Suzuki Baleno 1.2 DualJet SHVS: ha due cuori e sa come conquistarti [PROVA SU STRADA]

Una hatchback ibrida pronta a ridisegnare il suo segmento

Con questa 5 porte presentata ufficialmente a Ginevra lo scorso Marzo, Suzuki lancia il suo primo modello mild-hybrid, ossia un'unità ibrida che supporta il normale motore a combustione, in questo caso il parsimonioso ma altrettanto brioso 1.2 DualJet. Con una versione davvero accessoriata, tanto spazio per i passeggeri ed un livello di qualità elevato la Baleno SHVS è pronta ad attraversare le nostre strade, anche le ZTL dove molte auto non possono andare.

Suzuki Baleno 1.2 DualJet SHVS – Dopo il nostro contatto di “riscaldamento” (QUI) eccoci giunti alla prova di questa 5 porte davvero interessante, sia per quanto concerne gli esterni che gli interni. Di fatto mantiene il nome dell’antenata, prodotta dal 1995 al 2007 anche con il nome di Liana, ma per il resto è tutta un’altra storia. La casa giapponese, specialista nel settore delle compatte, ha deciso non solo di progettare una nuova vettura, ma di apportare novità davvero interessanti come il sistema mild-hybrid ed un pianale capace di garantire un basso peso ed un’ottima abitabilità. Ne guadagnano i consumi ed il piacere di guida, che ci hanno davvero stupito.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

Mano leggera ma decisa per gli esterni

I designer del Centro Stile Suzuki di Torino l’hanno denominata “Liquid Flow” e di fatto la linea si ispira ad un liquido in movimento: come una goccia d’acqua ha linee filanti, morbide ma che al contempo trasmettono compattezza amalgamata a caratteri sportiveggianti. Il tutto in poco meno di 4 metri (3995 millimetri): con un’ampia griglia frontale che riporta al centro la “S” del marchio, attraversata da un baffo cromato ad U che congiunge i fari a LED dall’aspetto prominente, la Baleno sembra pronta a fendere l’aria ma con grazia, come dimostra l’ottimo Cx di soli 0,299. Come vedremo infatti ciò garantisce non solo consumi migliori, ma anche un’ottima acustica per chi è a bordo. La versione B-Top della nostra prova aggiunge i cerchi in lega 185/55 da 16” e (optional) la vernice metallizzata “Argento Tokyo”. Il montante generoso termina verso il basso nella parte terminale, dove un piccolo spoiler fa da contraltare ai due piccoli splitter situati anteriormente, nella parte inferiore che incastona gli abbaglianti. Il lunotto posteriore scende ed incontra un altro baffo cromato longitudinale, anello di congiunzione tra gli squadrati fari posteriori.

Interni: ben rifiniti, offre spazio in abbondanza per cinque persone e bagagli al seguito

