Green pass e novità salva-Natale: riduzione validità e nuove regole per tamponi e vaccini

Il Governo valuta una serie di cambiamenti al certificato verde

Il netto peggioramento dei dati sulla diffusione del Covid-19 in Italia nelle ultime settimane, con i contagi in significativa risalita, preoccupa il governo che da giorni ha iniziato a valutare possibili contromisure per cercare di contenere la risalita della curva dei contagi, provando ad invertirne il trend.

Lo spettro di nuove restrizioni 

Seppur la pressione negli ospedali rimane ancora ampiamente sotto la soglia d’allarme in tutta Italia, l’aumento delle infezioni, e in maniera più contenuta dei ricoveri nei reparti ordinari e in terapia intensiva, legato anche al calo delle protezione del vaccino contro il Covid, fa riemergere lo spettro sempre più concreto di dover tornare a misure restrittive.

Puntando a salvare il Natale, mentre si cerca di accelerare la campagna vaccinale delle terze dosi agli over 40, da Palazzo Chigi al momento smentiscono che siano al vaglio nuove misure stringenti, pur ricordando che rimangono attivi i criteri delle fasce a colori (giallo, arancione e rosso) che potrebbero tornare a colorare le regioni, con tutte le conseguenze del caso su chiusure e limitazioni ad attività e spostamenti

Novità sul green pass 

Al di là di un possibile ritorno a determinate misure restrittive che sembravano ormai essere state lasciate definitivamente alle spalle, il governo sarebbe riflettendo sulla revisione delle modalità di ottenimento e utilizzo del green pass. Sulla base delle nuove evidenze scientifiche, in primis gli studi che confermano il calo della protezione del vaccino anti-Covid dopo sei mesi, sembra inevitabile aggiornare la normativa sull’uso del certificato verde. 

Riduzione della validità del green pass

Uno dei primi aspetti del green pass che potrebbe presto cambiare è la durata della sua validità. Attualmente il certificato verde dura un anno, validità aumentata precedente quando è stata portata da nove a dodici mesi. Alla luce però dei nuovi dati disponibili sul calo della protezione del vaccino, il governo sarebbe pronto a fare un passo indietro e riportare la validità del certificato verde da un anno a nove mesi. Decisamente improbabile invece che la validità possa essere accorciata a sei mesi, opzione che creerebbe buchi di tempo per chi aspetta la terza dose (che va comunque fatta non prima di sei mesi dalla seconda).

Durata dei tamponi ai fini del certificato verde

Altra questione, direttamente collegata al green pass, è quello legato al tema dei tamponi, unica via per accedere al certificato verde di chi non è vaccinato. Il ministero della Salute, sulla base delle perplessità sull’affidabilità dei tamponi rapidi o antigenici, starebbe valutando la possibilità di ridurne la durata “accettabile” ai fini del certificato verde. In pratica il periodo di validità del green pass ottenuto con il tampone passerebbe da 72 ore a 48 per i molecolari e da 48 ore a 24 per i rapidi. Tale opzione rappresenterebbe un ulteriore spinta al convincimento ad aderire alla campagna vaccinale e ad una maggiore puntualità diagnostica dei contagi. In ogni caso si tratta di una decisione delicata, dato che sostanzialmente impatta su chi ha scelto di non vaccinarsi. 

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