Ferrari California 2012 Hs: prova su strada

Un esaltante mix tra comfort da GT ed handling da supercar

Dopo aver guidato la nuova Ferrari California my 2012 avremmo anche potuto prendere il miglior vocabolario di lingua italiana per cercare tutti gli aggettivi che più si prestassero a descrivere le sensazioni e le emozioni uniche che si possono provare al volante di una vettura di Maranello, con il vento tra i capelli e con i 4 scarichi dell’otto cilindri che cantano divinamente alle vostre spalle. Ma sarebbe stato inutile: qualsiasi aggettivo, anzi, tutti quanti gli aggettivi messi insieme, non sarebbero stati sufficienti, perché ci sono certe sensazioni, certe emozioni, che per quanto ci si possa impegnare nel descriverle, sono praticamente “impossibili” da trasmettere al cento per cento a chi vi sta ascoltando o, in questo caso, leggendo. Sono delle emozioni che ogni appassionato di auto dovrebbe poter provare, almeno una volta nella vita. Ma vediamo più nello specifico quelle che sono le caratteristiche di questa vettura: presentata nella seconda metà del 2008, la Ferrari California è stata la prima coupè-cabriolet della storia del cavallino ed è uno dei modelli di maggior successo di sempre: ne sono già stati venduti più di 8000 esemplari. La California è anche stata la prima Ferrari pensata per poter essere utilizzata quotidianamente, senza problemi di sorta, dato che alle prestazioni e alle caratteristiche stradali sopraffine, che da sempre appartengono alle vetture del marchio, aggiunge una praticità ed una versatilità sconosciute a tutti i modelli che l’ hanno preceduta. Prova di ciò è il fatto che i proprietari delle California, che per il 70% sono “fortunati” che acquistano una Ferrari per la prima volta, realizzano percorrenze medie maggiori del 30% rispetto a quelle dei proprietari dagli altri modelli, mentre la percentuale di chi la usa ogni giorno è maggiore del 50%.

Ma siccome dalle parti di Maranello lo sviluppo del prodotto e di nuove soluzioni tecniche non si ferma mai, perché non bisogna mai essere troppo paghi di quanto realizzato, ma cercare invece di migliorare sempre, anche dove, in realtà, ci sarebbe ben poco da migliorare, ecco che la California my 2012, se mai ce ne fosse stato il bisogno, si presenta profondamente evoluta rispetto alla versione 2011. Le novità, che approfondiremo nel dettaglio più avanti, sono tutte concentrate sottopelle, dato che a livello estetico la linea infatti è rimasta praticamente invariata. Il risultato di queste modifiche è che adesso la vettura risulta essere più potente di 30 Cv e più leggera di 30 kg. Da qui deriva appunto il “naming” “+30 -30” che è stato dato a questa California my 2012. Per di più, siccome qualcuno tra i clienti più “sportivi” aveva lamentato la troppa “gentilezza” della versione precedente, è stato introdotto, su richiesta, il pacchetto sportivo Handling Speciale (presente sulla vettura in prova), che prevede uno sterzo più diretto, grazie ad un minore rapporto di demoltiplicazione, e l’assetto irrigidito, grazie anche ad una specifica taratura delle sospensioni a controllo magnetologico (scm).

Design e Interni: [xrr rating=5/5]

Bellezza mozzafiato, sia a tetto aperto che a tetto chiuso

Deve essere stata una bella sfida per Pininfarina e per quelli del centro stile Ferrari progettare la California. Come tutti ben saprete, infatti, il vero problema degli spider con tetto in metallo è che quest’ultimo, una volta ripiegato, richiede molto più spazio rispetto alla semplice capote in tela, e proprio per questo motivo la stragrande maggioranza delle coupè-cabriolet è caratterizzata da linee poco aggraziate, a causa della coda spesso sproporzionata rispetto al corpo vettura. Ma gli uomini del cavallino rampante sono riusciti a fare “il miracolo”, perché la California è tanto bella, filante e slanciata quanto tutte le altre sorelle con il tetto in tela che l’hanno preceduta. Il design è “tremendamente” Ferrari da qualunque lato lo si guardi. Il muso lungo, che ospita il cuore della vettura, con la grande presa d’aria centrale sul cofano motore e l’immancabile griglia anteriore, dove fa bella mostra di sé il cavallino rampante, è la parte che più si richiama all’antenata 250 California, dalla quale deriva appunto il nome. La fiancata è invece caratterizzata dalla linea di cintura molto alta ed è scolpita da un gioco di superfici concave e convesse, che le conferiscono un dinamismo senza eguali. Il tratto sicuramente più caratteristico è la linea che parte dalle prese d’aria laterali, che si richiamano anch’esse alla 250 California e che dopo la maniglia dello sportello si innalza verso l’alto, andando a disegnare il parafango posteriore e il volume di coda. Proprio la coda, invece, è alta e muscolosa, con i fari circolari e i 4 scarichi sovrapposti che stanno lì a sottolineare l’aggressività delle forme.

