Porsche 718 Boxster S, nel futuro ritornando al passato [VIDEO PROVA SU STRADA]

Un cambiamento epocale con la rinuncia a 2 cilindri, ma con prestazioni convincenti

Più che un restyling è una mezza rivoluzione, per il nome e per i motori 4 cilindri boxer, accompagnata da prestazioni migliorate non di poco, per far “digerire” la novità ai puristi

Servizio fotografico: LINGEGNERE

Porsche 718 Boxster S – Formalmente si tratta del restyling di metà carriera della terza generazione della piccolina di Casa Porsche, in realtà è una piccola rivoluzione, almeno per un paio di motivi importanti. Il primo riguarda certamente il nome, o meglio il numero con cui è stata chiamata. Con i numeri, più in dettaglio con le sigle tecniche dei modelli, con Porsche ci sarebbe un po’ da perdersi. Nata vent’anni fa come 986, la Boxster è diventata 987 nel 2005, con la seconda generazione che vide anche la nascita della versione chiusa Cayman, infine arriva la sigla 981 con la terza Boxster (e seconda Cayman) nel 2012. Il numero che orgogliosamente compare ora, riportato con orgoglio sia fuori che dentro la vettura, è però di tutt’altra origine.

Si, perché la Porsche 718, fino a pochi mesi fa, era conosciuta come un’auto da competizione degli anni ’50 ed inizio ’60, derivata dalla 550 Spyder e resa celebre dai successi in ben 3 edizioni della Targa Florio, oltre che da una vittoria di categoria a Le Mans. Un omaggio quindi a questo emblematico modello del passato, che però ci porta dritti alla seconda grossa novità della nuova Boxster, il numero dei cilindri dei due propulsori disponibili è infatti ora di quattro, esattamente come la prestigiosa antenata, con medesimo posizionamento centrale. Smentita quindi l’inesattezza che si tratti di una prima volta per Porsche, la cui storia è anzi legata in modo marcato all’architettura a quattro cilindri, a partire dalla 356, per finire alla 919 ibrida vincitrice 2016 alla 24 Ore di Le Mans, che al propulsore elettrico frontale abbina un 4 cilindri a V di 2 litri, sovralimentato, capace di erogare oltre 500 dei 900 cavalli totali dell’auto. Il passaggio da 6 a 4 cilindri, è innegabile, si ripercuote a livello di immagine e fascino, aspetti molto cari ai puristi della Casa della cavallina, a cui viene offerto, per bilanciare questa novità, un pacchetto tecnico di altissimo livello. Salgono i cavalli ed i Nm, l’erogazione si fa importante fin dai bassi regimi, ma anche sospensioni ed il resto della vettura migliorano, non di poco. Abbiamo provato la più potente versione Boxster S, con un 2.5 litri da 350 cavalli, in questo caso con un PDK a 7 rapporti, optional tra quelli che reputiamo irrinunciabili, vediamo insieme il nostroverdetto.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

Fuori è un restyling, con tantissimi interventi, ma un look che resta molto simile
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Se la 718 è una di quelle auto che resteranno nella storia per le grosse novità, soprattutto per i nuovi motori, fuori siamo di fronte a qualcosa che assomiglia di più ad un restyling. Attenzione però, la nuova Boxster conserva immutati solo il cofano anteriore, il parabrezza e la capote, il resto è stato tutto modificato o affinato. Nel complesso ha un aspetto un po’ più aggressivo, determinato dal nuovo paraurti anteriore, ma si notano anche i bei fari, che possono essere, come sull’esemplare in prova, dei Full Led (al costo di poco più di 2 mila euro, incluso il Porsche Dynamic Light System Plus – PDLS Plus). Con questa opzione troviamo i 4 punti di luce già visti su altri recenti modelli Porsche, uno sguardo importante e sempre più un elemento di family feeling delle vetture della Casa tedesca. Spostandoci lungo le fiancate si può notare che sono state rimodellate, soprattutto per portare più aria fresca agli intercooler dei propulsori sovralimentati. Sono infatti stati ridisegnati i parafanghi e le minigonne, mentre le prese d’aria sono cresciute in dimensioni. Nuovi anche i cerchi da 19”, opzionalmente da 20 come su questa Boxster.

