Crollo del ponte a Genova: una lettera del febbraio 2018 segnalava possibili rischi

Autostrade e Fincantieri potrebbero discutere della ricostruzione

Riportata dai colleghi de L'Espresso, una lettera del 28 febbraio 2018 stilata dal direttore delle manutenzioni di società Autostrade, segnalava al Ministero delle Infrastrutture e al Provveditorato alle opere pubbliche di Genova potenziali rischi per la sicurezza, collegati al ritardo nell'approvare un progetto di rinforzo del ponte. In giornata intanto, secondo alcune indiscrezioni, alla riunione per i lavori di demolizione, messa in sicurezza e discussione del piano di ricostruzione, potrebbero figurare non solo rappresentanti della società Atlantia, gruppo a cui appartiene Autostrade per l'Italia, ma anche di Fincantieri
Crollo del ponte a Genova: una lettera del febbraio 2018 segnalava possibili rischi

Dopo la relazione dello stesso ingegnere Riccardo Morandi, che negli Anni Ottanta aveva fornito un parere sul rapido degrado di alcuni materiali del ponte crollato a Genova, stupito lui stesso già allora dalla corrosione in quello studio commissionato da Autostrade, un nuovo documento è portato all’attenzione dell’opinione pubblica. Una lettera recente, anzi recentissima, dato che è di questo anno, nella quale si parla di potenziali rischi per la sicurezza collegati anche al ritardo nell’approvare i lavori di rinforzo.

La lettera datata 28 febbraio 2018

Rispetto allo studio dell’ingegnere Morandi, presente tra la documentazione posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza, recatasi nelle sedi del ministero dei Trasporti, del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta e della società Spea Engineering, eseguendo un decreto di sequestro della procura di Genova; la lettera del 28 febbraio scorso è stata riportata dai colleghi de L’Espresso, mettendo in evidenza quanto scritto dal direttore delle manutenzioni di Autostrade, Michele Donferri Mitelli alla Direzione generale per la vigilanza del ministero delle Infrastrutture e al Provveditorato alle opere pubbliche di Genova. Il documento riportato parla di potenziali rischi sulla sicurezza del viadotto Polcevera, da associare ai tempi troppo lunghi per dare il via libera a un “progetto esecutivo di rinforzo”. Un documento, considerando quanto riportato, che sembra avere l’aspetto di una sollecitazione.
Tramite una nota, come indicato sia da L’Espresso e dall’agenzia ANSA, società Autostrade ha già sottolineato come “fuorviante” un’interpretazione della lettera come messaggio “d’allarme”, bensì rappresentava un modo per “sollecitare l’approvazione del progetto.”
Secondo quanto segnalato ancora da L’Espresso, non è chiaro chi “abbia ricevuto personalmente” la missiva, considerando che appare indicato solo l’ufficio di destinazione. Per la cronaca, il responsabile della Direzione generale del Mit per la vigilanza sulle concessionarie autostradali è Vincenzo Cinelli, in carica dal 14 agosto 2017 durante il periodo in cui al ministero era presente Graziano Delrio, poi confermato del ministro Danilo Toninelli, in carica attualmente. Il Provveditorato di Genova, invece, è gestito dall’architetto Roberto Ferrazza, selezionato dall’attuale ministro a capo della commissione d’inchiesta del ministero e, per “motivi di opportunità”, rimosso in breve tempo.
Lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in merito all’acquisizione di documenti da parte della Guarda di Finanza, oltre allo sviluppo delle indagini sul crollo del ponte, ha sottolineato tramite un messaggio su Twitter di essere contento per questi sviluppi e che venga fatta chiarezza su quanto accaduto in precedenza. “Il Ministero delle infrastrutture e trasporti è a totale disposizione delle autorità che stanno indagando sul crollo del Ponte Morandi.” Un’indagine piuttosto articolata e corposa, valutando quanto affermato anche dal procuratore di Genova, Francesco Cozzi.

Indiscrezioni su un incontro pomeridiano per la ricostruzione del ponte

Passando alla fase di ripristino, indiscrezioni riportate dai colleghi de La Stampa segnalano la probabile presenza non solo di rappresentanti della società Autostrade, ma anche di Fincantieri, nel corso di un incontro dedicato alla ricostruzione del viadotto crollato. Il condizionale resta d’obbligo.
Alle 16:30, nella sede della Regione Liguria, sarebbe programmato un incontro incentrato sul piano di demolizione e messa in sicurezza dell’area colpita. Nell’occasione, dunque, potrebbero figurare anche dei rappresentanti di Fincantieri. Nome chiamato in causa nei giorni precedenti, in particolare dal vicepresidente del Consiglio Luigi di Maio.
Un altro protagonista poi è il noto architetto Renzo Piano, che ha già proposto una sua idea di ponte. Oltre alla funzionalità, la nuova struttura priva di stralli potrebbe anche ricordare le vittime del crollo, rispettando tutti i parametri associati alla ricostruzione. Società Autostrade, che in giornata potrebbe presentare anche una sua proposta, pare comunque disponibile a incontrare l’architetto, ma al momento resta nevralgica una potenziale apertura della stessa Aspi nei confronti di Fincantieri.

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