Auto a km 0: vantaggi e svantaggi, come sceglierle nel modo migliore

Il segmento di mercato delle auto senza chilometraggio è diventato davvero significativo: ecco alcuni dati

Perché si chiamano auto a Km 0 e qual è la vera convenienza nell'acquisto di queste vetture che sono diventate di sempre maggiore interesse per il mercato italiano. Tutte le cose da sapere su normativa , garanzia, vantaggi e svantaggi di un acquisto usato di nuovissima generazione

Ormai l’etichetta di auto a Km 0, da molti autosaloni promossa ma a volte anche fraintesa (vedremo poi perché) come auto aziendale a Km 0, è molto diffusa e conosciuta da tutti: tuttavia fare un minimo di chiarezza è sempre necessario. Per auto a Km 0 si intende  come facilmente intuibile una vettura che non ha praticamente mai viaggiato su strada e che ha un numero di chilometri risibile e dimostrabile. A volte sono poche decine a volte qualche centinaio, al massimo 2-3mila. Ma sotto l’aspetto dei regolamenti di vendita tra le due proposte c’è una bella differenza. Si tratta quasi sempre di auto che la casa costruttrice ha messo a disposizione dei propri dipendenti o delle concessionarie e che vengono poi date in vendita ai privati: il vantaggio è non solo di carattere commerciale ma anche fiscale. Di norma non dovrebbero aver percorso più di 100 chilometri: in questo caso si può parlare di auto a chilometri zero diversamente la vettura deve essere esposta e presentata come auto aziendale.

Considerate il peso fiscale intorno a ogni auto: una macchina completamente nuova acquistata “chiavi in mano” da un cliente in Italia brucia immediatamente quasi un quarto del suo valore che corrisponde all’Iva.

Tutti hanno voglia di trovare un affare, di comprare un’auto praticamente nuova al prezzo di un usato che arriva anche al 30% di sconto sul prezzo di listino: ma bisogna anche sapersi accontentare. Difficilmente sarà disponibile l’allestimento migliore o che si pretende e il colore non sarà magari quello che si voleva. Ma è normale che una casa automobilistica vada a destinare uno stock di fabbrica ampio, magari anche di alcune migliaia di auto del tutto identiche, destinate al mercato dei Km 0.

Il mercato delle auto a km. 0, il periodo e le regioni più convenienti

Va da sé che più la casa automobilistica è forte e distribuita e più l’auto a km 0 sarà conveniente: è un mercato che si esalta di fronte a numeri grandi. Per cui in questo momento Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio sono le regioni dove la disponibilità di questo genere di vetture è maggiore e più conveniente. A volte non bisogna nemmeno fare un giro degli autosaloni perché l’ultima frontiera delle vendite di automobili, la televisione e la promozione online, è stata ampiamente conquistata da anni: la Lombardia vanta un numero record di ore di produzione di video promozionali di concessionarie e vetture. Ore e ore di messa in onda che portano a un pubblico potenzialmente immenso le migliori offerte: le auto Km 0 vanno a ruba e per altro devono essere vendute a tempo di record perché non siano un costo e una presenza troppo ingombrante in magazzino a fronte delle nuove proposte. Ogni auto già targata e immatricolata è di fatto un’auto già venduta: ecco perché il mercato delle auto a Km 0 diventa ancora più conveniente nei primi tre mesi dell’anno. È evidente che per centrare i premi di produzione legati a vendite e immatricolazioni case automobilistiche e concessionarie realizzino il massimo prima di dicembre per chiudere sia l’anno commerciale che quello fiscale con il saldo più ampio possibile. Tutte le auto aziendali nuove o nuovissime entreranno sul mercato dopo poche settimane. Un meccanismo non molto diverso dai saldi perché anche queste auto di fatto non sono mai state “indossate”…anche se tecnicamente sono state immatricolate e dunque hanno già avuto un proprietario. Ci sono poi le auto che diventano di mercato anche nel corso dell’anno: sono quelle delle quali magari è stato annunciato un imminente restyling o una versione successiva. Alla fine chi vuole semplicemente risparmiare non è mai schizzinoso…

Consigli e istruzioni per l’uso sull’acquisto di una vettura a Km. 0

Il primo è anche il più banale: provarla. Se la prova su strada è sempre necessaria di fronte a un acquisto così importante come quello di un’auto su un’auto già usata è ancora più importante perché magari si sta comprando qualcosa che non è completamente nelle proprie corde: un diesel invece di un benzina, un Bi-Fuel o GPL invece di un classico modello a gasolio. L’allestimento sarà quello e dovrà andare bene per forza. Il vantaggio di un acquisto del genere è che non comporta attese: la macchina è per definizione già esistente e consegnabile. Pochi giorni ed è pronta, senza dover aspettare il proprio modello magari per settimane. Prima di fare l’acquisto informatevi da quanto tempo il concessionario ha a disposizione la vettura, quanto è rimasta esposta, quanto è stata provata: controllate ogni segno sulla carrozzeria. Sarà sicuramente una macchina a garanzia quasi piena ma magari potrebbe essere rimasta alcune settimane parcheggiata in qualche piazzale prima di essere esposta. Proprio sulla garanzia chiedete la massima disponibilità e chiarezza al venditore: vale la garanzia pari al nuovo o quella delle auto usate? C’è una bella differenza: se lo sconto è troppo alto meglio chiedere. Le auto usate per legge prevedono una garanzia di due anni completi. A fronte di qualsiasi sconto. Sul discorso delle auto a Km 0 di importazione, e dunque provenienti da altri paesi e da altri mercati, il discorso si fa un po’ diverso: soprattutto se sono state immatricolate in Francia, Germania o nel Regno Unito a volte in un paese magari addirittura non UE è difficile capire chiaramente la vita di quella macchina prima che il venditore ce la proponga. Gli unici dati che abbiamo sono l’immatricolazione e il chilometraggio: già dal 2007 su tutte le auto che arrivano in Italia deve essere versata l’Iva. Diversamente queste non possono essere immatricolate. In passato ci sono stati casi di evasione dell’Iva portati alla luce da indagini della Guardia di Finanza e riguardanti proprio auto straniere di importazione e vendute nel nostro paese. Ma gli inquirenti non hanno in alcun modo ritenuto responsabili i clienti, nemmeno per incauto acquisto anche se il cambio della normativa da dieci anni a questa parte rende tutto più chiaro. Anche le responsabilità di chi quell’auto l’ha portata e venduta nel nostro paese.

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