Bisogna dire, poi, che questa California, contrariamente a quanto accade per altre vetture, è altrettanto splendida sia a tetto aperto che a tetto chiuso, tanto splendida che verrebbe quasi voglia di aprire una bel varco nelle pareti di casa per potersela parcheggiare in salone e ammirarla, per ore, seduti comodamente sul divano. Non nascondiamo di essere tendenzialmente del partito “la Ferrari deve essere rossa”, ma dobbiamo ammettere che il giallo della vettura in prova, con gli archi neri a contrasto, faceva davvero un gran bel figurone. I cerchi in lega opzionali da 20”, attraverso i quali si vedono le splendide pinze dei freni a disco forati carboceramici, contribuiscono poi a rendere il tutto ancora più mozzafiato. Certo, se avete in mente di utilizzare la vettura quotidianamente, la California, così allestita, non vi farà passare di certo inosservati, ma se volete dare meno nell’occhio, allora, vi possiamo dire che la scelta di un colore più discreto, magari blu scuro con gli interni chiari, riesce anche ad essere estremamente “signorile ed elegante”. A voi la scelta.

Posizione di guida, abitacolo e bagagliaio

Sapore “racing”, design classico e moderno allo stesso tempo,con un occhio di riguardo per la praticità

Appena saliti a bordo non si può non restare colpiti da alcuni dettagli, che esaltano la cura quasi “artigianale” dell’abitacolo, come la plancia con le splendide cuciture a vista o gli spettacolari sedili in pelle, ed altri invece, come lo splendido tunnel centrale “sospeso”, che sono davvero dei gran begli esempi di design d’avanguardia. Dunque, nell’abitacolo di questa California, troviamo un eccellente connubio tra elementi tradizionali, con altri più moderni e sofisticati. Tutto quanto, dalla strumentazione, con l’accattivante contagiri sempre in bella mostra, al sistema di infotainment, riesce a conciliare un design attraente con una funzionalità che non mostra fianco a critiche. Soltanto i comandi del clima sono un po’ troppo in basso. La posizione di guida è invece fantastica, davvero “il top” per chi predilige un posto guida sportivo: la seduta è molto infossata e quindi si guida con le gambe praticamente distese. Il sedile te lo senti cucito addosso come un abito di sartoria di quelli fatti su misura e il volante, piccolo e verticale, con l’immancabile manettino, e proprio lì dove lo vorresti, alla giusta distanza dalle braccia e con un’impugnatura che ti fa venir voglia di mettere le mani in posizione 9.15 e andare a cercare subito un po’ di curve. Ma nella California c’è anche spazio per la praticità. Il vano di carico ha infatti una capienza massima davvero sorprendente: ben 340 litri. Per avere un termine di paragone, ad esempio, la capienza del vano di una berlina come la BMW Serie 1 è di 316 litri. Ma la versatilità non si ferma qui: è anche possibile reclinare gli schienali posteriori, per collegare il vano direttamente con l’ abitacolo e caricare quindi oggetti ingombranti come delle mazze da golf o una tavola da snowboard. L’abitabilità anteriore infine, è senza dubbio soddisfacente e non si ha mai la sensazione di trovarsi in spazi angusti, mentre i due strapuntini posteriori sono più che sufficienti per ospitare due bambini, magari non troppo cresciuti però.

Comportamento su Strada: [xrr rating=5/5]

Nel traffico è “quasi” una vettura normale, ma basta pochissimo per tirar fuori la vera anima Ferrari

Già soltanto varcare i mitici cancelli della sede Ferrari di via Abetone, visti migliaia e migliaia di volte su riviste, documentari e in televisione, proprio noi in persona, alla guida di una Ferrari, è stata un’emozione di quelle che difficilmente dimenticheremo per il resto della vita, un’emozione di quelle che ti dai un bel pizzicotto sul braccio per capire se sta succedendo davvero o se semplicemente stai sognando. Appena usciti dal cancello, dato che non capita tutti i giorni di avere 490 cavalli e più di 200.000 € sotto al proprio fondo schiena, abbiamo evitato di metterci a fare, almeno da subito, i “Fernando” della situazione e abbiamo dunque scelto di fare un giretto per le vie di Maranello, giusto per prendere un po’ di confidenza con la vettura. E qui è subito arrivata la prima sorpresa: anche nel traffico e nelle continue ripartenze al semaforo, la California è incredibilmente docile e confortevole: la trasmissione non strappa, i cambi di marcia sono delicati, la risposta all’acceleratore e ai comandi è sempre molto progressiva, e persino sui dossi non si sobbalza in maniera spropositata. D’altronde, se una certa Paris Hilton usa quotidianamente la sua California per i suoi giri di shopping sfrenato, vorrà pur dire qualcosa. Ve la immaginate la bella ereditiera a fare le stesse cose alla guida di una 348 o di una 355? Beh, personalmente abbiamo avuto occasione di provarle qualche tempo addietro e vi possiamo assicurare che in città e nel traffico non bastano 7 camicie. Dopo aver apprezzato l’incredibile versatilità della vettura eravamo a dir poco impazienti di trovare un po’ di strada libera, e magari anche “gustosa”, per iniziare a fare un po’ più sul serio e darci dentro con l’acceleratore. Scegliamo allora di dirigerci verso le colline sopra Maranello, dove ci dicono esserci delle gran belle strade e dove spesso si vedono anche circolare delle vetture “un po’ camuffate”, che fanno anche un gran bel rumore. Chissà di che si tratta…

