Euro 7: nuovo rinvio, le norme non arriveranno prima di fine luglio
La Commissione: "Presenteremo una solida proposta"
Altro rinvio per il futuro standard di omologazione Euro 7. La Commissione europea, infatti, ha deciso di posticipare da aprile a fine luglio la presentazione delle norme per il nuovo ciclo di omologazione, dopo averlo già spostato dal quarto trimestre 2021 al 2022. L’entrata in vigore è attesa per la seconda metà del 2025.
Il rinvio non piace
Questo rinvio è stato annunciato per “garantire una preparazione esauriente e presentare una solida proposta”, ma non piace quasi a nessuno. In primis ai costruttori, perché si riduce così il tempo per potersi poi adeguare a queste normative, anche se già c’è chi pensa ad un possibile rinvio al 2026 per l’entrata in vigore, in modo da concedere i quattro anni inizialmente previsti.
Ma nemmeno ai ‘green’ piace, visto che temono ulteriori ritardi nella politica per rendere meno inquinanti i motori termici. Resta comunque anche da capire come queste nuove normative si intrecceranno con il percorso già avviato dell’elettrificazione, senza mettere ancora più in difficoltà un settore già in crisi.
Il rischio dei costi elevati
Ovviamente, il problema è principalmente economico. Le case stanno già sostenendo dei costi molto importanti per la transizione verso l’elettrico ed ulteriori norme restrittive sui motori termici, rischiano di non essere compatibili con i bilanci. Portando così o ad un aumento importante dei costi delle vetture per i clienti, anche di quelle di segmento inferiore, o all’abbandono dello sviluppo di queste motorizzazioni.
Resta la necessità, per i costruttori, di avere un quadro chiaro al più presto possibile, per poter programmare gli investimenti per i prossimi anni, già densi di sfide per l’elettrico.
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