Joe Biden e l’automotive: le politiche del nuovo presidente USA per il settore dell’auto

Dall'allentamento sul protezionismo agli incentivi "green"

Joe Biden e l’automotive: le politiche del nuovo presidente USA per il settore dell’auto

Joe Biden, eletto 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America, s’appresta a prendere posto alla guida della Casa Bianca, dove si insedierà ufficialmente il 20 gennaio 2021.

Nel frattempo però, già in questa fase di transizione che segue una campagna elettorale dai toni duri e aspri, l’industria dell’auto, uno dei comparti centrali per l’economia americana, si chiede cosa cambierà con l’arrivo del nuovo presidente. Così come per l’ex presidente Donald Trump, anche per il democratico Biden il settore dell’auto è considerato fondamentale per il futuro degli States, e non potrebbe essere altrimenti per un Paese che da decenni si conferma allo stesso tempo tra i maggiori produttori e tra i maggiori consumatori di automobili.

Approccio più ambientalista: limiti alle emissioni e incentivi per auto elettriche

Tra le prime svolte di Biden che riguarderanno direttamente o indirettamente l’industria dell’auto ci sarà quella ambientalista. Rispetto a Trump, che durante il suo mandato presidenziale ha sempre “sottovalutato” la questione dei cambiamenti climatici e delle emissioni inquinanti, Biden avrà un approccio diverso, promuovendo politiche “green”. Potrà ad esempio tornare in vigore il “Clean Air Act“, provvedimento introdotto dall’amministrazione Obama, che impone dei limiti restrittivi alle emissioni. Limiti che Trump, dando seguito alla richiesta avanzata soprattutto da alcuni costruttori nazionali, ha ridotto in maniera significativa.

L’America di Biden sarà dunque più ambientalista di quella di Trump, con l’intenzione dichiarata del neopresidente di impegnarsi sin da subito per far rientrare gli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, da cui gli USA, primo Paese del mondo a farlo, sono usciti formalmente sotto la guida di Trump.

Le politiche green per l’automotive del nuovo presidente degli States passeranno presumibilmente anche da un piano di finanziamenti da 500 miliardi di dollari all’anno per promuovere l’energia pulita e i veicoli elettrici, allo scopo di dimezzare i consumi di carburanti di origine fossile. Come riportato sul suo programma elettorale, nel concreto Biden vuole convertire i veicoli di servizio ad alimentazione diesel, come ad esempio gli scuolabus, in veicoli elettrici, e rifinanziare gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, riattivando anche i bonus per la rottamazione.

Meno protezionismo, più innovazione e stop alla guerra commerciale con la Cina

Altro versante sul quale si attendono importanti cambiamenti è quello relativo alle politiche commerciali, con una forte attenuazione del protezionismo messo in atto da Trump durante il suo mandato in cui ha frenato le delocalizzazioni dei costruttori nordamericani verso i Paesi del Sud America, in cui i costi di produzione sono significativamente più bassi, ed ha imposto un piano di dazi sulle importazioni per ridurre la produzione all’estero e mettere in piedi una guerra commerciale con gli altri Paesi, su tutti la Cina.

Biden punterà a riallacciare i fili del dialogo con la Cina, cercando di riportare i rapporti politici e commerciali su un nuovo piano di collaborazione. Del resto la Cina è un Paese fondamentale anche per le Case automobilistiche americane, tanto in termini di produzione quanto di mercato. Questo vale sia per le auto come prodotto finito, ma anche per la componentistica elettronica, fattore sempre più determinante nella produzione di veicoli dei prossimi anni.

Convivenza tra orgoglio nazionale e innovazione

Da presidente Joe Biden cercherà di far convivere nell’automotive a stelle e strisce la tradizione nazionalista, con la preoccupazione di preservare i livelli occupazionali dei costruttori nordamericani, con una maggiore spinta all’innovazione che passa inevitabilmente dalla promozione della mobilità alternativa e da una maggiore sensibilità ambientale rispetto a quella che ha caratterizzato gli Stati Uniti durante i quattro anni di presidenza Trump.

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