Tesla forza il lockdown e riapre la fabbrica. Musk: “Arrestatemi pure” e Trump si schiera con lui
Violato il blocco produttivo in atto in California
Elon Musk passa dalle parole ai fatti. Così il fondatore e capo di Tesla, dopo aver minacciato cause legali, oltre al trasferimento dello stabilimento in Nevada o Texas, contro lo stop alle attività produttive imposto dallo Stato della California, ha deciso di forzare il blocco e di riaprire la sua fabbrica di Fremont, facendo ripartire la produzione in barba alle restrizioni attualmente in vigore.
L’appoggio di Trump a Musk
Un azione quella di Musk che è stata subito condivisa positivamente da Donald Trump, col presidente americano che si è schierato pubblicamente dalla sua parte (con un tweet) appoggiando la scelta del numero uno di Tesla. Sempre su Twitter, Elon Musk in questi giorni non ha risparmiato duri commenti e prese di posizione radicali sul principale funzionario sanitario della contea di Alameda, dove ricade lo stabilimento di Fremont, definendo “fasciste” le restrizioni di mobilità considerate come un furto alla libertà delle persone.
Fabbrica di Fremont tornata operativa
Dai tweet al veleno Musk è passato all’azione, incurante delle pesanti conseguenze che questa violazione delle norme potrebbe arrecargli in prima persona. Così il parcheggio della fabbrica di Tesla è tornato a riempirsi delle auto dei dipendenti, le linee produttive sono tornate a “sfornare” Tesla nuove di zecca e tutto l’impianto ha ripreso l’attività a pieno regime.
Il boss di Tesla non ha voluto aspettare il 18 maggio
Mentre le autorità stavano lavorando per consentire a Tesla di riaprire la fabbrica di Fremont il 18 maggio, così come si prevede che possano fare anche le altre Casa automobilistiche americane (Ford, FCA e General Motors), Musk ha deciso che non si poteva più aspettare e ha fatto di testa sua. Il numero uno di Tesla ora rischia anche un’incriminazione, cosa che però sembra non spaventarlo più di tanto come ha ribadito in un recente tweet: “Sono qui, se volete arrestatemi pure”. Un atteggiamento di sfida quello di Musk, ulteriormente rafforzato dall’appoggio di Trump che ha twittato: “La California dovrebbe permettere a Tesla e a Elon Musk di riaprire l’impianto ora. Può essere fatto veloce e sicuro”.
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