Dopo Genova, sale l’allarme: i ponti a rischio in Italia
L'allarme del Cnr: "Sono 10.000 i ponti a rischio"
La tragedia del ponte Morandi a Genova ha rimesso in primo piano la sicurezza dei ponti e dei viadotti in Italia. Molti di essi sono vecchi, ma comunque arterie molto utilizzate per il traffico, rendendoli così a rischio: “Quando l’età è superiore a 50 anni e le strutture sono ancora interessate da grossi volumi di traffico – spiega Antonio Occhiuzzi, direttore dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Cnr – si accende un campanello d’allarme: questi ponti sono diecimila“.
I principali ponti a rischio nel Nord Italia
Un numero impressionante, da Nord a Sud, spiegato da infrastrutture spesso costruite negli anni ’50 o ‘60, quando il volume di traffico era decisamente inferiore ad esso e con materiali meno evoluti di quelli attuali. Ma diamo un occhio a quelli di cui si parla principalmente, partendo dalle regioni settentrionali, dove il viadotto dei Levatoi di Como, i ponti di Cesano Maderno e Bovisio Masciago sulla Milano-Meda, il viadotto di Ponte di Legno ed i viadotti sulla A6 (Ferrania, Chaggi e Stura) sono quelli a destare le maggiori preoccupazioni. Ma anche alcuni ponti in Emilia sul Po, come Viadana-Borretto, Colorno-Casalmaggiore e Regazzola-San Daniele, sono nell’elenco.
Anche al Centro non mancano i ponti a rischio
Spostandoci nel Centro Italia, viene tenuto d’occhio il ponte di Pontedera sulla Superstrada di Gello, i viadotti sulla A24/25 in Abruzzo (anche in seguito al terremoto del 2009) ed anche i ponti realizzati da Morandi a Firenze (Vespucci e San Nicolò) e Roma (Magliana).
Il Sud chiude la serie di ponti a rischio
Spostandoci nelle regioni meridionali, anche in questo caso non mancano le opere ormai vetuste, come il viadotto Manna ad Ariano Irpino, oppure i ponti Cannavino tra Paola e Crotone e Oetrace tra Gioia Tauro e Palmi. Sulle isole, il viadotto Himera sulla A19 in Sicilia ed il cavalcavia della statale 131 a Mesu Mundu in Sardegna. Il viadotto Morandi di Agrigento, invece, è chiuso al traffico dal 2017, mentre l’Anas lo sta ristrutturando.
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