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In questa seconda ipotesi e con i “Carrera S” neri, con doppie razze molto sottili, i dischi freno sembrano quasi piccoli, pur avendo un importante diametro di 330 mm (299 dietro). Il posteriore è la zona che in modo più marcato mette in mostra un cambiamento di stile, sia per i nuovi fanali che, anche in questo caso, hanno i 4 led nel loro disegno interno, ma soprattutto perché sono uniti da un listello nero orizzontale, con la scritta Porsche. Sopra trova posto lo spoiler a scomparsa, mentre inferiormente la sigla 718, orgogliosamente sfoggiata, che ritroveremo poi sui battitacco e nella cornice della leva del cambio. Nessuna novità per la capote, come dicevamo, che resta azionabile anche con la vettura in movimento e che, a vettura chiusa, garantisce un comfort acustico molto elevato. Rispetto ai 2.400 euro aggiuntivi che servono per averla in questo “Arancione Lava”, ci permettiamo invece di dirvi che, a nostro avviso, si potrebbero risparmiare, preferendo tinte più discrete. Entriamo nel merito del gusto personale, ma colorazioni così forti ci stuzzicano solo su vetture molto estreme, come una 911 GT3 RS, ad esempio, anche se in realtà, si tratta di una delle tinte specifiche proprio per le nuove 718. Se l’impatto iniziale è forte, con il tempo, lo ammettiamo, è un colore elegantemente aggressivo.

Interno: Nuova la plancia, con bocchette sporgenti, debutta di serie il PCM di ultima generazioen
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Anche dentro siamo di fronte ad aggiornamenti, importanti, ma che non stravolgono il look della Boxster. Al primo sguardo si nota subito una plancia ridisegnata, con bocchette dell’aria sporgenti e dall’aspetto molto personale. Visto che Porsche, da tradizione, è anche un’auto fruibile quotidianamente, oltre che sportiva, importanti ed attese sono le novità sul fronte infotainment, che recepisce di fatto quanto avevamo visto sugli ultimi modelli della casa di Zuffenhausen, con il nuovo PCM, integrato di serie con un vivavoce per il cellulare e che può essere arricchito con Apple CarPlay o con il modulo Connect Plus per avere funzioni on line ed una WiFi a cui collegarsi con i propri dispositivi. Non possiamo poi non dedicare qualche parola allo splendido volante sportivo, che nel design ricorda quello dalla 918 e che può scendere nel già ridotto diametro da 375 mm, scegliendo quello opzionale da 360. Può essere di tipo multifunzione oppure “pulito” nel design come questo, che si concede solo il manettino, per cambiare la modalità di guida in una frazione di secondo, con al suo centro il pulsante Sport Response, per scatenare tutto il potenziale dell’auto per 20 secondi, sfruttando un settaggio del cambio PDK ancora più estremo di quello che avremmo in Sport Plus. La qualità percepita è stata oggetto di attenzione e, ad esempio, le nuove cuciture dei pellami sono senza soluzione di continuità fino al vano portaoggetti. Si confermano invece, sia l’ottima abitabilità per due persone, che quella per i loro relativi bagagli, visto che il pozzetto anteriore, unito al vano dietro al motore, garantiscono ben 275 litri di capacità totale (150 davanti, 125 dietro).

Comportamento su Strada: [xrr rating=5/5]

Mette sul campo tante novità, per alzare l’asticella del piacere di guida
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Come anticipato, le novità non si limitano certamente a nome e motore, perché con l’aggiornamento la Boxster guadagna, ad esempio, molle ed ammortizzatori più rigidi. Sulle barre antirollio è stato fatto un analogo lavoro di affinamento e l’auto in effetti è più tagliente e precisa, merito anche dello sterzo più diretto del 10%. Dietro i cerchi hanno un canale più largo di mezzo pollice ed offrono un appoggio migliore alle nuove gomme, come sempre sviluppate con specifiche Porsche, come indica la lettera N presente sul fianco dello pneumatico. Tra motore e telaio, le novità portano un miglioramento tangibile e consistente, che se misurato su quello che sembra essere per Porsche un must, il giro di pista al Nurburgring, si traduce in ben 16 secondi in meno! Se anche questo non vi bastasse, si può optare per il PASM opzionale (qui presente, poco meno di 1.500 euro), che abbassa l’assetto di 20 mm ed ampia la possibilità di regolarlo in modo attivo verso il comfort o verso le prestazioni, a seconda del momento. Su ogni ammortizzatore è presente un sensore, che misura l’altezza ed i movimenti della singola molla, regolando di conseguenza la forza smorzante, per garantire una tenuta di strada ancora più elevata. Altro optional, tra quelli da tenere certamente in considerazione se amate la guida sportiva, è il differenziale meccanico con Porsche Torque Vectoring (PTV), per 1.350 euro circa offre, in alcune situazioni, un gratificante sovrasterzo in uscita di curva, che permette di chiudere la traiettoria in maniera sicura, efficace ed appagante.

