Genova ponte Morandi: più cause dietro il crollo, sono 43 le vittime
Trovato l'ultimo disperso, primi alloggi agli sfollati
Il bilancio del crollo del ponte Morandi a Genova continua ad aggravarsi e sono 43 le vittime accertate, con il ritrovamento del corpo dell’ultimo disperso. Purtroppo, però, non c’è ancora la certezza sia questo il numero definitivo della tragedia, visto che la Protezione civile ha avvertito che potrebbero esserci altri morti di cui non è stata denunciata la scomparsa, forse alcuni senzatetto, mentre vengono forniti i primi alloggi agli sfollati.
Ponte Morandi: le cause del crollo
Intanto, è stato effettuato il primo sopralluogo sulle macerie per capire cosa è effettivamente accaduto quella drammatica mattina del 14 agosto. Secondo quanto rivelato da Roberto Ferrazza, presidente della commissione del ministero dei Trasporti, il crollo potrebbe essere avvenuto “per una serie di concause” e, dunque, forse non solo per il cedimento di uno strallo.
“Il ponte si è prima piegato e poi è caduto – ha proseguito, come riportato da Repubblica – Ci sono stati diversi fattori che hanno determinato il crollo del viadotto. Bisognerà lavorare ancora sul posizionamento e ribaltamento delle macerie, considerando che c’è stata una rottura che ha provocato un movimento della struttura non equilibrato“. Dunque, servirà ancora un po’ di tempo ed altri sopralluoghi, al termine del lavoro dei soccorritori, per capire cosa è accaduto.
Autostrade: mezzo miliardo di euro e 8 mesi per ricostruire
Autostrade per l’Italia è finita sotto accusa sin dalle prime ore dopo il disastro ed i dirigenti della società hanno comunicato l’intenzione di creare un “fondo per le esigenze immediate che verrà gestito dal Comune”, per una cifra fino a mezzo miliardo di euro, che verrà utilizzata per interventi di demolizione e ricostruzione del ponte, per le esigenze degli sfollati e le prime necessità delle famiglie delle vittime.
Si è parlato anche del futuro del ponte Morandi e della sua ricostruzione: “Abbiamo sviluppato un progetto che, lavorando in parallelo su diversi fronti, ci permetterà di concludere complessivamente in 8 mesi la demolizione e la ricostruzione del ponte”.
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