Renault Captur E-Tech Plug-In Hybrid 2020: la PROVA SU STRADA del B-SUV elettrificato [VIDEO]

La best seller del segmento diventa ibrida: focus su motore, caratteristiche, test drive, batteria, ricarica e incentivi statali

Silenzio: una condizione rara da trovare al giorno d’oggi a causa dell’ambiente in cui viviamo e dei ritmi sempre più frenetici. All’Eremito, luogo di meditazione nel cuore della natura umbra scelto da Renault per il lancio della Captur E-Tech Plug-in Hybrid, ci siamo rigenerati proprio grazie al silenzio, caratteristica, non a caso, dei motori a zero emissioni. Ciò assieme al direttore della comunicazione Renault Francesco Fontana Giusti, che ci ha svelato tutti i segreti della vettura appena presentata. La nuova Captur ibrida plug-in offre la libertà della guida full electric, ma senza la tipica ansia da autonomia / ricarica.

Doverosa premessa: Renault Captur è, dal 2013, il SUV compatto straniero più venduto in Italia. Nel 2020 arriva, quindi, la versione E-Tech (dopo Clio), seguendo la scia dell’elettrificazione: l’ibrido Plug-in segna addirittura un +210% rispetto al 2019, e in Italia le motorizzazioni elettriche e elettrificate passano dal 6% al 15% nell’ultimo anno. Captur E-Tech è un SUV compatto ibrido efficace ed accessibile, che garantisce ottime prestazioni uniti a consumi contenuti ed elevato comfort di guida. Scopriamola insieme in questa prova su strada.

Esterni e interni invariati, ma bagagliaio ridotto

La Captur E-Tech è sostanzialmente identica sia all’esterno, che all’interno, alla sorella con motore diesel (che avevamo provato nel dettaglio nel nostro Com’è & Come Va): le forme sono muscolose, ma eleganti, e spiccano i gruppi ottici full LED a “C” sia anteriori che posteriori. Anche le dimensioni sono le stesse (lunghezza 4,22 metri, larga 1,80 di larghezza e 1,57 di altezza), con la medesima abitabilità interna, buona per 5 persone, ottima per 4. Soltanto il bagagliaio perde in capienza per via del pacco batterie: si passa da 420 litri (536 facendo scorrere il divano posteriore) a 379. Un dato sicuramente da prendere in considerazione se si ha esigenza di spazio.

Interni premium e tecnologici

Immutati anche gli interni, con il netto upgrade in termini di materiali e qualità percepita delle nuove generazioni del brand della Losanga. Al centro della plancia troneggia il display touch da 9,3 pollici, dall’ottima visibilità, fulcro del sistema di infotainment: questo è dotato di servizi online grazie alla SIM integrata e integra i protocolli Android Auto ed Apple CarPlay. Un plauso al navigatore satellitare, efficace e reattivo: uno dei migliori provati su un SUV compatto. Continuando a parlare di tecnologia, numerosi sono gli ADAS di serie, anche di Livello 2 (optional a pagamento): oltre a frenata d’emergenza automatica, troviamo assistente al cambio corsia con intervento attivo sullo sterzo e monitoraggio dell’angolo cieco.

Motore: il sistema ibrido E-Tech

Parliamo subito di E-Tech: il sistema deriva direttamente da quello delle monoposto Renault. Racchiude, quindi, tutto il know-how acquisito in quasi 40 anni di Formula 1.
Il sistema si compone di due motori elettrici, uno adibito alla trazione (68 CV e 205 Nm) e l’altro con funzione di generatore ad alto voltaggio (HSG), e un propulsore 1.6 benzina 4 cilindri aspirato. La potenza complessiva combinata è di 160 CV, valore che dona al SUV compatto brio a sufficienza per districarsi in ambienti urbani e non. Ne risulta la tipica accelerazione istantanea delle vetture a zero emissioni: da fermi, infatti, è sempre l’e-motor a muovere la vettura. Importante il ruolo della trasmissione Multi-Mode a 4 rapporti, priva di frizione e sincronizzatori, che limita gli attriti e le dispersioni di energia.
Il sistema ibrido permette, infine, di usufruire di tutti i vantaggi ed agevolazioni fiscali, come l’esenzione del bollo per tre anni, il parcheggio gratuito sulle strisce blu, l’accesso agevolato (o gratuito) nelle ZTL e la libera circolazione durante i blocchi del traffico.