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Come sempre i freni sono più che all’altezza, anche la 718 è un’auto pronta per l’uso in pista da questo punto di vista, che nell’uso stradale stupisce anche per una modulabilità incredibile. Si tratta di una caratteristica a volte ancora più importante del mero dato legato agli spazi di arresto, in cui eccelle la nuova Boxster. Il merito va in parte anche all’upgrade, con la “standard” che monta ora l’impianto precedentemente presente sulla versione S, mentre quest’ultima passa a quello della 911 Carrera, con dischi sempre da 330 mm, ma spessi 34 mm (+6), abbinati alle pinze a 4 pistoncini, di medesima provenienza. Abbiamo guidato la Boxster S anche su asfalto bagnato, dove si evidenzia un settaggio dell’elettronica votato al divertimento, o meglio, a lasciar muovere il posteriore della vettura, con sbandate controllare, grazie alla presenza del differenziale sportivo, dettaglio che incrementa, non di poco, il piacere di guida. Ci si diverte, oltretutto in sicurezza, più a controlli inseriti che spenti. In questo ha confermato quanto avevamo apprezzato sulla “vecchia” Cayman GT4, guidandola in pista.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4.5/5]

Sorprendente e perfetto in tutto, se non fosse per quel “4” alla voce cilindri
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Potremmo girarci intorno, ma è innegabile che il tema sia centrale. Circa il passaggio ai nuovi propulsori è evidente che si concentrino tutte le attenzioni degli appassionati. Prima di tutto sulla sua “voce”. Perde due cilindri, sostanzialmente tagliando il nobile flat six di sua maestà 911 (un 6 turbo pare non avesse spazio sufficiente per essere montato sulle 718). Se fosse un’auto di un altro Brand ci farebbero caso in pochi, invece si parla praticamente solo di questo. Ancora prima delle prestazioni, per tanti appassionati Porsche è la voce a contare, la domanda che tutti si pongono è quindi come suoni il nuovo motore. La risposta, ovviamente soggettiva come poche altre possono essere, è che questo 2.5 litri suona bene e certamente in modo aggressivo. L’adrenalina, quando si guida al limite, arriva in parte anche dall’udito, ma i ricordi che questo senso richiama nel cervello sono tutti lontani da esperienze vissute al volante di un’altra Porsche, anche se in qualche passaggio ne ricorda qualcosa. Ci hanno lavorato a lungo e si sente, nel nostro caso è presente anche uno scarico sportivo (circa 2.000 euro), con relativo tasto per comandarne la valvola. Alcuni hanno detto che ricordi una Subaru, che condivide l’architettura a 4 cilindri contrapposti, per noi è vero solo in minima parte. Qui la sonorità è diversa, il 4 flat di Porsche ha una personalità tutta sua, siamo certi che tra qualche anno diventerà un marchio di fabbrica, per ora invece la novità porta un po’ di titubanza, è altrettanto certo che ci voglia un po’ di tempo per farci l’abitudine e, senza negare l’evidenza, dopo aver guidato quella che abbiamo definito “il canto del cigno” della vecchia scuola, la Cayman GT4 che aveva preso in prestito il 6 cilindri aspirato dalla Carrera S, sentire l’urlo del 4 in zona rossa non è esattamente la stessa cosa, anche se non affatto male comunque. Attenzione a non piegarsi però al negativismo dei puristi, quelli che ad ogni prima volta per Porsche erano convinti che sarebbe stato l’inizio della fine, perché la Casa di Stoccarda non è mai stata in forma come oggi e non ha mai smesso di produrre sogni per gli appassionati.

