Mazda CX-3, carattere e originalità come nessun’altra [PROVA SU STRADA]

Il riuscito "suvvettino" è allergico alla parola banale

Mazda CX-3 - Il suo look è tra i più apprezzati, sportivo e con una personalità marcata. Anche negli interni molte scelte sono volutamente differenti dal concetto di “normale”. Dalla sua ha anche un buon piacere di guida e consumi tra i più bassi di categoria. Pecca solo in abitabilità posteriore

Nella sempre più affollata offerta di Suv e crossover, segmenti il cui tasso di crescita attira non poco l’interesse delle Case, quest’anno Mazda è entrata in grande stile, con una vettura sviluppata sul pianale della Mazda 2, dall’aspetto decisamente “interessante”. In molti le riconoscono lo scettro della silhouette più azzeccata nel suo segmento, ma anche il frontale non scherza, con il logo della Casa di Hiroshima al centro di una calandra di generose dimensioni che rincara la dose di sportività. Molte scelte sembrano essere state fatte appositamente per essere controcorrente, anche negli interni, senza che però gli eccessi di originalità finiscano per rendere queste soluzioni di dubbio gusto o poso pratiche. Una vettura che sa quindi innovare e proporre finalmente qualcosa di diverso dalla concorrenza, il tutto condito da una meccanica di livello (noi abbiamo testato il piccolo 1,5 litri a gasolio particolarmente parco nei consumi). Tra i tanti pregi un unico vero difetto: lo spazio non è molto, soprattutto per i passeggeri posteriori.

Design e Interni: [xrr rating=5/5]

Design originale ed azzeccato, finalmente un’auto che non ricorda nessuna concorrente

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Nello spot pubblicitario lo slogan recita “disegnato per meravigliare” ed in effetti, bisogna ammetterlo, la nuova CX-3 ha fatto parlare di se. Anche dalle nostre parti, dove Mazda non è notoriamente tra i primissimi Brand in quanto a visibilità e quote di mercato. Si chiama Kodo il design del nuovo corso della Casa di Hiroshima, che esprime con movimenti naturali una spiccata dinamicità nell’aspetto dell’auto. La linea esterna, una delle più riuscite del segmento e che ha messo la CX-3 al centro dell’attenzione, è molto filante e sportiva. Oltre al muso aggressivo, con la grossa bocca dal profilo cromato che si raccorda con i fari affusolati, generose nervature si diramano a partire dal cofano motore. Il pezzo da 90 della CX-3 è però la fiancata, con una silhouette davvero piacevole dal punto di vista estetico. Il cofano alto si unisce a sinuose linee che scolpiscono la fiancata e disegnano la linea di cintura. La nervatura che nasce dalla mascherina frontale attraversa infatti il cofano, andando a spegnersi solo lungo la porta anteriore. Nella porzione posteriore i passaruota pronunciati danno un ulteriore tocco di carattere e di sportività. Il tetto spiovente chiude il cerchio regalando un risultato complessivo molto appagante. Questo risultato estetico di contro si paga con un’abitabilità posteriore piuttosto limitata ed un bagagliaio non tra i più sfruttabili. Se chi siede davanti è molto alto, ad esempio, dietro non si riesce a posizionare un ovetto per bambini di pochi mesi. A leggere i numeri ci si aspetterebbe qualcosina in più infatti, soprattutto alla luce dei 427 cm di lunghezza, quasi un record per una segmento B. Un piccolo sacrificio sull’altare del design, che con la CX-3 tocca livelli davvero degni di nota.

