Lexus: muore Hiromi Naruse, tester Toyota, a bordo di una LF-A Nurburgring Edition
Le serrande calate, sbarrate, le bandiere calate a mezz’asta, la voce esaurita, il silenzio gravoso, le notizie di sfuggita: talvolta, anche l’automobilismo si tinge di nero. Una sola locuzione a spiegare. Lutto. Di famiglia. Muore Hiromu Naruse, 67 anni, uno dei capisaldi Toyota, da 45 anni nell’organico dell’azienda, padre spirituale di moltissimi veicoli: le parche, temibili ed intransigenti, hanno scelto, beffardamente, di stroncare la carriera ancora vivida, vitale, del collaudatore, proprio accanto al paradiso per eccellenza di ogni pilota provetto: la statale 410, in Germania, nella zona del Nurburgring, lo storico Inferno Verde.
Facciamo un passo indietro e qualche parola di pedanteria: due giorni fa alcuni sicofanti testimoniavano con immagini i test ossessivi ad una vettura sportiva proprio tra i cordoli del circuito: Lexus LF-A Nurburgring Edition, un veicolo di prova in bicolore e non una delle 50 unità limitate. In fondo, nulla di così particolare: il tracciato è divenuto, sempre più, polo d’attrazione globale per il test ad alta velocità dei nuovi modelli, locus amoenus per i tester che s’adoperano di costruir l’auto perfetta.
Ieri, per converso, quella professione esercitata per quasi mezzo secolo e quella vettura che lui stesso aveva contribuito a perfezionare, ormai amica delle proprie mani e della propria sensibilità, sono state il letto di morte per Hiromi Naruse: l’esemplare di Lexus LF-A si è scontrata, frontalmente, con un’unità di BMW Serie 3, i cui piloti sono usciti feriti gravemente dall’abitacolo.
Forte e diritta correva la strada: il tratto d’asfalto, seppur conosciuto pervicacemente, si è rivelato insidioso: la polizia tedesca sta, tuttavia, conducendo indagini sulla qualità e sul concorso di colpa, mentre Toyota prevede di rilasciare un comunicato stampa al più presto. Ma, per ora, tutto tace.
Impensabile che i 562 cavalli della supercar Lexus si siano rivoltati contro lo stalliere che è stato responsabile del proprio addomesticamento: Toyota ha postillato che il valore della vettura incidentata si aggira attorno a 1,85 milioni di euro. Monaco tace, sebbene anche la berlina teutonica fosse un veicolo di prova. Ancora non si chiude, il capitolo nerofumo del colosso nipponico Toyota. Ancora stenta a baciare Akio Toyoda, la dea bendata. Ancora trema la terra, sotto lo scranno costruito in anni di lean management.
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