MINI, il cambio di rotta si chiama Clubman
E' il riflesso della nuova filosofia del marchio
MINI – Mini, il marchio urban-car di BMW, cesserà la produzione della sua coupé, della sua roadster e della sua crossover Paceman, invertendo la propria strategia di vendita dopo che questi tre modelli non sono stati in grado di innescare la crescita prevista. Mini si concentrerà su cinque modelli, tra cui il crossover Countryman e la nuova MINI Clubman, e l’obiettivo sarebbe quello di rendere i veicoli più esclusivi e, quindi, capaci di distinguersi dalle rivali, come la Fiat 500, la Nissan Juke e l’Opel Adam.
“Questo sarà l’inizio di una nuova era per Mini,” ha detto Peter Schwarzenbauer, membro del Consiglio di Amministrazione di BMW AG e responsabile per le MINI. “Il marchio sta dando il via ad un nuovo capitolo, dove ci andremo ad espandere nel segmento delle compatte premium.” La rinnovata MINI Clubman è il riflesso della nuova filosofia del marchio britannico. Il nuovo modello costa 23.900 euro, è più pratico essendo in pratica un sei porte con cinque posti per i passeggeri a bordo, inoltre denota uno stile più sobrio, con linee più morbide e luci diurne, che incorniciano i fari tondi. Mini ha venduto 302.200 veicoli nel 2014, con una domanda stabile nei due anni precedenti, e il modello Countryman rappresenta quasi l’80 per cento di tale domanda. Spinta soprattutto dalla rinnovata Clubman, le vendite di MINI dovrebbero raggiungere nuove soglie record di quest’anno, almeno secondo le previsioni di Schwarzenbauer.
Inoltre, ogni anno la concorrenza si intesifica ed è per questo motivo che Mini doveva offrire di più per giustificare i prezzi più alti. Un esempio. La Mini Cooper Hardtop, un modello base conosciuto negli Stati Uniti, mostra un listino prezzi a partire da 20.700 dollari contro i 16.845 della Fiat 500, questo ha reso il modello “sacrificabile” e, prima molto lento nelle vendite, non giustificava l’investimento necessario per distinguersi dalla concorrenza.
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