Già lungo la strada statale che ci porterà verso il percorso prescelto abbiamo modo di fare delle ulteriori valutazioni: anche a velocità normali, la California è estremamente facile e sorprendentemente confortevole. Pure la protezione aerodinamica, ovviamente a tetto aperto, è ottimale: con il deflettore alzato si viaggia perfettamente isolati dal vento. Ma basta qualche lieve pressione sull’acceleratore e il sound del V8 borbotta alle nostre spalle, per farci capire che anche lei, dal canto suo, non vede l’ ora di potersi scatenare un po’. E così, finalmente, raggiungiamo la meta tanto attesa: una bella salita, asfaltata a regola d’arte, con una serie di tornanti e semicurve in rapida successione, che ci fa venire, al solo pensiero, un forte prurito alle mani, che non vedono l’ora di poter stringere il volante per aggredire quelle curve. E allora, manettino in Sport, e via, si parte! Per la prima volta possiamo affondare il piede sull’acceleratore e il risultato è di quelli che ti fanno venire una scarica di adrenalina di quelle “giuste”, perché se fino a 4000 giri/min il V8 è molto docile e trattabile, oltre questo regime si scatena e mette in chiaro, senza possibilità di errore, che dalle parti di Maranello, come sempre, c’è gente che costruisce motori tra i migliori al mondo, se non proprio i migliori in assoluto. La progressione e l’allungo sono un qualcosa di entusiasmante, inebriante, e l’effetto incollamento al sedile è sbalorditivo. D’altronde stiamo parlando di una vettura capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi. Vedere la lancetta del contagiri che sale velocissima e rabbiosa verso quota 8000 giri/min, con il nostro cuore che, nel frattempo, sale anche lui verso quota 8000 (battiti però) ci porta ad apprezzare un altro aspetto della California, che ci lascia, se possibile, ancora più stupefatti rispetto al motore. Stiamo parlando dello splendido cambio sequenziale a doppia frizione, che se in città avevamo elogiato per essere molto docile, non appena ci si da un po’ dentro, diverta estremamente rapido e cattivo, con le cambiate che avvengono con una velocità sbalorditiva. Non si fa neanche in tempo a pensare che si devono tirare a sé i bellissimi paddle dietro al volante, che si è già passati al rapporto superiore o inferiore. Il tutto è accompagnato da una melodia di quelle che, se mai iscrivessero questa California al festival di Sanremo, vincerebbe di sicuro il primo premio all’unanimità. Soprattutto ogni scalata, con il sequenziale che fa la doppietta e con gli scarichi che in rilascio scoppiano manco fosse capodanno, è una vera e propria goduria per le orecchie.

In curva la California, grazie alle migliorie apportate al telaio, che ora utilizza ben 12 tipi diversi di leghe leggere di derivazione aeronautica che lo hanno reso ancora più rigido e leggero, e con il contributo delle regolazioni specifiche del pacchetto Hs, passa rapidissima da una curva all’altra, piatta come una tavola e agile come se fosse una supersportiva tipo 430 Scuderia, e non una granturismo lunga 456 cm e pesante 1630 kg, che, considerando dimensioni, cilindrata, e la presenza del tetto retrattile con tutti gli annessi meccanismi, sono un risultato a dir poco eccellente. Dopo un po’, dato che la California ti dà tanta confidenza e non ti mette mai in apprensione, ci concediamo la libertà di posizionare il manettino nella fatidica posizione Cst off, ovvero quella che esclude tutti gli ausili elettronici e che lascia il controllo soltanto alle tue braccia, al tuo piede destro e alla sensibilità del tuo fondoschiena. Anche a briglie sciolte, però, la vettura, almeno su strada, non ti mette mai veramente in difficoltà, richiedendoti un impegno eccessivo. Certo, se in uscita di curva si esagera un po’ con l’ acceleratore, rabbiosi sovrasterzo di potenza a ruote fumati sono proprio lì, a “portata di piede”, ma anche in questo caso le correzioni richiese sono molto intuitive, per quanto occorra agire con rapidità.