Interni: anche dentro sa essere originale e gradevole, le manca solo un po’ di spazio

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Salendo a bordo si scopre un abitacolo che riprende in gran parte quello della Mazda 2 con cui condivide la piattaforma. Anche qui resta curiosa la forma della plancia, dove le bocchette asimmetriche si fanno notare: due tonde per chi guida, tonda quella di destra e a sviluppo orizzontale quella di sinistra per il passeggero, per un risultato estetico piacevolmente originale. I comandi, come ormai vediamo sempre più spesso, spariscono dalla zona della radio davanti al cambio e sono solo al volante o sul tunnel centrale (o tramite il touchscreen stesso). Lo schermo segue la moda del momento e sembra aggiunto alla linea della plancia, come elemento esterno e non integrato. Bello il volante sportivo a 3 razze che include nel nostro caso anche i paddle, i comandi per il Cruise adattivo e quelli della radio. Particolare, ed a noi è piaciuta, la soluzione con le razze centrali carbon look (medesima finitura che ritroviamo in alcuni inserti come sulle portiere) e quella in basso color alluminio. Nel complesso sono due le caratteristiche dell’abitacolo che maggiormente colpiscono: una elegante sportività, con tanti elementi molto originali, oltre alla qualità percepita, allineata con quella della migliore concorrenza premium. Come abbiamo già accennato, tanti pregi ed un solo difetto importante, quello di una abitabilità e di spazi più contenuti del previsto nella zona posteriore. Se di per sé i 350 i litri a disposizione per il bagagliaio non sono pochissimi, la disposizione degli spazi non è delle migliori. A questo si aggiunga la presenza del pianale rimuovile, utile a portare il livello alla medesima altezza della soglia e che lascia un comodo spazio nascosto nella parte inferiore (perfetto per riporre anche la cappelliera), ma che, quando si vuole sfruttare tutto lo spazio, va rimosso e non è posizionabile sul fondo del bagagliaio.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4.5/5]

Dietro al volante il piacere di guida va oltre le più rosee aspettative

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Fin dai primi metri percorsi, la CX-3 al volante regala la sensazione di guidare un’auto grintosa e piacevole. Non sembra affatto un Suv compatto o un crossover come quelli ai quali siamo abituati, ma una vettura più sportiva e scattante. Merito di una posizione di guida non particolarmente alta (meno male che a volte il nostro gusto in questo senso è assecondato da qualcuno), di uno sterzo e di un assetto che strizzano l’occhio ai più esigenti e che finiscono anche per far sembrare di più i “soli” 105 cavalli, qui oltretutto abbinati ad un cambio automatico che non brilla nemmeno troppo per vivacità. Il Mac Pherson anteriore ed un telaio molto curato, con un peso contenuto, ma ottimi livelli di rigidità torsionale, si traducono in un handling tra i migliori anche in questo che è l’allestimento con il peso più elevato dell’intera gamma. Sono infatti 1.295 i Kg a secco, contro i 1.155 della più leggera del lotto. La trazione integrale fa ovviamente la sua parte. Quest’ultima è una delle chicche della CX-3. Sviluppata internamente da Mazda, si basa su 27 sensori che valutano in ogni istante molteplici aspetti, inclusa la pioggia rilevata per l’azionamento dei tergi automatici, in modo da passare una parte della coppia del motore alle ruote posteriori solo in caso di necessità. Derivato da quello della più grossa CX-5 ha ottenuto un cospicuo -20% alla voce peso, oltre ad essere meno ingombrante. Tanta la tecnologia a bordo, con la sicurezza in primo piano grazie al pacchetto i-Activesense, basato sulla lettura delle informazioni attraverso laser, radar e telecamere per assistere il guidatore e metterlo in sicurezza con dispositivi quali la frenata automatica (disponibile tra 4 e 30 Km/h), cruise control adattivo (solitamente disponibile su vetture di fascia e taglia più elevate), abbaglianti adattivi, rilevazione dei veicoli nell’angolo morto e nella zona posteriore dell’auto in manovra, oppure un Line assist piuttosto evoluto che, oltre a visualizzare il cambio corsia graficamente sull’head up display, simula il rumore che si avrebbe oltrepassando una linea dotata di quelle tacche che servono appunto a far sentire a chi guida una vibrazione sul volante.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4/5]

Verve che va oltre i 105 cavalli, efficienza al top grazie alla tecnologia Skyactiv

