Renault Talisman, una nuova scommessa di lusso [PROVA SU STRADA]
Il nuovo assalto al segmento D con importanti ambizioni
Renault Talisman 1.6 Energy TCe 200cv EDC INTENS – A contendersi il 13% del mercato, quello delle segmento D, sono ormai da tempo le tre tedesche, che a suon di innovazioni hanno portato la competizione a livelli molto alti. Quella che possiamo definire la soglia di accesso è quindi piuttosto impegnativa, motivo per il quale i competitors o puntano su prodotti differenti da alcuni punti di vista, o sanno di avere vita dura. Lo ha fatto ad esempio il gruppo PSA, con la DS5 dalle proporzioni non convenzionali, ma dal look accattivante, che si è creata una nicchia con i suoi estimatori, lo hanno fatto con una loro chiave di lettura diversi altri marchi, con riscontri altalenanti e senza mai erodere importanti quote di mercato ai classici Brand teutonici. Renault si era allontanata da questo segmento, con l’uscita di produzione della Laguna, prodotta fino allo scorso anno, ma a dire il vero quasi scomparsa dalle nostre parti da tempo. Ora si riaffaccia con un prodotto ben diverso e dalle ambizioni molto più importanti. La Talisman è infatti un’auto che taglia con il passato e che si propone come una svolta per il Brand francese. Un’estetica molto personale, ma anche molto accattivante, che attira gli sguardi ed incuriosisce non poco i passanti, tanta tecnologia a bordo ed una base meccanica altrettanto innovativa. La piattaforma su cui è stata sviluppata è la modulare CMF, quella già utilizzata per Espace e Kadjar, ma anche per altri modelli Nissan (Qashqai e X-Trail). Dentro a stupire sono sia la qualità che la tecnologia, con il grosso display sulla console centrale che gestisce tutto l’infotainment, ma anche la climatizzazione ed altro. Sul fronte meccanica il pezzo forte sembra essere il sistema 4Control (4 ruote sterzanti), mentre i propulsori sono tutti 1.6 litri. Particolare che ne fa una “paladina del downsizing”, con qualche dubbio più che giustificato che non a tutti la cosa faccia impazzire, anche se il benzina da 200 cavalli da noi provato ha più pregi che difetti, come potrete leggere più avanti. A non convincerci sono stati invece alcuni dettagli sottotono, tanto per fare un paio di esempi citiamo la plastica della leva del cambio (e non è l’unico dettaglio con questa caratteristica) o il cicalino degli indicatori di direzione è identico a quello di una Twingo.
Design e Interni:
Elegantemente generosa nelle dimensioni
La Talisman colpisce da subito per due elementi: linee eleganti e personali, abbinate a dimensioni importanti. Dissimula molto bene la seconda caratteristica per merito della sapiente matita di Laurens van den Acker, capo designer della Renault. Ne avevamo apprezzato l’operato fin dai suoi primi interventi di restyling di mezza carriera della Megane, tanto per fare un esempio, o nelle differenze estetiche della Twingo dalla cugina Smart ForFour (saranno gusti personali, ma a noi la prima piace molto di più). Con la Talisman tocca, almeno per ora, il suo punto più elevato. Taglia con il passato, perché trovare delle similitudini con altre Renault del passato sarebbe impossibile, ma ha una forte identità ed elementi che la riconducono in modo forte al Brand a cui appartiene. Riesce ad unire una classicità molto accentuata, inclusa la proporzione 1/3 e 2/3 tra carrozzeria e vetratura, però ha uno stile tutto suo, inequivocabilmente unico e personale. Scolpita e muscolosa grazie alle linee tese, ai prominenti passaruota ed al grosso cofano (anche se poi il motore che cela è solo un piccolo mille-e-sei), ha dimensioni molto importanti, con 485 cm di lunghezza e 187 di larghezza. Anche il passo è degno di nota, facendo segnare un 2,81 metri, lasciando quindi intuire che l’abitabilità è al top nel suo segmento, oltretutto avendo la trazione anteriore spariscono gli ingombri della meccanica. Arriverà anche in versione “giardinetta” denominata Sporter, ma è uno dei pochi casi in cui, sempre a nostro giudizio personale, la berlina è più bella della station. In Italia il nostro buon gusto lascia pochi spazi alle 3 volumi di solito, con rare eccezioni, una è sicuramente questa Talisman. Ha carattere, quindi a qualcuno potrebbe anche non piacere, ma durante la nostra prova gli sguardi che abbiamo colto erano quasi sempre di ammirazione. Il frontale, in particolare, ha elementi che non possono portare a confonderla con nessun’altra vettura. Come lo sviluppo della calandra e dei gruppi ottici, con linee sinuose e quei baffi rivolti in basso, posti nella parte inferiore dei fari anteriori. Esternamente l’unico elemento che non ci ha proprio convinto è il logo frontale. La losanga Renault è molto grossa e “tutta plastica”, incastonata in….plastica nero lucida. Per noi si poteva far di meglio, lo troviamo un elemento dal sapore da utilitaria, in un contesto di tutt’altro livello.