Grazie all’ampio parabrezza la luce naturale non manca davvero mai, inondando un abitacolo interno che lascia davvero stupiti da quanto spazio offra, merito anche del generoso passo da 252 cm: davanti il guidatore può comodamente trovare la posizione migliore grazie alla triplice regolazione del sedile (altezza, lunghezza e reclinazione) ed al volante regolabile sia in altezza che in profondità, cosa non da poco. Dall’altro lato il passeggero ha parecchio spazio per le gambe, trovandosi di fronte un cassetto illuminato che ha spazio in abbondanza per riporre i principali documenti. Entrambi i sedili sono poi riscaldabili elettricamente, una vera chicca che poche altre propongono. Dietro poi trovano comodamente spazio anche tre adulti, in quanto lo spazio per le gambe sembra non finire davvero mai e la seduta risulta confortevole ed ampia. Sparsi sapientemente in tutto l’abitacolo ci sono poi diversi portaoggetti – davvero comodi quelli per le bottigliette d’acqua – che permettono di ridurre gli ingombri delle nostre tasche, almeno mentre siamo in viaggio. La qualità che abbiamo percepito è davvero ottima, sia per la scelta dei materiali rigidi e morbidi che si alternano in tutto l’abitacolo, sia per la cura nell’assemblare le componenti, cosa che si può provare con mano, letteralmente tastando, o ancora meglio sentire in viaggio, dove non vi è il minimo accenno di scricchiolii. Passando al cruscotto, vige un grande equilibrio tra completezza e semplicità: il quadro strumenti riporta al centro lo schermo da 4,2” MYDRIVE che funge da computer di bordo, visualizzando diverse informazioni che il conducente può variare a suo piacimento – noi ci siamo sbizzarriti nel vedere come funzionava il sistema ibrido ed in come utilizzavamo potenza e coppia, opportunamente riportare su due grafici separati – a seconda dei bisogni. Ai lati troviamo le classiche lancette del numero di giri e velocità, opportunamente arricchite da piacevoli elementi blu elettrici. Al centro della consolle troviamo lo schermo touchscreen da 7”, immediato nell’utilizzo e ben visibile anche in controluce, seguito dal climatizzatore automatico che entra in funzione fin da subito, grazie all’apporto delle pile al litio. Poco più sotto le indispensabili prese da 12V, AUX e USB dove collegare ad esempio gli smartphones, che trovano comodamente posto in un comodo vano scavato nella parte terminale della plancia. Il sistema di infotainment con Mirrorlink ed Apple CarPlay si è rivelato molto pratico, grazie alla connessione Bluetooth le chiamate risultano fluide e l’audio trasmette perfettamente i toni. Il navigatore è semplice da impostare e chiaro nelle indicazioni. Il baule infine ha una capacità davvero ottima, con 355 litri a sedili alzati che triplicano se si sceglie di abbatterli per far spazio ad oggetti ingombranti.

Comportamento su strada: [xrr rating=5/5]

Il suo pane è la città, ma anche fuori sa come muoversi

In città la Baleno si comporta egregiamente: lo sterzo agile permette di uscire facilmente anche dai parcheggi più impervi. Eh, ma come si fa a non toccare l’auto che sta dietro, vi starete chiedendo. Ebbene, Suzuki ha pensato anche a questo, montando di serie sulla SHVS una telecamera posteriore che trasmette le immagini sullo schermo principale, permettendo di svolgere con calma le manovre necessarie senza affaticare il collo. Grazie al sistema Start&Stop si risparmia parecchio nelle soste ed alla ripartenza ci pensa il sistema ibrido a garantire un ottimo spunto ed una silenziosità davvero da premium. Il sistema Radar Brake Support vigilia in ogni momento su chi ci precede, avvisandoci se è il caso di frenare ed intervenendo se per il conducente non vi è tempo sufficiente per agire. Il cambio 5 marce risulta fluido e preciso nell’inserimento, con il computer di bordo che ci suggerisce il momento migliore per la cambiata, con effetto positivo su consumi ed emissioni. Tutto ciò è possibile grazie ad una nuova piattaforma, che rende l’automobile più rigida del 10% rispetto alla concorrenza, oltreché leggera: 990 kg il peso in ordine di marcia, su cui la parte ibrida influisce in maniera davvero minima (6,2 kg). Nel misto ci si trova così a guidare con brillantezza, il volante risulta preciso negli inserimenti di curva così come in uscita, le sospensioni non accentuano il rollio risultando al contempo morbide quando si trovano buche o dossi lungo il percorso, permettendo di tirare fuori anche il carattere grintoso di questa hatchback. L’insonorizzazione è davvero un aspetto su cui si sono incentrati in casa Suzuki: anche nei percorsi autostradali è possibile dialogare senza alcun problema, sia il vento sia il motore si percepiscono davvero poco. Grazie ai comandi posti sul volante poi è possibile mantenere sempre gli occhi sul percorso e nelle strade dritte il Cruise Control Adattivo è un vero toccasana per le gambe: restando una velocità costante mantiene una distanza fissa dal veicolo e se questo decelera il sistema della Baleno SHVS interviene sui freni. Con un altro tasto il guidatore può scegliere quanto rimanere distante, a seconda del bisogno e del traffico. Che sia il percorso urbano o quello autostradale, non dà il minimo cenno di stanchezza neanche l’impianto frenante, sempre pronto e ben modulabile quando si pigia sul pedale.