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La CX-3, lo ripetiamo nuovamente, è originale da molti punti vista: esterni, interni ed anche per il motore. La versione che abbiamo provato era dotata infatti del millecinque a quattro cilindri Skyactiv-D. Mazda non sfrutta nessuna partnership e porta al debutto questa nuova unità (che con le opportune differenze a livello di erogazione condivide con la Mazda 2) particolarmente efficiente e dotata di soluzioni raffinate. Non asseconda innanzitutto il concetto della cubatura specifica per cilindro di mezzo litro (altri per questa cubatura propongono infatti unità a 3 cilindri), ma adotta un turbo a geometria variabile ed un rapporto di compressione particolarmente basso (1:14,8). L’efficienza si ottiene quindi senza una riduzione di cubatura ed un aumento della potenza specifica, ma con soluzioni alternative a quelle adottate dalla concorrenza. Il risultato a livello di piacere di guida è altrettanto buono, se non addirittura migliore. A dire il vero il 1.5 Skyactiv-D stupisce per un piglio che il dato sulla potenza massima, di appena 105 CV, non lascerebbe credere. Merito di una erogazione corposa e di un valore di coppia massima di ben 270 Nm. Per l’esemplare della nostra prova il cambio automatico a 6 rapporti Skyactiv-Drive (optional da 1.750 euro), comodo e dal buon funzionamento, anche se non rapidissimo, si è fatto apprezzare per la gestione delle cambiate. Ad esempio in presenza di una frenata prima di una curva effettua una scalata e tiene il motore “in tiro” senza dover nemmeno ricorrere ai paddle al volante. Analogamente anche in questo caso la lettura della situazione con i tanti settori aiuta ad ottimizzare la gestione del cambio, con un risultato piacevolmente sorprendente. Sul fronte silenziosità i risultati sono egregi fino a regimi medi, oltre i 3.000 giri invece il propulsore di fa sentire in modo più consistente.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Da 18.800 euro in su, fino ad arrivare ad oltre 28.500 per l’esemplare provato

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Il listino della CX-3 parte dai 18.800 euro per la 2.0L Skyactiv-G Essence da 120 cavalli e 2WD, fino ai 26.750 della 1.5L Skyactiv-D 4WD Exceed da noi provata, che montava anche il cambio automatico (+1.750). Tre le motorizzazioni previste, con una seconda versione del 2.0 a benzina capace di 150 cavalli. Tre invece gli allestimenti: Essence, Evolve ed Exceed. Mentre la trazione integrale è disponibile unicamente in abbinamento a questa motorizzazione a gasolio ed al benzina da 150 cavalli, il cambio Skyactiv-Drive è abbinabile anche al benzina da 120 cavalli. Sul fronte consumi siamo ad oltre 15 Km/l a 130 Km/h, con un valore medio rilevato nella nostra prova di poco più di 17 con un litro. Data la presenza di trazione integrale e cambio automatico il risultato è molto buono. Il motore è molto parco, sicuramente in grado di spingersi oltre a questi valori per gli allestimenti 2WD con trasmissione manuale, anche per il peso contenuto dell’auto. Proprio questa versione, la Diesel 1.5 a sola trazione anteriore, magari in allestimento Evolve (dei tre è l’intermedio), dovrebbe essere la best seller per il nostro mercato, in vendita ad un prezzo di 21.900 euro.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Design ed originalità in tutto, ottima qualità e motorizzazione azzeccata.Abitabilità posteriore e capacità di carico sotto le aspettative.

Mazda CX-3: la Pagella di Motorionline

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1 commento

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  • Frankie ha detto:

    peccato che col freddo la versione diesel abbia un (difetto) scelta di progettazione che lascia il filtro del gasolio esposto al freddo molto più di altri modelli diesel. Questo fa si che il filtro venga occluso dalla paraffina depositata quando per il gelo il diesel si separa in due elementi, e causa la perdita di potenza e spegnimento in corsa della vettura. Mazda fa oreccio da mercante, e preferisce fare il richiamo per un difetto dello stantuffo del portellone …. sono basito e schifato

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