Terremoto Giappone, Toyota prevede una riduzione della produzione di 500.000 esemplari

Terremoto Giappone, Toyota prevede una riduzione della produzione di 500.000 esemplari

Il terremoto in Giappone ha portato e sta ancora portando problemi ben più gravi della semplice produzione di automobili, ma è nostro compito informare anche circa gli eventi del settore, sia per la natura stessa del nostro sito, sia perché il rilancio della nazione nipponica dovrà necessariamente partire anche dalla sua industria e dalla sua economia. Al momento, però, le buone notizie anche in questo campo scarseggiano. Secondo la compagnia di analisi Advanced Research Japan, infatti, i danni provocati alla riserva di componenti e la ripetuta mancanza di energia elettrica avrebbe costretto Toyota a diminuire di ben 500.000 unità il suo volume di produzione.

Il danno economico per la casa sarebbe ingente: si parla di un calo di minimo 100 miliardi di yen (circa 844 milioni di euro) per l’anno fiscale 2010, scaduto giusto ieri, fino ad un massimo di ben 200 miliardi di yen, pari a più di 1 miliardo e 600 milioni di euro, per l’anno fiscale 2011. Gli effetti generali sulla produzione si dovrebbero estendere, com’è facile prevedere, ben oltre i prossimi mesi ed è difficile capire quando si potrà tornare alla normalità. Toyota ha confermato una diminuzione di ben 140.000 unità solo nel periodo tra il 14 e il 24 marzo, con 18 impianti costretti a chiudere per mancanza di materie prime. La casa ha cercato di rimediare cambiando la distribuzione dei modelli su altri stabilimenti e dando la priorità ai modelli ibridi, come la nuova Prius, ma ovviamente tutte queste soluzioni al momento hanno la stessa valenza di tappare le falle di una diga con le dita.

Anche le altre case giapponesi non se la passano certo meglio: Nissan ha dichiarato una “perdita di produzione” di 55.000 unità, mentre Honda ne ha dichiarata una di 46.600 riferita al periodo tra il 14 marzo e il prossimo 3 aprile.

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