Audi e auto elettriche: tra capacità e velocità di ricarica

Si punta alla massima rapidità del processo di ricarica

Audi e auto elettriche: tra capacità e velocità di ricarica

Le auto elettriche in casa Audi stanno acquisendo sempre più spazio. La Casa dei Quattro Anelli è consapevole del fatto che nell’utilizzo quotidiano delle auto elettriche, oltre alla capacità massima di ricarica delle batterie, altrettanto fondamentale è la velocità di ricarica.

Nell’uso di tutti i giorni, quando magari si ha la possibilità di ricaricare la vettura a casa o al lavoro, il fattore tempo non gioca un ruolo sostanziale. Cosa ben diversa invee quando si è in viaggio o si affrontano lunghi tragitti in cui ogni minuto fa la differenza, con l’auto che deve essere pronta a ripartire anche dopo una piccola sosta.

Quando si valutano le prestazioni della batteria di un’auto elettrica, oltre che sulla massima quantità di energia che può contenere, va considerata la capacità di ricarica, vale a dire la quantità di elettricità che l’auto può ricevere. Altro fatto determinante è la velocità con cui avviene l’intero processo, col l’obiettivo di renderlo il più breve possibile.

La potenza di ricarica

Audi spiega che un processo di ricarica rapido dipende da una serie di variabili: potenza erogabile dalla colonnina, capacità della batteria di riceverla e velocità di ricarica (kWh/minuti) durante l’intera procedura. Se per esempio la vettura viene ricaricata alla massima potenza per un un periodo relativamente breve e se non è in grado di sostenere a lungo questa potenza, la velocità di ricarica cala simultaneamente e, di conseguenza, la sosta si allunga.

Il costruttore tedesco sottolinea che, considerando una curva di ricarica ideale, con la massima potenza disponibile per un lungo periodo di tempo, la velocità di ricarica è il criterio più importante per valutare le prestazioni di ricarica della batteria, perché garantisce una breve durata del processo.

Tempi di ricarica

Per far capire meglio come funziona, il marchio di Ingostaldt prende ad esempio la Audi e-tron 55 che viene collegata a una colonnina HPC (High Power Charging) da 150 kW, potendo contare su un’erogazione costante della potenza. Così, in condizioni ideali la batteria passa dal 5 al 70% sfruttando la potenza massima di ricarica. Raggiunto il 70% di carica, il sistema di gestione delle celle riduce il livello di corrente per non danneggiarle.

Gestione della temperatura

Con una capacità nominale di 95 kWh la batteria dell’Audi e-tron 55 è stata progettata con un sistema di gestione termica che è alla base del bilanciamento tra prestazioni e durata. A garantire il mantenimento della temperature ottimale delle celle, tra 25 e 35 gradi, in ogni condizione è il sistema di raffreddamento a liquido. Questo contiene 22 litri di liquido e utilizza 40 metri di tubi suddivisi in 4 circuiti. Il liquido freddo, durante il processo di ricarica ad alta potenza, disperde il calore che si crea a causa della resistenza elettrica interna della batteria.

Sistema di raffreddamento

Il marchio dei Quattro Anelli ci spiega poi come funziona il sistema di raffreddamento, il cui nucleo è costituito da profili estrusi, visivamente simili a una rete a doghe, che vengono fissati al pacco batterie dal basso. L’unità di raffreddamento e l’alloggiamento della batteria sono incollati insieme con un adesivo termoconduttivo di nuova concezione, mentre il sigillante, un gel termicamente conduttivo, costituisce il contatto tra l’alloggiamento e i moduli delle celle posti al suo interno: il gel trasferisce uniformemente il calore residuo prodotto dalle celle al circuito refrigerante attraverso l’alloggiamento della batteria. La distanza interposta tra questi elementi e le celle della batteria, spiega Audi, aumenta anche la sicurezza generale del sistema.

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