Interni: Tanto spazio, tecnologia e qualità, a parte qualche caduta di stile
Salendo sulla Talisman si respira aria nuova. Probabilmente nascondendo i loghi Renault e facendo un test, in pochi capirebbero la marca dell’auto. Per qualità, design e per il layout del modernissimo infotainment, potrebbe tranquillamente passare per una tedesca. Anche se, ad una più attenta analisi, la qualità delle plastiche, in alcuni elementi, stona e si fa notare non poco. La leva del cambio è, ad esempio, di qualità inferiore di quanto non sarebbe lecito attendersi. Analogo discorso lo potremmo fare per altre zone, dove si abbinano materiali e finiture di ottimo livello, ad altre più scadenti. Promossa a metà quindi sul fronte qualità percepita, con un impatto iniziale molto positivo, inficiato almeno in parte da qualche dettaglio migliorabile. La tecnologia invece non è proprio il suo punto debole, anzi. Dallo schermo touch centrale, che è una specie di piccolo tablet posto in verticale, si comanda praticamente tutto. Tant’è che i tasti, sia sulla console centrale che sulla plancia, sono molto ridotti di numero. L’aria condizionata, ad esempio, tolte le due temperature laterali, il ricircolo e poco d’altro, è tutta gestita attraverso l’interfaccia nel menù navigabile dal display. Tutto questo porta indubbiamente al vantaggio di una razionalizzazione dei comandi, ma richiede un processo di apprendimento un po’ più lungo, oltre che una predisposizione all’utilizzo degli apparecchi elettronici maggiore rispetto ad un tasto fisico. Oltre al grosso schermo touch ed ai pochi tasti di selezione rapida sulla sua destra, sulla console centrale abbiamo una comoda rotella con altri tasti per navigare tra le varie funzioni. Dietro alla rotella troviamo anche il tasto per gestire le modalità di guida. La cosa “strana “ è che da qui si possono selezionare direttamente solo “Sport” o “Comfort”, mente per “Eco”, “Neutral” e “Personal” occorre invece utilizzare o la rotella, o il touch screen. Le funzioni ed il livello di configurazione sono davvero molto estesi ed il menù, come dicevamo, di conseguenza non risulta essere immediato da capire ed utilizzare. Ci si rischia di perdere tra la possibilità di impostare il cruscotto “virtuale” (è composto da un unico display e non da veri strumenti) in ben quattro stili (di cui due con contagiri e due senza), oppure di gestire il massaggio sul sedile e le luci all’interno dell’auto. Coreografiche (ma di gusto un po’ forte) quelle colorate (si può ovviamente scegliere quale utilizzare) a fascia sotto la parte centrale della plancia, mentre abbiamo trovato potenzialmente fastidiosa quella sopra la zona dello specchietto retrovisore interno. Risulta essere rivolta in parte verso gli occhi e mentre si parla con chi è seduto a fianco è troppo forte. Si può spegnere da menù, sempre che si riesca a trovare la apposita funzione… Questa vocazione tecnologica ed il livello di finitura interna dell’abitacolo mettono sicuramente davanti ad un’auto di fascia alta, nel caso dell’esemplare in prova con materiali pregiati per la selleria, che fanno risaltare di più alcuni dettagli che ci hanno lasciati decisamente perplessi. Lo abbiamo detto in apertura e lo ripetiamo, è difficile competere in un segmento dove gli altri studiano ed ottimizzano il suono dei tasti, utilizzando il medesimo cicalino della freccia delle utilitarie di casa Renault. Bello invece un dettaglio nascosto è ben curato: nel portaoggetti sotto al bracciolo centrale, si trova uno sportello che apre ad un vano refrigerato per due bottiglie. Degno di nota il bagagliaio, con un ottimo 608 litri di capacità.