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Il progresso tecnologico ha imposto tante cose, dal passaggio al raffreddamento a liquido all’esigenza di produrre SUV, berline, anche con motorizzazioni diesel ed ora le norme ed il contesto guidano verso il downsizing, che porta a ridurre la cubatura ed adottare la sovralimentazione e, in questo caso, a rinunciare a due cilindri. Il tutto viene sfruttato però per alzare di parecchio l’asticella in termini di prestazioni e piacere di guida. Siamo al volante infatti di un’auto che da questo 2.5 litri spreme ben 350 cavalli, oltre a 420 Nm. 35 cavalli e 60 Nm in più della precedente Boxster S, ma “le magie” della sovralimentazione, qui con turbina a geometria variabile (VTG), portano ad ottenere il valore di coppia massima ad appena 1.900 giri, che resta costante fino a 4.500, proprio dove il 6 cilindri aspirato otteneva il suo valore massimo. Tradotto in termini pratici, il boxer spinge forte già sotto quota 1.500 giri, mentre “il gioco” è lungo un arco di quasi 6.000 giri, perché la spinta non accenna ad arrestarsi fino a ben 7.500, dove la potenza è di appena il 5% inferiore al valore massimo, erogato mille giri prima. La Boxster S potrebbe fare a lungo a meno delle cambiate, perché riprende in modo fenomenale da bassissimi regimi, senza dover scalare marcia, per poi allungare in modo molto similare ai migliori propulsori aspirati. Come anche la risposta, che è praticamente allineata a quella di un motore atmosferico. Merito del Dynamic Boost, che nelle modalità sportive utilizza il turbocompressore con un precarico, in modo da azzerare appunto il turbo-lag. Viene chiusa la valvola di bypass, ridotto l’angolo di accensione e aperta la valvola per generare la pressione necessaria a mantenere la turbina pronta. Il risultato è eclatante, se pensate che durante la nostra recente prova della McLaren 570S (qui il link alla nostra video prova), nelle riaccelerazioni quest’ultima veniva lasciata “al palo” dalla Boxster S, malgrado i 220 cavalli di differenza! Anche le prestazioni entrano in una zona dove, pochi anni fa, avremmo trovato solo delle supercar, perché la Boxster S con il cambio PDK e con il pacchetto Sport Chrono, brucia lo 0-100 in 4,2 secondi, ben 0,6 in meno del modello che sostituisce, con una velocità massima di 285 Km/h. Se invece siete più tradizionalisti, la Boxster S di serie offre un ottimo manuale a 6 marce, con doppietta automatica nelle modalità più sportive.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Giù i consumi del 13%, ora la Boxster costa più della Cayman
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Con l’arrivo delle 718, è stata eliminata quella che era una anomalia, forse dettata dal marketing. Infatti, quando venne introdotta la Cayman, versione chiusa della piccola di Casa Porsche, voleva essere l’alternativa più sportiva e da “specialisti” della Boxster, per questo venne introdotta ad un prezzo più alto. Ora Cayman e Boxster vengono offerte con motorizzazioni identiche e, come tutti i modelli o quasi, la aperta costa qualcosina in più della sorella chiusa. 2.000 euro circa, con la 2 litri da 300 cavalli offerta a 56.200 euro, la S dotata del 2.5 litri da 350 cavalli, a poco meno di 69.200. Attenzione alla lista degli optional, che posso far lievitare di molto il prezzo finale. La “nostra” Boxster S era una sorta di vetrina di tutto ciò che si può avere, ma il tutto porta il saldo addirittura in tripla cifra. Ovvio, alcuni di questi accessori non sono strettamente necessari, però per noi lo sarebbero PDK, differenziale sportivo, PASM e telecamera posteriore, con i quali siamo già ad oltre 7 mila euro aggiuntivi. Diciamo che se non arriviamo ad 80 mila euro, ci si avvicina molto, per avere una Boxster S ben accessoriata. Sempre sul tema costi, il passaggio ai propulsori con 4 cilindri ha un altro grosso vantaggio, una riduzione dei consumi di ben il 13%! Il dato dichiarato è di 7,3 litri ogni 100 km percorsi, ben 0,9 in meno del modello che sostituisce, con un valore reale da noi rilevato che va ben oltre la soglia dei 10 Km/l anche con uno stile di guida piuttosto sportivo, per scendere sensibilmente, quando si va più delicati con il piede destro. Il cambio PDK, oltre che incrementare le prestazioni ed il piacere di guida in molte situazioni, si traduce anche in un cospicuo risparmio di 0.8 litri ogni 100 Km, il tutto per circa 2.900 euro aggiuntivi. In ogni caso va anche detto che, con i propulsori sovralimentati, il consumo dipende ancor di più dallo stile di guida. Se ci si lascia prendere la mano, le percorrenze scendono in fretta, anche in zona molto lontane dai 10 Km/l. Forse anche per questo troviamo un serbatoio più capiente di ben 10 litri per la “S”. Sono infatti 64 invece dei 54 della Boxster standard.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Prestazioni eccezionali, con un piacere di guida molto elevato, unito, nell’utilizzo quotidiano, alla classica fruibilità Porsche.Perde qualcosa in fascino ed in sound nel passaggio ai nuovi 4 cilindri boxer.

