Porsche Panamera Diesel: prova su strada

Certo che i porscheisti sono proprio una categoria particolare. Secondo alcuni di loro, che definirei “integralisti o conservatori”, la Porsche si è fermata alla 993, e tutto quello che viene dopo non è di conseguenza considerato come “vera Porsche”. E non solo Cayenne e Panamera, ma anche le nuove 911,che a partire dalla 996 sono state accusate di uno dei più grandi crimini: il passaggio al raffreddamento ad acqua. Personalmente sono assolutamente contrario a questa tendenza, perché anche le Porsche moderne hanno pienamente dimostrato di essere fedeli alla tradizione del marchio, incarnandone lo spirito e dimostrando di essere delle vetture eccellenti. Però devo confessare che anche io di fronte alla Panamera, che già di suo è una berlinona a 4 porte che poco ha a che fare con la tradizione del marchio, ho dubitato a credere che potesse essere una vera Porsche quando sotto al cofano è stato montato un motore a gasolio.

Design e Interni: [xrr rating=5/5]

Stile: originale berlinona, che riesce nell’impresa di ricreare quasi una maxi-911

Creare una berlinona di 5 cinque metri che fosse immediatamente identificabile come una Porsche non era un’impresa certamente facile, eppure i designer di Stoccarda ci sono perfettamente riusciti, per di più realizzando una linea davvero particolare, di quelle che si amano o si odiano senza mezze misure. La scelta infatti, più che su forme da berlina tradizionale, con il terzo volume squadrato e sporgente, è ricaduta su un posteriore che “scende”verso la coda, ricordando proprio la regina delle Porsche, ovviamente la 911. Le dimensioni sono molto importanti, ma proprio queste forme così affusolate la fanno apparire più compatta e snella di quanto non sia in realtà, evitando così il tipico effetto “transatlantico” che si prova guardando certe vetture executive. Ci piace davvero molto il frontale, bello cattivo, con le grosse prese d’aria che dominano il paraurti anteriore, mentre spostandosi sulla fiancata si nota la grande feritoia proprio dietro al parafango, che consente un migliore raffreddamento del propulsore, ma che al tempo stesso regala un’estetica ancora più accattivante. Sempre nella fiancata si notano le enormi ruote da 20″, con i bellissimi cerchi in lega.

Interno: un vero salotto, con il tipico family feeling di casa Porsche

L’abitacolo di questa Panamera ricalca appieno lo styling delle Porsche più recenti. Anzi, ad esser precisi è stata proprio la Panamera ad aver introdotto per la prima volta il tunnel centrale alto, dove si trovano la leva del Tiptronic ed una gran quantità di tasti, tra clima, assetto ed altro ancora. Troviamo poi lo schermo del navigatore e del sistema d’infotainment, funzionale ed intuitivo ma molto rigoroso nella grafica. Eccezionale, come sempre in casa Porsche, la strumentazione che in questo caso prevede cinque diversi quadranti tra cui spiccanno contagiri,tachimetro ed il secondo strumento sulla destra che è uno schermo dove è possibile visualizzare una miriade di informazioni, dai dati sul consumo, alle indicazioni del navigatore, e molto altro. C’è persino la possibilità di visualizzare la forza “g” generata in curva,in frenata ed accelerazione. La posizione di guida invece, pur trattandosi di una berlina executive, è da sportiva vera, con il sedile basso, profilato, contenitivo, ed il volante verticale.

Ancora una volta ritroviamo però i classici tasti a bilanciere del cambio, posizionati sulle razze del volante, davvero ostici nella guida sportiva: da entrambi i lati si può sia salire che scendere di rapporto. Perfetto invece, come era logico aspettarsi, il livello delle finiture e la qualità dei materiali utilizzati. La sensazione di lusso è notevolissima, e l’interno è uno spettacolo sia per la vista che per il tatto. La Panamera, tra l’altro, può essere marcatamente sportiva come l’esemplare in prova, con pelle nera e finiture nero lucido, oppure decisamente più elegante, con interni in pelle chiara e finiture in radica. A voi la scelta. Parliamo infine dell’abitabilità: dietro lo spazio è solo per due, dato che troviamo due poltroncine singole suddivise dal tunnel centrale, ma entrambe sono comodissime ed accoglienti come si addice ad una vettura di questo tipo. Che poi, il fatto che Panamera sia una vettura tutta da guidare, lascia passare in secondo piano questo aspetto. Bene anche il bagagliaio, con una capacità di 445lt. La soglia di carico, però, è parecchio alta.

