Crisi dei chip: Daimler e Volkswagen costretti a nuovi stop alla produzione
Continuano gli effetti della carenza di semiconduttori
La crisi dei chip non accenna ad attenuarsi, provocando una serie di conseguenze sulle attività produttive delle Case automobilistiche. Nelle ultime settimane a risentire della mancanza di forniture di semiconduttori sono stati soprattutto i costruttori tedeschi, costringendo alcuni di essi come Daimler e Volkswagen a rallentare la produzione, riducendo gli orari di lavoro, in alcuni dei loro stabilimenti.
Ritmi produttivi ridotti in diversi impianti
Il Gruppo Daimler, a causa dell’incertezza sulla disponibilità di forniture di chip, ha previsto per questa settimana una ridimensionamento delle attività produttive negli impianti di Brema, dove vengono costruite le Mercedes Classe C, GLC ed EQC, e di Rastatt, sede nativa di diversi modelli compatti, tra cui Classe A, Classe B e GLA. Stesso problema anche per Volkswagen che dal 21 al 25 giugno fermerà parzialmente alcuni reparti della fabbrica di Wolfsburg.
Stop anche per Nissan negli USA
Gli effetti della carenza di chip non riguardano solo l’Europa, ma anche la produzione automotive negli Stati Uniti, dove ad esempio Nissan sarà quasi certamente costretta a fermare per quattro settimane le linee dell’impianto di Smyrna, in Tennesse, sospendendo così la produzione dei modelli Murano, Leaf e Maxima, a cui si potrebbe aggiungere un ulteriore stop di due settimane alla produzione dell’Altima nella fabbrica di Canton, in Mississippi.
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