BMW M3 E30: La Prima Della Classe

Quotazioni importanti per la stella di Monaco

BMW M3 E30 - un’auto che tutti gli appassionati sognavano, un’auto che vinse per anni nelle competizioni sbaragliando la concorrenza, un’auto che quasi tutti i piloti possedevano nei loro garage tanto era divertente e incisiva nella guida anche di tutti i giorni, “il piacere di guidare” (celebre claim della casa bavarese) forse nacque e venne ispirato proprio da Bmw che, come questa, hanno scritto un pezzo importante della storia dell'auto.
BMW M3 E30: La Prima Della Classe

Tutto ebbe inizio con un modellino telecomandato che andava alla grande ed era una riproduzione in scala 1:20-1.22 di una bellissima M3 Blu Macao, era il 1986. Ricordo che era nell’aria la nuova piccola grande belva di casa Bmw. Tutti gli appassionati la aspettavano con ansia dopo che le prime immagini di esemplari camuffati lasciavano intravedere delle interessanti “bombature” sulle fiancate e i designer ipotizzavano le linee definitive sulla stampa specializzata facendoci sognare.C’era fermento, la casa di Monaco poi dichiarava velocità e prestazioni vicine alle supercar dell’epoca e quando uscì, finalmente, tutti sappiamo come è andata…meravigliosa e affilatissima al volante.A confronto la Mercedes 190 2.3 16V era telaisticamente e prestazionalmente indietro anche se i cv e le prestazioni c’erano, per carità. Ma la M3 aveva un’altra grinta, un altro carattere, era troppo bella.


Ricordo ancora la prima che vidi dal vivo: era il settembre del 1987, ero a Milano, stavo uscendo da scuola, era un sabato; lei era lì, dall’altra parte della strada, parcheggiata in seconda fila, nera, esagerata, bellissima, stupenda, un sogno, avrei dato un rene per esserne proprietario e avere il sedere al posto di guida, schiacciare l’accelleratore e partire verso strade piene di curve a “tritarla” e invece nun c’avevo ‘na lira e mi mancavano 7 anni alla patente, avevo solo 11anni…ahimè. Però non ero pazzo. Quel sogno ad occhi aperti aveva un senso, perchè io, lo ammetto, a 11 anni avevo già guidato parecchio nei campi, sugli sterrati e in cortile. Ero un teppistello? NO. Avevo solo la malattia delle macchinine che si era tramutata nella malattiu delle macchinone, confesso!


Ad ogni modo, mentre ero li che me la scrutavo immerso in un limbo ignaro del mondo circostante,esco dall’oblio quando si apre la portiera e vedo chi scende dalla macchina: era la Signora Loredana Bergomi, una signora milanese gentilissima e simpaticissima nonche la Mamma di una mia compagna di classe. Una Signora che amava guidare auto potenti ed era pure brava, poi scoprì.Bingo, quindi. Nella triste del usione di avere davanti l’auto dei miei sogni e non poterla nemmeno guidare.., non dico possedere, mi rendevo conto che almeno l’avrei vista forse tutti i giorni. Evviva.


Questo era la BMW M3, un’auto che tutti gli appassionati sognavano, un’auto che vinse per anni nelle competizioni sbaragliando la concorrenza, un’auto che quasi tutti i piloti possedevano nei loro garage tanto era divertente e incisiva nella guida anche di tutti i giorni, “il piacere di guidare” (celebre claim pubblicitario italiano della casa degli ellissi) forse nacque e venne ispirato proprio da Bmw che come questa, hanno scritto un pezzo importante della storia dell’auto.

Oggi come ieri è ancora bellissima e gli esemplari riportati agli antichi splendori non mancano nelle fiere di settore. Le quotazioni possiamo definirle alte, dopo anni in cui si potevano comprare per poche migliaia di euro. I rialzi hanno sicuramente favorito il restauro di molti esemplari ormai finiti, dopo anni di uso intenso sia in strada che in pista e questa risulta essere forse l’unica vera nota positiva e un motivo di consolazione per chi  che avrebbe potuto comprala qualche anno fa, magari a 15mila euro, e chi oggi, invece, a meno di 40/45 è impossibilitato dal potersi avvicinare ad un esemplare bello e in ordine. Se poi si va sulle versioni Limitate Sport Evo 1 e 2, le Cecotto o la Sport Evolution 2500 e i km sono pochi e dimostrabili, le cifre salgono molto di più raggiungendo vette nemmeno lontanamente ipotizzabili nei sogni degli ancora più felici possessori e negli incubi dei tantissimi appassionati che sognavano di arrivare a mettersi via i soldini per regalarsi un sogno a 10-15mila euro. Nisba, nada, finito, svegliamoci nostro malgrado, mi ci metto pure io. Ormai le M3 e30 sono tornate esclusive come da nuove. La storia si ripete, verrebbe da dire…


A proposito di affari mancati, ricordo benissimo che nel 1995 un tunnel-autolavaggio di Viale Umbria esponeva in conto vendita nel suo parcheggio una 2.300 del 1986 Rossa (una delle primissime) con 140mila km e chiedeva solo 7 milioni di lire. Io avevo 19 anni e già ringraziavo di non essere a piedi, pensare di potermi permettere di mantenere una M3 era utopico e anche li non se ne fece nulla.Niente, cari appassionati, di M3 e30 qui dobbiamo rassegnarci: o speriamo che scendano di nuovo,” la vedo dura”; o diventiamo tutti ricchi, “ maidiremai”; oppure la M3 e30 rimane un sogno e contentiamoci del poster come i ragazzini, “MAI”!

Buona Passione A TUTTI.

Images Credits: Enrico Di Mauro

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