Nuova Juliani Veela (prima parte)
La nuova Juliani Veela, finalmente, si svela al pubblico automobilistico: la supercar milanese è figlia di un brand ancora tutto da scoprire (l’azienda meneghina è avvolta da un pesante alone di mistero) e sarà assemblata artigianalmente: la commercializzazione avverrà in tutto il mondo, grazie ad un’esclusiva e selezionatissima rete di rivenditori in giro per il globo. Stando a quanto riportato dalla società Juliani Automobili (in un comunicato stampa), la nuova Veela (già Project X) è stata ideata per quei clienti che desiderano un prodotto esclusivo, fatto a mano, particolare, eppure confortevole e dotato di una buona dose di sfruttabilità; Juliani Veela è dedicata a chi cerca la guida vecchio stile, senza rinunciare ad una dotazione meccanica moderna e completa.
Il lato estetico è forse quello più affascinante: tratti dal sapore d’antan si accostano a linee decisamente moderne, mentre forme rigide ed elementi morbidi si intersecano, si scontrano, si fondono, si accostano. La nuova Juliani Veela è una coupé tre volumi, con un corpo centrale quasi nettamente staccato, indipendente, dalla parte anteriore e dalla zona posteriore. Si, forse la coda sembra appiccicata quasi senza legami all’abitacolo, lasciando un retrogusto di incompletezza: il terzo volume della supercar Veela è stato voluto così per accentuare lo spazio di carico per i bagagli (anche se Veela non è proprio la vettura più indicata per macinare chilometri su chilometri).
Il motore di cui viene equipaggiata la nuova Juliani Veela è un 6,2 litri V8 benzina, ad iniezione diretta del carburante, in grado di erogare 520 cavalli di potenza massima a 6.300 giri/minuto, con aspirazione monocorpo dotata di airbox in fibra di carbonio. La trasmissione, almeno inizialmente, è manuale, a sei marce con albero in fibra di carbonio e differenziale autobloccante (soltanto in seguito, ipoteticamente, la nuova Juliani Veela sarà disponibile con una trasmissione robotizzata o automatica).
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