Groupe PSA apre a nuove alleanze tenendo in considerazione anche FCA
Dopo l'operazione Opel, Peugeot a caccia di nuove opportunità
Il Groupe PSA si guarda intorno e valuta la possibilità di effettuare nuove acquisizioni o alleanze, anche con Fiat Chrysler Automobiles, che possano sostenere al meglio il progetto di crescita del costruttore francese e la capacità di affrontare le impegnative sfide future dell’automotive.
Robert Peugeot: “Se si presenta un’opportunità…”
A confermare tale atteggiamento di apertura, ribadendo il pieno sostegno a Carlos Tavares, ad di Groupe PSA, in quest’attività, sono le parole di Robert Peugeot, a capo delle holding FFP e socio rilevante del gruppo PSA, pronunciata in un’intervista al quotidiano francese Les Echos: “Abbiamo supportato il progetto Opel sin dall’inizio. Se si presenta un’altra opportunità, non ci fermeremo. Carlos lo sa”.
In riferimento a FCA, che già in passato è stata avvicinata a costruttori come General Motors e Jaguar Land Rover, Robert Peugeot, precisando che al momento non c’è alcun progetto concreto, ha affermato: “Con loro, così come con altri, ci potrebbe essere una buona congiuntura astrale”. Del resto l’opzione FCA in merito ad opportunità di alleanze o fusioni non era stata scartata nemmeno da Carlos Tavares nel corso del recente Salone di Ginevra, dove il numero uno del Groupe PSA aveva detto: “Tutto è aperto. Se si guadagnano soldi si può rimanere padroni del proprio destino e si può sognare qualsiasi cosa”.
Vantaggi industriali per entrambi
Mentre le parole di Robert Peugeot hanno fatto salire le azioni di FCA in Borsa del +3,17%, gli analisti vedono di buon occhio una possibile fusione tra PSA e FCA, operazione che avrebbe un senso anche dal punto di vista industriale per diversi motivi: i due gruppi beneficerebbero così di un maggior equilibrio geografico e inoltre si creerebbe la possibilità di realizzare sinergie sullo sviluppo di nuovi veicoli.
Nascerebbe un gruppo da 8,54 milioni di auto all’anno
Alleandosi con FCA Peugeot troverebbe la presenza nei Paesi dell’area Nafta, mentre la Casa francese fornirebbe a FCA la tecnologia richiesta in Europa per rispettare gli stringenti standard sulle emissioni di CO2 2020-2021. Qualora un operazione di fusione tra i due costruttori andasse in porto nascerebbe un gruppo da 8,54 milioni di vetture all’anno, vicino agli oltre 10 milioni di veicoli di tre colossi automotive: Volkswagen, l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi e Toyota.
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