Gruppo Volkswagen: il 2021 conferma la solidità economico-finanziaria, ma il 2022 preoccupa
Il conflitto ucraino potrebbe costringere a ribassare le stime
Nel corso della tradizionale conferenza annuale di bilancio il gruppo Volkswagen ha reso noti i risultati dell’ultimo anno. Nel 2021 il costruttore tedesco ha consolidato le performance finanziarie, con un conto economico decisamente positivo visti i tassi di crescita a doppia cifra delle sue principali voci.
Incertezza per il conflitto ucraino ma non solo
Tuttavia le prospettive per il 2022 sono ricche di incertezze, per una scenario internazionale che rischia di essere ancora più complesso di quanto non lo sia stato il 2020 a causa della pandemia da Covid-19. Preoccupazioni per l’anno in corso che sono state evidenziate da Herbert Diess, amministratore delegato del gruppo Volkswagen, lanciando un avvertimento sugli effetti legati ad un serie di fattori, a partire dalla guerra in atto tra Russia e Ucraina.
Oltre al conflitto ucraino a fare addensare le nubi sulle prospettive di Volkswagen per il 2022 ci sono altre questioni, come spiegato da Diess, che ha citato i rincari delle materie prime, la continua carenza di chip e i colli di bottiglia negli approvvigionamenti. In particolare sugli aumenti dei prezzi delle materie prime, il numero uno del costruttore tedesco si aspetta un elevata volatilità fino ad almeno il 2026, col rischio concreto di far ricadere in futuro gli aumenti sul cliente finale.
“In circostanze normali, avremmo le ragioni per essere ottimisti”, ha affermato Diess. “La guerra in Ucraina – ha aggiunto – è drammatica e provoca tragedie umane e sconvolgimenti economici che pensavamo di aver superato in anni di multilateralismo e diplomazia. Negli ultimi anni Volkswagen ha dimostrato la sua resilienza e gestirà anche questa crisi”. Relativamente ai problemi più impattanti nell’immediato e derivati dal conflitto ucraino, il gruppo Volkswagen nel giro di massimo un mese punta a risolvere, anche diversificando le forniture, le attuali difficoltà di approvvigionamento dei sistemi di cablaggio dall’Ucraina. Preoccupa poi la possibile nazionalizzazione delle attività in Russia, anche se tale eventualità, che riguarderebbe lo stabilimento di Kaluga, non avrebbe, come spiegato da Diess, un impatto significativo sul bilancio del gruppo.
Ottimizzazione dei costi, nuove risorse con la quotazione di Porsche
Il perseguimento dell’efficientamento delle attività operative avviato negli ultime due anni sarà la strada da seguire anche per il futuro del gruppo Volkswagen. Il costruttore tedesco s’appresta anche a migliorare ancor di più la propria flessibilità finanziaria sfruttando le risorse che arriveranno nei prossimi mesi dalla quotazione di Porsche, il cui sbarco in Borsa rimane confermato per l’ultimo trimestre 2022.
Fatturato e margine operativo in crescita
L’incasso derivante dall’Ipo della Casa di Zuffenhausen sarà in parte destinato a incrementare le risorse per portare avanti la strategia d’elettrificazione del gruppo, oltre a consolidare il bilancio. Gli indici reddituali rimangono positivi, attenuando l’impatto della crisi dei semiconduttori che nell’ultimo anno ha ridotto le vendite: 8,6 milioni di veicoli nel 2021 (-600.000 unità sul 2020, -2,4 milioni sul 2019). Grazie però ad un mix di prezzo e prodotto migliorato nel 2021 il fatturato è cresciuto a 250,2 miliari di euro (+12%), così come l’utile operativo a 20 miliardi (+88,8%), con un margine migliorato dal 4,8% all’8%.
Spiccano le performance di Audi e Porsche
A spingere verso l’alto la redditività operativa del gruppo Volkswagen sono le buone performance in alcuni mercati, come il ritorno in utile in Nord e Sud America, e quelli dei principali marchi. In particolare Audi e Porsche, con un margine rispettivamente del 10,5% e del 16,5%, hanno più che riequilibrato il 6,1% di Skoda, il 3,3% del brand Volkswagen e il 2,4% di Seat.
Profitti saliti a quasi 15,5 miliardi
Notevole il balzo in avanti del conto economico con profitti al 2021 per 15,43 miliardi, rispetto agli 8,82 miliardi del 2020. L’anno si è chiuso con flussi di cassa industriali per 8,61 miliardi (+35,4%) e una liquidità netta che rimane stabile attorno ai 27 miliardi, numeri che ha permesso ai consigli di gestione e sorveglianza di proporre un aumento del 56% dei dividendi portandoli a 7,5 euro per le azioni ordinarie e a 7,56 euro per le privilegiate.
Gli obiettivi per il 2022
Relativamente alle stime per il 2022, fermo restando la possibilità di rivederle al ribasso alla luce dell’instabile situazione geo-politica, il gruppo Volkswagen prevede un +5-10% delle consegne, un +8-13% del fatturato e un margine operativo tra il 7% e l’8,5%.
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