Comportamento su Strada:
Grande comfort, il 4Control si fa sentire, ma sterzo ed handling…
Da un’auto come questa la prima cosa che ti aspetti è il comfort, e la Talisman non delude le attese. A parte l’essere un po’ troppo rigida sulle buche, si viaggia molto comodi, coccolati dai sedili, è proprio il caso di dirlo visto che massaggiano anche la schiena a richiesta, oltre che dalla dotazione molto ricca, dall’R-Link 2 a tutti gli ausili di sicurezza attiva e passiva. Non manca, ad esempio, nemmeno il cruise control adattivo che frena e riaccelera da solo mantenendo la distanza di sicurezza dall’auto che precede, a cui si può fare l’unico appunto di avere un tasto di attivazione in una posizione scomoda, nella zona normalmente dedicata al freno di stazionamento (qui è ovviamente elettrico), con il medesimo interruttore che troviamo sulle Dacia e sulle Renault di bassa gamma. Eravamo curiosi di scoprire il tanto pubblicizzato 4Control, un sistema (di serie sulla super accessoriata Initiale Paris, a richiesta con 1.900 euro sugli altri allestimenti) che abbinato alla regolazione dinamica degli ammortizzatori promette di migliorare le doti dinamiche della vettura. In effetti sulle curve a raggio stretto percorse sotto i 50 Km/h (salgono fino ad 80 in modalità Sport), l’effetto delle ruote posteriori “controsterzate” (fino a ben 3,5°) si fa sentire e la Talisman gira di più, o meglio con un angolo di volante inferiore. A velocità superiore invece ruotano nella medesima direzione (in questo caso fino a 1,9°), dando una maggior stabilità nelle curve. Il sistema è una evoluzione di quello che era già presente sulla Laguna ed ha i suoi pregi, difficile dire se possano giustificare il maggior costo richiesto in fase di acquisto dell’auto. Curioso che si stia assistendo ad un ritorno alle 4 ruote sterzanti, cadute nel dimenticatoio negli ultimi anni dopo che erano diventate quasi una moda nei primi anni ’90. Non solo Renault ha infatti introdotto di recente dei modelli con questo tipo di tecnologia, il pensiero va ad esempio a sua maestà Porsche 911. A dire il vero però proprio lo sterzo è uno degli aspetti della Talisman che meno ci ha convinti. Troppo leggero anche impostando la vettura in modalità Sport, non ha la reattività e non fornisce i feedback che avremmo voluto, cosa che risulta essere sintomatica di una scelta molto più votata al comfort, piuttosto che al piacere di guida, soprattutto in chiave dinamica.