Motore e prestazioni: [xrr rating=5/5]

Un sistema ibrido che regala brio e silenziosità

Il 1.2 DualJet progettato dalla casa con sede ad Hamamatsu era già stato oggetto di prova qualche tempo fa, montato sulla più piccola Swift (QUI il test drive), mentre qui lo abbiamo ritrovato come “cuore pompante” di una vettura con mezzo metro in più di lunghezza. In generale si è dimostrato sempre pronto, soprattuto in città, dove lo scatto è essenziale: con i suoi 90 CV ed i 120 Nm di coppia massima a 4400 giri/min non è mai affaticato e la cambiata può tranquillamente avvenire a poco più di 2000 giri, in quanto la potenza fornita è sufficiente. Anche le velocità da codice autostradale si raggiungono senza problemi: a circa 110 km/h il numero di giri al minuto è sui 3000 e si intuisce che questa cinque porte ha ancora qualcosa da dare, data la velocità di punta prossima ai 180 km/h. Il rumore prodotto alle velocità medio-alte è decisamente minimo (nullo alle basse velocità) risultando comunque piacevole e mai scorbutico. La trazione anteriore trasmette perfettamente a terra la potenza e garantisce così uno 0-100 di 12,3 secondi. Un importante aiuto arriva anche dal sistema ibrido SHVS (Smart Hybrid System by Suzuki), il secondo cuore della Baleno ma non per questo meno importante, che assiste il propulsore termico nelle fasi di accelerazione e di ripresa consentendo un miglioramento delle prestazioni, lavorando in sinergia e rendendo così di fatto la vettura un’ibrida a pieno titolo. Per capire come meglio funzioni nelle diverse situazioni è presente un video fornito da Suzuki a questo link.

Consumi e costi: [xrr rating=5/5]

Davvero poco “assetata” nei confronti del benzinaio e del portafogli

Il sistema ibrido si avvale di un generatore che svolge tre precise funzioni: fa ripartire la vettura dopo una fermata, supporta il motore a benzina fornendo energia che recupera poi in frenata, funge da alternatore per ricaricare la batteria principale. Una cinghia collegata al sistema principale trasmette quindi la potenza in modo fluido e nel complesso ne beneficiano i consumi in città e nei percorsi extraurbani: lo schermo indica come l’energia viene trasmessa e mostra anche lo stato di carica delle pile attraverso 5 tacche di colore verde. Quando si arriva alle ultime due tacche il sistema preferisce non trasmettere ulteriore energia per risparmiarla nel caso occorra alla batteria principale per ricaricarsi, utile se si stanno usando il “clima” e le luci, oppure per altre funzioni di bordo. Questa simbiosi ci ha permesso di percorrere 300 chilometri tra percorsi urbani, extra-urbani ed autostradali con un consumo medio di 5,2 litri per 100 chilometri, che tradotto fa 19,2 km/l, un risultato eccellente per la Baleno SHVS sopratutto se paragonato anche al suo costo complessivo che la rende altamente competitiva per quanto concerne il rapporto qualità/prezzo: 17.600 euro. E con in più il vantaggio dell’ibrida di essere esente da bollo in determinate regioni, entrare nelle ZTL delle grandi città e parcheggiare sulle strisce blu gratuitamente in diversi comuni. Con tutto l’equipaggiamento di serie che già offre la versione B-Top è davvero difficile chiedere altro, risultando così un’auto pronta a soddisfare anche chi non accetta compromessi quando si tratta di piacere di guida, qualità e consumi.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Rapporto qualità/prezzo, consumi bassi, vantaggi dell'ibrido .Soglia di carico alta.

Suzuki Baleno 1.2 DualJet SHVS B-Top: la Pagella di Motorionline

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