione ibrida e la raffinata trazione integrale quattro. Il potente motore diesel V6 è portato a 4.0 litri e associato a un motore elettrico disposto sull’asse frontale. Il lavoro di sviluppo dei tecnici e la destrezza degli equipaggi poi ha consegnato le ultime tre vittorie della gara a Le Mans, in attesa della prossima grande corsa.

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1 commento

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  • leo lori ha detto:

    Attenzione la Bentley altro non era che un’Audi
    con un altro abito di una sartoria diversa, così tanto per specificare. Saluti

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