Prova su strada in anteprima

Salendo a bordo si percepisce subito la sicurezza data dalla posizione di guida rialzata, che garantisce un’eccellente visibilità. La Captur è, infatti, 10 cm più alta rispetto alla sorella Clio, con la quale condivide la piattaforma CMF-B. Parlando di prestazioni, il motore elettrico regala un’ottima spinta, con accelerazioni istantanee grazie alla coppia disponibile da 0 giri. Il propulsore a benzina entra in funzione quando serve facendo salire la potenza a 160 CV. Non è mai brusco, anche se fa sentire la sua “voce” all’interno dell’abitacolo ed il passaggio tra una marcia e l’altra non risulta proprio “morbido”. Le prestazioni sono buone, con una velocità massima di 173 km/h (135 km/h solo in elettrico). L’assetto è chiaramente orientato verso il comfort, ancor più della versione endotermica per via della sospensione multilink all’asse posteriore, e anche l’insonorizzazione risulta migliorata. Nonostante i cerchi in lega da 18 pollici della vettura in prova, la Captur E-Tech ha assorbito in maniera ottimale tutte le sconnessioni del fondo stradale. Ciò, ovviamente, penalizza lievemente la guida più sportiva; i trasferimenti di carico sono abbastanza accentuati e un aspetto migliorabile è sicuramente la frenata, che risulta poco modulabile e non troppo incisiva. In situazioni di emergenza, ad esempio, bisogna applicare una forza non indifferente sul pedale per ottenere il giusto mordente. Per migliorare ulteriormente l’autonomia, di cui parleremo nel prossimo capitolo, la nuova Captur E-Tech è dotata della “B-Mode”, ovvero Brake Mode (che avevamo visto sulla Zoe R135), modalità di guida utilissima soprattutto nella guida cittadina: selezionandola, la frenata rigenerativa (freno motore) aumenta, consentendoci di massimizzare il recupero energia rilasciando l’acceleratore e facendoci praticamente dimenticare il pedale del freno (“single pedal drive”). Concludiamo parlando di consumi. I dati dichiarati sono di 1,4 l/100 km in ciclo misto: nella nostra prova di circa 300 km percorsi principalmente in autostrada, la media si è attestata a circa 5 l/100 km. Su strade urbane e di montagna, azzerando il consumo medio, il nostro miglior risultato è stato di 3 l/100 km, senza risparmiare troppo sull’acceleratore. Con una guida più “eco”, non risulta difficile avvicinarsi a quanto dichiarato dalla Casa.

Batteria, autonomia, ricarica

L’alimentazione è garantita da una batteria al litio, con capacità di 9,8 kWh, da 400V e con un peso di soli 105 Kg. Questa permette di percorrere in modalità 100% elettrica fino a 65 km in città e 50 km nel ciclo misto combinato (secondo l’omologazione WLTP). La batteria è ricaricabile tramite sorgenti a corrente alternata (manca, quindi, ricarica rapida DC). I tempi vanno dalle 5 ore utilizzando una normale presa domestica (2,4 kW) ad un minimo di 3 ore collegando la nostra Captur E-Tech a colonnine e wallbox domestico da 7,4 kW.

Prezzi e incentivi per l’ibrido

Il prezzo di partenza del nuovo Captur E-Tech Plug-in Hybrid è di 32.950 euro in allestimento Intens, che offre già una dotazione piuttosto completa, tra cui fari full LED e sistema multimediale Easylink da 9,3 pollici. La versione top di gamma Initiale Paris, quella da noi provata, parte invece da 36.950 euro.
La vettura, inoltre, può accedere agli incentivi statali (2.500€ o 4.500€ in caso di rottamazione) grazie alle emissioni pari a 32 grammi di CO2 per km.

Pro e Contro

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Estetica - Ottime prestazioni - Comfort di marcia - Buona autonomiaFrenata poco modulabile - Rollio e beccheggio accentuati - Capacità bagagliaio ridotta

Renault Captur E-Tech Plug-In Hybrid 2020: la Pagella di Motorionline

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