Salite a Bordo: Honda Civic Type-R 2015 [POV TEST DRIVE]
Ben 310 CV in salsa (Wasabi) tutta anteriore
Era nettamente una di quelle vetture che bramavo di provare da tempo, da quando uscì la versione aggiornata nel corso del 2015. La Type-R rappresenta sotto molti aspetti l’antitetica vettura sportiva nella testa di noi europei. Il perché è facile: appendici aerodinamiche esagerate, che sembrano quasi applicate sulla carrozzeria per rendere la macchina più grossa in apparenza. E poi il “problema” della trazione: anteriore. Integrale bene, posteriore ottima. Anteriore male. Ma questi per fortuna sono pregiudizi che vengono presto smentiti una volta al volante. Come mi ha confermato la Civic Type-R – sebbene non ne avessi già in partenza.
Ed ecco perché secondo me la Honda Civic Type-R è la migliore hatchback sportiva con trazione anteriore attualmente sul mercato.
Anzitutto perché la sceglierebbero in pochi, mantenendo anche una certa esclusività – data anche dalla placca con numero identificativo vicino alla leva del cambio, comunque – ed in secondo luogo (ma è la cosa più importante) perché sa essere un’auto per tutti i giorni. Potrebbe sembrare difficile ma in 439 cm di lunghezza ha davvero tanto spazio per gli occupanti. Davanti si sta comodi anche grazie ai sedili sportivi ben imbottiti, dietro c’è spazio a sufficienza per due persone (quello centrale è stato sacrificato). E con un baule più capiente del modello di serie – non ci credevo neanche io la prima volta – si può andare tranquillamente in vacanza senza lasciare a casa nulla. O quasi. In quanto a dotazione la Type-R ha già tutto quello che potete desiderare, quindi a 38.700 euro è anche difficile trovare di meglio sul mercato.
IN CITTÀ
La mia ragazza dice che somiglia a “un piede in una scarpa più piccola“ e non ha tutti i torti. La Type-R nasce con questa sua forma leggermente ingobbita a partire dal frontale fino al codone, ma non è di certo sproporzionata. Nemmeno da ferma, quando mostra con fierezza lo spoiler anteriore, i quattro poderosi scarichi e l’ala posteriore, vero elemento che la contraddistingue. E piace, eccome se piace ai passanti. Complessivamente si muove agilmente tra rotonde, buche e dossi, il volante non è mai duro ed in fase di manovra la retrocamera ad alta definizione offre un eccellente aiuto. Bisogna però stare attenti ai marciapiedi, data la larghezza (188 cm) ed i cerchioni ribassati (che si graffiano facilmente). I consumi non sono neanche troppo elevati se si seguono i consigli del computer di bordo – ma ciò non eviterà il benzinaio più che settimanalmente.
IN AUTOSTRADA
Inaspettatamente silenziosa quando si mantiene la 6a marcia a 130 km/h (e 6000 giri/min) può contare anche sul limitatore di velocità ed il cruise control, oltre al segnalatore di pericoli in avvicinamento. Il sistema multimediale è piuttosto completo e comprende un bel touchscreen con navi integrato. Prese USB presenti, 12V anche e pure una HDMI – casomai voleste vedere un film (?) – ma niente AUX. Mistero. Così come l’ingesso per i CD, che compare se premuto un pulsantino magico: il touch ruota e fa scoprire l’ingresso magico. Originale se non altro. Il cruscotto offre informazioni piuttosto complete, anche se spesso non ricordavo dove guardare l’orario dato che ne avevo ben 3.
NEL MISTO
Ed ecco dove godere appieno dello spirito libeRo della Civic. Nella sua modalità normale è già piuttosto performante, i freni Brembo all’anteriore forati da 350 mm permettono staccate ottimali in ogni condizione ed è stato interessante notare come non si verifichi un carico verso l’anteriore – il che porterebbe ad una perdita di aderenza al posteriore mica da ridere – nonostante tutto si concentri lì, davanti al guidatore. La trazione anteriore ha un’eccellente presa e scarica con gran fluidità i 310 CV a terra. Ma è con la modalità +R che il gioco si fa serio. Premendo un pulsante sul cruscotto la Civic diventa +Rabbiosa (e lo dimostra il cruscotto che cambia colore, da bianco a rosso) ed è una pronto pista eccellente. Le sospensioni adattive vengono tarate del 30% più rigide, variano le risposte di sterzo ed ESP. Ed il sound si fa più cupo e deciso che mai. Le cambiate sono rese perfette dai LED che si illuminano nella palpebra superiore, proprio sopra il contachilometri digitale. Pronto pista, dicevo. Ma il bello è che permette anche a chi è un gentleman driver di capire al meglio il suo comportamento ed in breve tempo di gestirne le risposte in ogni condizione.
Niente manopola per selezionare modalità di guida, cambio manuale a sei marce (con un pomello freddo come una palla da biliardo) e gioco di frizione, la Honda Civic Type-R 2015 è una 5 porte dannatamente divertente ed al passo coi tempi, ma che non rinuncia a quel tocco classico. E lo fa senza creare nostalgia. Il 2.0 V-TEC turbo non molla mai la presa (chiede di cambiare già a 1500 giri!) ma non per questo è brutale. Per cui questa hatchback potrebbe benissimo essere presa per la città di tutti i giorni e per i weekend in pista: sia perché sa essere mansueta e capiente, sia perché sa essere intensa e piccante come una salsa Wasabi. Il piatto è servito.
QUI il test drive completo di Matteo Pozzi.
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