Sicurezza stradale, la stretta di Salvini: “Revoca patente a vita per drogati e ubriachi”

Il piano del ministro contro le morti in strada

Sicurezza stradale, la stretta di Salvini: “Revoca patente a vita per drogati e ubriachi”

Le quotidiane tragedie stradali che continuano a riempire la cronaca nazionale degli ultimi giorni meritano una profonda riflessione sul tema della sicurezza stradale.

Sulla questione è intervenuto anche il vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che in occasione della presentazione del Rapporto Dekra sulla sicurezza stradale, riferendosi all’incidente avvenuto alle porte di Alessandria nella notte tra il 10 e l’11 dicembre nel quale hanno perso la vita quattro giovani, ha affermato: “È giusto sanzionare gli automobilisti irresponsabili, e le cronache di questo fine settimana lo dimostrano. È chiaro che non sali in auto in sette. Su questo puoi fare tutta l’educazione stradale che vuoi, puoi mettere la prevenzione che vuoi, mi sembra oggettivo”.

Ipotesi ritiro patente a vita

Per cercare di arginare gli incidenti stradali, che a livello mondiale rimangono la prima causa di morte tra i giovani tra 5 e 29 anni, il ministro Salvini pensa ad un inasprimento delle sanzioni: “Ritengo che nei casi più gravi di infrazioni stradali, la revoca a vita della possibilità di guidare possa e debba essere considerata, soprattutto se qualcuno si mette alla guida imbottito di cocaina, ubriaco marcio, perché è una bomba e un potenziale assassino”. Una misura, quella della revoca a vita della patente, che, come ricordato dallo stesso vice premier, viene richiesta da tempo da diverse associazioni che riuniscono le vittime dei pirati della strada.

Riforma del codice della strada

”Dobbiamo intervenire sulle sanzioni, non tanto economiche e penali, ma in termini temporali” ha aggiunto Salvini dicendo di voler convocare entro fine anno un tavolo per la riforma del codice della strada il cui ultimo aggiornamento risale a 30 anni fa. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha inoltre affermato l’intenzione di apporre dei correttivi al meccanismo dei punti della patente spiegando: “Dobbiamo intervenire sui punti patente, perché stando alle statistiche di qualche anno fa gli italiani erano corretti alla guida, perché il 98% ha più di 20 punti. Fra gli zero e nove punti ci sono ‘solo’ lo 0,24%, che sono 100.000 persone. Questo ci deve far riflettere”.

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