Nuove Renault ibride E-Tech: spirito pionieristico derivato dalla Formula 1

Parla Nicolas Raquet, Vice Presidente Progetti Ibridi del Gruppo Renault

Renault ha presentato ufficialmente le tre versioni ibride di Clio, Captur e Megane, che si sarebbero mostrate proprio in questi giorni all’annullato Salone di Ginevra. Per scoprirne qualche dettaglio in più ne abbiamo parlato con Nicolas Raquet, Vice Presidente dei Progetti Ibridi ed Elettrici del Gruppo francese
Nuove Renault ibride E-Tech: spirito pionieristico derivato dalla Formula 1

Tre delle protagoniste dello stand Renault all’annullato Salone di Ginevra 2020 sarebbero state le tre versioni ibride di alcune delle gamme più vendute dell’intera Losanga: parliamo della Clio full-hybrid, della Captur Plug-In Hybrid e della Megane Plug-In Hybrid. Potrete scoprirne tutti i dettagli cliccando sui rispettivi link, mentre noi nel frattempo abbiamo avuto modo di parlare con Nicolas Raquet, Vice Presidente dei Progetti Ibridi ed Elettrici del Gruppo francese, così da capire come esattamente si sia sviluppato il mondo elettrificato di Renault.

“La gamma E-Tech comprende motorizzazioni ibride molto innovative, che si basano su tre pilastri essenziali – ha iniziato Raquet – Il primo pilastro è la nostra esperienza in quanto pionieri dei veicoli elettrici. Quindi lo sviluppo di questa nuova tecnologia è strettamente associata al nostro spirito pionieristico. In secondo luogo facciamo riferimento alla demo car che era stata presentata al Salone di Parigi 2012, che era basata proprio su questa tecnologia. Il terzo elemento sul quale ci basiamo è la nostra esperienza nella Formula 1, dove ci sono delle tecnologie che portiamo avanti parallelamente a queste auto e dal 2013. Come sapete in F1 ci sono i sistemi di tipo ibrido.”

“Quindi abbiamo declinato questa tecnologia su tre veicoli in particolare: Captur, che presenta una forma ibrida plug-in; Clio, che è full-hybrid; Megane, che è a sua volta ibrida plug-in. Queste motorizzazioni sono state sviluppate in collaborazione all’interno dell’Alleanza (Renault-Nissan-Mitsubishi, N.d.R.). Questa motorizzazione presenta diversi vantaggi, tra i quali una forma tecnica priva di frizione, molto compatta e permette di ottenere il meglio che i due mondi elettrici e termici hanno da offrire. In particolare permette di ridurre le emissioni di CO2 e permette di utilizzare le due forme di trazione a seconda delle esigenze. Per cui sarà possibile, grazie all’associazione dei due motori, di recuperare quelle sensazioni, tipicamente europee, che si provano nel momento in cui si affrontano percorsi extraurbani e c’è bisogno anche di una risposta immediata al conducente da parte dell’auto.”

“Per comprendere quanto sia innovativa questa tecnologia, possiamo parlare della trasmissione. Molti di questi sistemi derivano dall’esperienza, in Formula 1 e la trasmissione è proprio uno di questi. Si tratta di un sistema senza frizione con innesto a denti, tipica della Formula 1, che garantisce cambiate fluide e una maggiore compattezza. Questo elemento è molto importante perché permette di montare il sistema anche su delle auto più compatte della gamma. Questa trasmissione ha due rapporti per la trazione elettrica e quattro per quella termica. Al motore elettrico principale è associato anche un secondo motore elettrico per poter garantire una migliore performance di guida. Queste due modalità consentono anche di ottenere migliori prestazioni in accelerazione.”

Esiste la possibilità di avere anche la Renault Clio anche ibrida Plug-In e non solo full hybrid?

“Per il momento non è prevista questa possibilità. Innanzitutto per realizzare un ibrido plug-in ci vuole la giusta batteria, più grossa. Inoltre proprio per questo motivo ha anche un costo supplementare e questo la porrebbe fuori dalla gamma di prezzi di Clio. In secondo luogo questa batteria più grande ha anche bisogno di un alloggiamento e non è facile trovare questo spazio all’interno della Clio. Discorso diverso su Captur e Megane, dove si è lavorato proprio per alloggiare adeguatamente questa batteria senza rinunciare al volume di carico e allo spazio interno. “

Come mai Renault ha scelto di differenziare le tecnologie ibride tra le gamme?

Per rispondere alle esigenze dei clienti e adattarci. Perché molto dipende dall’utilizzo che si fa dell’auto. Non c’è una tecnologia che sia migliore in assoluto. La tecnologia deve tendere anche alle esigenze del cliente. Noi abbiamo cercato in questo modo di rispondere dal punto di vista commerciale e normativo con la migliore soluzione per le auto ibride.”

Questi sistemi ibridi sono stati prodotti da Renault o da un costruttore terzo? Lo vedremo anche su altre auto dell’Alleanza?

La trasmissione è stata progettata completamente al nostro interno, tant’è vero che conta ben 150 brevetti. È stata anche totalmente prodotta all’interno nel nostro stabilimento nel nord della Francia che copre tutte le esigenze di produzione. C’è anche una previsione di sviluppo ulteriore su altri veicoli dell’Alleanza.”

Questa nuova evoluzione di Renault avrà influenze anche sulla gamma Z.E.?

“Come dicevo anche prima, questi modelli ibridi rispondono alle esigenze di un particolare tipo di cliente. Questo vale anche per la gamma Zero Emissions.”

Le auto ibride spesso presentano un sovrapprezzo molto impegnativo rispetto alla versione di base, a volte scoraggiando i potenziali clienti. Infatti l’ibrido plug-in ha ancora una quota di mercato piuttosto limitata. Voi avete tenuto in considerazione il prezzo di vendita finale?

Chiaramente questa è stata una delle nostre principali preoccupazioni. Abbiamo pensato che queste tecnologie dovessero anche essere accessibili. Chiaramente però si tratta anche di una tecnologia complessa: c’è un motore elettrico, uno termico e una batteria importante. Quindi il costo effettivo sarà ovviamente più elevato. È però nel DNA di quest’auto di essere attrattiva. Quindi abbiamo tenuto conto di questo problema.”

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