Motore e Prestazioni:
Piccolo, ma all’altezza, stupisce più per la coppia che per la sportività
La Talisman condivide piattaforma e scelte di motorizzazione con la Espace, quindi anche in questo caso i dubbi dei più scettici, che reputano un errore non aver previsto almeno una versione di cubatura maggiore. La scelta è invece limitata a due unità, un 1.618 cc benzina ed un 1.598 a gasolio. In entrambi i casi in due step di potenza, 150 e 200 per il Tce, 130 e 160 per il dCi Twin Turbo. A tutti è, o può essere abbinato il 7 rapporti doppia frizione EDC, mentre solo in alcune versioni è possibile scegliere il manuale a 6 marce, francamente una scelta che poco si addice ad una vettura come la Talisman (con un risparmio di 1.600 euro). La nostra prova ha riguardato la motorizzazione più esuberante, con i 200 cavalli della 1.6 Energy TCe. Questo propulsore benzina da un litro e sei è un evidente esempio di downsizing, soprattutto per le dimensioni dell’auto su cui trova posto. Diciamo subito che passa l’esame a pieni voti, perché grazie alla sovralimentazione è in grado di erogare i 260 Nm di coppia già a 2.000 giri. Nessun problema quindi quando si chiede una risposta ai medio bassi, con una ripresa buona ed una accelerazione interessante, anche se francamente sotto le attese dei 200 cavalli dichiarati. I dati parlano di una velocità massima di 237 Km/h e di 7.6 secondi per passare la soglia dei 100 Km/h da ferma. Nella guida questa Talisman regala però le migliori soddisfazioni quando la si conduce senza troppa foga sportiva, con una rotondità di erogazione che non fa sentire la mancanza di una cubatura maggiore, anzi. Con il dCi da 160 cavalli la Talisman si ferma a 215 Km/h e spunta un più modesto 9.4 nello 0-100, però la coppia sale a 380 Nm ed arriva anche prima (1.750 giri), lasciandoci intuire che la perdita sul fronte delle prestazioni pure è più che compensata dal piacere di guida quando non si sfrutta l’ultima porzione del contagiri. Anche il cambio doppia frizione EDC ha la medesima indole del propulsore. Il 7 rapporti, che consente una gestione anche in manuale, ma con la sola leva centrale vista l’assenza delle palette al volante, è morbido e fluido, facendosi apprezzare per il livello di comfort che consente di raggiungere, ma non eccelle in quanto a sportività. Non è lento, ma nemmeno reattivo come ci si potrebbe aspettare. Sembra quasi avere le caratteristiche di un classico automatico con convertitore di coppia, piuttosto che di un doppia frizione.
Consumi e Costi:
Si parte da poco più di 30 mila euro, 10 mila in più per un esemplare ben accessoriato
La Talisman parte dai 30.700 euro della benzina da 150 cavalli in allestimento ZEN, mentre la 1.6 Energy TCe 200cv EDC INTENS della nostra prova ha un listino di 34.600 euro. Così configurata passa di slancio la soglia dei 40 mila, visto che oltre al 4Control (1.900 euro), erano presenti gli interni in pelle (1.800) e parecchio altro, quasi tutto ciò che è disponibile a dire il vero, fatta eccezione per i cerchi (di serie sono da 17”, ma si possono montare fino a 19”) ed il tetto panoramico. Le versioni probabilmente più gettonate dalle nostre parti saranno le diesel, con il propulsore di 1.6 litri negli step di 130 e 160 cavalli, a partire da 31.200 (in allestimento ZEN a cui vanno aggiunti 1.600 euro per il cambio EDC che ci sembra indispensabile su un’auto così) e 36.300 euro (in allestimento Intens). Il terzo ricchissimo allestimento, l’Initial Paris, si fa pagare la bellezza di 6.900 euro aggiuntivi, fino ad arrivare quindi ai 43.200 euro della Talisman 1.6 Energy dCi 160cv EDC INITIALE PARIS. L’auto ha un look molto riuscito e di carattere, una dotazione ricca e, tutto sommato, con un buon rapporto qualità prezzo. L’avversaria più diretta potrebbe essere la Skoda Superb, che se da un lato paga una immagine meno accattivante del Brand che sfoggia, dall’altro ha molto in comune con una Audi A4, vettura sinceramente migliore da molti punti di vista della Talisman. Oltre a questo se confrontiamo i rispettivi listini, una Superb benzina da 150 cavalli parte da quasi 5 mila euro in meno. I dubbi sulla bontà della scelta di una motorizzazione di cubatura così ridotta vengono invece in gran parte sciolti quando si valutano i consumi. La Talisman mette sul piatto ben 200 cavalli, ma riesce a sfiorare in autostrada la soglia dei 15 Km/l, davvero un ottimo risultato! Il dato dichiarato in ciclo combinato è di 7.5 l/100 Km e, cosa più unica che rara, alla fine del nostro test ci siamo avvicinati molto a questo valore (7.7 il dato indicato), senza aver guidato con troppa attenzione ai consumi.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Linea accattivante, molta tecnologia, consumi contenuti | Alcuni dettagli che stonano, meccanica migliorabile. |
Renault Talisman 1.6 Energy TCe 200cv EDC INTENS: la Pagella di Motorionline
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