Comportamento su Strada: [xrr rating=5/5]

Coccola come una Serie 7, aggredisce le curve coma una Cayman

Quando si tratta delle grosse berline executive, tra le quali troviamo ad esempio le tradizionali Bmw Serie 7 e Mercedes Classe S, la prima cosa a cui si pensa è il comfort regale che sono in grado di offrire. D’altronde sono state pensate proprio per questo. Ma per la Panamera è diverso: trattandosi di una Porsche il protagonista non può che essere chi si siede al volante, e non chi occuperà il sedile posteriore dopo che un uomo con un cappello gli avrà aperto la portiera per farlo accomodare. Ma attenzione però, perché la Panamera non trascura affatto il comfort. Basta mettersi in autostrada a 130km/h e sembrerà quasi di essere su un tappeto volante. Ed occhio ai limiti, perché a velocità di codice la sensazione è di essere praticamente fermi. Unico suggerimento: se comprate una Panamera principalmente per viaggiare, magari facendo 100.000km l’anno in autostrada, eviteremmo le grandissime ruote da 20″, che se da un lato rendono l’estetica decisamente più accattivante, dall’altro fanno inevitabilmente avvertire un po’ più di rumore di rotolamento.

Ma per portare sul cofano la cavallina di Stoccarda la Panamera deve essere in grado di fare ben altro, perché non sei e non puoi essere una vera Porsche se non sei divertente da guidare. Ma non vi preoccupate, perché la berlinona tedesca supera ogni aspettativa. Non abbiamo mai avuto occasione di provare la Maserati Quattroporte, ma crediamo che la Panamera possa tranquillamente essere il riferimento assoluto per la categoria in termini di piacere di guida. Al volante infatti è praticamente sbalorditiva. Premendo il tasto sport, e selezionando la taratura più rigida dell’assetto, questa Porsche danza nel misto stretto come se fosse almeno un metro e mezzo più corta. Zero rollio, zero beccheggio, pochissima sensibilità ai trasferimenti di carico: incredibile considerando il passo ed i 1900kg di peso. Completano il quadro lo sterzo preciso e millimetrico nella sua azione, ed i freni, come da tradizione Porsche, granitici e potentissimi.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4.5/5]

Davvero una grande spinta per questo 3.0 da 300cv

Il 3.0 turbodiesel (di derivazione Audi) l’avevamo già provato sull’A6 Allroad, ma gli interventi dei tecnici Porsche l’hanno totalmente trasformato, tanto da sembrare proprio un altro motore. Al di là della potenza che sale fino a 300cv cambia anche il temperamento, dato che il motore risulta decisamente più rabbioso e cattivo nel prendere giri, allungando fino alla zona rossa con un facilità sorprendente per un motore a gasolio. E poi la coppia, di addirittura 650Nm, restituisce una spinta sempre corposa ad ogni affondo sul pedale del gas. Davvero ottimo il cambio ad otto rapporti Tiptronic S, che non fa per nulla rimpiangere il Pdk, risultando più intonato alle caratteristiche della vettura. Rispetto al doppia frizione infatti risulta più “morbido ” nella guida di ogni giorno, ma nella guida sportiva riesce comunque a garantire dei tempi di cambiata sufficientemente veloci. Le prestazioni sono davvero ottime, quasi esagerate per la guida di ogni giorno. Si superano di slancio i 260km/h come velocità di punta, e si raggiungono i 100km/h in appena 6 secondi. Insomma, c’è n’è abbastanza per mettere in difficoltà una 964 o una 993, che nello zero-cento sono rispettivamente più veloci di uno e tre millesimi di secondo, ma senza cambio automatico e senza controllo di trazione il rischio di vedersi bruciare da una Panamera a gasolio è tutt’altro che remoto. Roba che se accade ad uno di quei “puristi” di cui parlavamo prima come minimo si impicca sotto al primo ponte che trova.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Tra consumi e superbollo ridotto il portafoglio sorride. Meno per il prezzo optional inclusi

Partiamo dai costi di gestione, perché qui la Panamera Diesel riesce ad essere praticamente una vettura “normale”, infinitamente più parsimoniosa rispetto ad una versione Turbo. Con 300cv paga infatti il maledetto superbollo soltanto per qualche centinaio di euro, e poi come non considerare la voce consumi, dove riesce ancora una volta a sorprendere. Durante la nostra prova abbiamo visto indicate sul trip computer medie vicine ai 7-7.5 lt per 100km, un dato sensazionale tenendo ben in mente prestazioni, dimensioni, e peso della vettura. Note non altrettanto liete arrivano invece dal listino: la Panamera in prova, ricca di optional per la gran parte indispensabili per dare il giusto sapore alla vettura, viene a costare 100.000€ e spiccioli.

Il verdetto: vera Porsche o no?

Cosa si può oggettivamente chiedere ad una Porsche? Prestazioni, bella guida, interno lussuoso, e quella sensazione generale di appagamento che si prova guidando una vettura con quel marchio. Bene, la Panamera Diesel soddisfa tutti questi campi in maniera anche superiore alle attese. E last but not least a tutte le qualità che ogni Porsche dovrebbe avere aggiunge costi d’esercizio sconosciuti alle altre sorelle.

Porsche Panamera Diesel: la Pagella di Motorionline

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