Porsche 718 Boxster S: la Pagella di Motorionline

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6 commenti

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  • Alex G. ha detto:

    Sarò antiquato ma un 6 cilindri è e sarà sempre il meglio.
    Poi una Porsche che monta un motore di derivazione Subaru…..non esiste proprio. Ciao

  • Matteo Pozzi ha detto:

    Ciao Alex, sul romanticismo legato al sei cilindri, come avrai notato leggendo la nostra prova, siamo abbastanza d’accordo con te. Purtroppo però ti deve essere sfuggito qualcosa, perché sia nel video che nell’articolo abbiamo sottolineato le nobili origini di questo quattro cilindri, che deriva dal sei di sua maestà 911! Non ci è chiaro come potrebbe Porsche aver preso come base un propulsore Subaru, dove hai sentito questa cosa?
    Continua a seguirci!

  • Alex G. ha detto:

    Ti faccio i complimenti per il tuo servizio. Sei stato molto esauriente e ho sentito quando parlavi della nobiltà di questo “quattro” e la sua storia ma si capisce che anche a te questo “quattro” non fa impazzire… come dici tu nel servizio “la voce” con tono dubbioso…(ah, mi permetto di darti del tu perchè siamo più o meno coetanei).
    Sai cerca di capire…io sono appassionato di 911 (l’unica vera Porsche in commercio è lei)per me questa è dura da digerire… 🙂
    Per quello che riguarda il motore prendilo con le pinze un amico che lavora in Subaru me lo ha detto lui visto anche che Porsche ha una percentuale in Subaru…poi magari si sbaglia. Tu mi sembri più attendibile se dici che è derivato dal 911.
    Complimenti ancora a tutti voi e perdonami per il msg un po lungo.

  • Matteo Pozzi ha detto:

    Intanto grazie per i complimenti, fanno sempre molto piacere, dato che il nostro lavoro è fatto per voi! Ovvio che passare dal sei al quattro abbia un risvolto negativo dal lato della tradizione e del romanticismo con cui ogni appassionato vive l’auto, però è una certezza che il 4 boxer sia nelle origini di Porsche e resta il fatto che questa Boxster sia una vettura spettacolare da guidare. Il vecchio sei cilindri sotto mancava quasi completamente, mentre ora l’erogazione è pazzesca, da poco più di 1.000 giri fino a 7.500!
    Per la questione Subaru sei fuori strada, non ci sono partecipazioni tra le due Case, mi spiace.
    Alla prossima prova!

  • Luca Guerra ha detto:

    Grazie Matteo, ho letto molte prove anche da riviste e siti stranieri, questa credo sia la migliore. Sai se è prevista una GTS?

  • Matteo Pozzi ha detto:

    Grazie Luca per il completamento! Nel 2018 potrebbe arrivare la 718 GTS, si vocifera che passa avere 20-25 cavalli in più del 2.5 litri 4 cilindri da 350 cv. Sembra però confermata anche una GT4 da puristi, con il 6 cilindri aspirato ed un cambio manuale.
    Ciao,
    Matteo

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