In percorrenza, invece, non si avvertono né sottosterzo, né sovrasterzo, e il limite della vettura sembra un qualcosa di irraggiungibile lontano dai cordoli di una pista. Lo sterzo poi è davvero sensazionale: è pronto e diretto come pochi, ed è tanto comunicativo che sembra quasi di sfiorare l’asfalto direttamente con i polpastrelli delle proprie dita, dato che è capace di trasmettere ogni minima sfumatura di ciò che sta passando sotto le nostre ruote. Oltre ad essere molto pronto, però, è anche molto progressivo nella sua azione e quindi alle alte velocità non mette mai in apprensione. Parliamo infine dei freni: i 4 dischi carboceramici, che sembrano essere del tutto insensibili alla fatica, garantiscono delle decelerazioni molto decise, perché con 490 Cv e con queste prestazioni, se non freni come si deve, non vai mica tanto lontano. Sulle prime bisogna però abituarsi al feeling del pedale, che è un po’ più duro del solito (il che nella guida sportiva non ci dispiace affatto), e poi, proprio come accade nelle vetture da competizione, i 4 dischi, per dare il loro meglio, hanno bisogno di entrare un po’ in temperatura.

Motore e prestazioni

Lo stato dell’arte della tecnica motoristica

Vi abbiamo già parlato a lungo di ciò di cui è capace il 4.3 8 cilindri che è ospitato sotto il cofano della California, ma vediamo un po’ più nello specifico qualche dettaglio tecnico. Realizzato interamente in alluminio, con l’immancabile architettura Ferrari, ovvero con le bancate dei cilindri inclinate a v di 90 gradi, questo propulsore è stato il primo nella storia delle vetture stradali della casa del “Drake” ad essere montato in posizione anteriore-centrale, e ha anche portato al debutto l’iniezione diretta e la fasatura variabile, al fine di garantire migliori prestazioni e una massima guidabilità. Il valore di coppia massimo, di ben 505 Nm (prima era di 485 Nm), contribuisce poi a garantire un’elasticità di marcia senza eguali. Per quel che riguarda le prestazioni “pure”, la potenza, come abbiamo già sottolineato, è adesso salita a quota 490 Cv, grazie ad una nuova mappatura della centralina, alla riduzione degli attriti interni e al sistema di scarico rivisitato. Tutto ciò consente alla California my 2012 di spingersi ad una velocità massima di 312 km/h e di raggiungere i 100 orari abbondantemente sotto i 4 secondi: 3,8 per la precisione. Tuttavia, in Ferrari, checché ne dicano gli ambientalisti, che tendenzialmente odiano le supercar, hanno anche avuto un occhio di riguardo per l’ambiente e per l’ecologia, dato che la riduzione del peso e le soluzioni tecniche adottate, oltre a migliorare le prestazioni e l’handling, sono anche serviti alla riduzione delle richieste di carburante. Per di più la California, arrivando al semaforo, si spegne proprio come fanno vetture ben più “green”, dato che è dotata anch’essa del sistema Start&Stop, appositamente sviluppato per questa vettura.

In conclusione

Beh, pensiamo che leggendo l’ articolo abbiate già capito quanto ci sia piaciuta questa California, e siamo certi che, se non ne avete mai provato una, starete già fantasticando con la mente, pensando alle emozioni che sarebbe in grado di regalarvi. In tal senso vi possiamo aiutare, invitandovi a vedere, se non l’avete già fatto, il nostro video della California di “solo” sound, dedicato ai più appassionati di voi; non prima però di avere acceso le casse a tutto volume, ovviamente. Certo, dato il listino che parte da 195.193 € più accessori e personalizzazioni varie, con tutta probabilità, questa California, salvo vincite impreviste al Superenalotto, sarà destinata a rimanere soltanto un bel sogno, impresso nei nostri ricordi in maniera indelebile, dato ci ha regalato alcuni tra i migliori momenti di sempre dietro al volante di una vettura da strada. Infine ci sentiamo in dovere di dire un GRAZIE grande quanto la storia e la fama del marchio Ferrari alle popolazioni e, in particolare, agli operai delle fabbriche dell’Emilia, così duramente colpiti dal terremoto. Li vogliamo ringraziare per la loro abilità e la loro maestria nel costruire le vetture sportive migliori al mondo, capaci di farci sognare ad occhi aperti e capaci anche di portare in alto il made in Italy a livello globale.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
La guida esaltante, la linea mozzafiato e il sound inebriante. Il cambio doppia frizione è sensazionale.Come fai a trovare difetti in una Ferrari? Se proprio ve ne dobbiamo dire uno, i comandi del clima sono un po’ in basso e poco raggiungibili.

Ferrari California my 2012 Hs: la Pagella di Motorionline

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